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Fatti non parole

Cavalcavia del Trippi e della Sassella: "Nessuna polemica sterile o stupida"

Il segretario provinciale del Pd Michele Iannotti rimanda al mittente le accuse dell'assessore regionale Massimo Sertori: "Siamo anche noi per il fare, ma per il fare bene"

Non sono piaciute le dichiarazioni rilasciate giovedì dall'assessore regionale Massimo Sertori sugli accesi dibattiti relativi ai progetti del cavalcavia del Trippi e dello svincolo della Sassella: alle precisazioni del sindaco di Montagna in Valtellina Barbara Baldini sono seguite le puntualizzazioni anche del segretario provinciale del Partito Democratico Michele Iannotti.

Entrambi hanno voluto chiarire come le loro non siano polemiche politiche, ma un modo di stimolare una soluzione migliore per il territorio proprio relativamente ai due progetti in questione: "L’assessore regionale alla montagna Massimo Sertori, parlando di Olimpiadi 2026 e della definizione dei progetti degli svincoli della tangenziale di Sondrio alla Sassella e del Trippi ha invitato chi la pensa in maniera differente «a non perdere tempo in polemiche stupide, ma a cercare di concentrarsi sul costruire». Credo che il compito della politica - ha dichiarato Iannotti -, sia quello di agevolare la realizzazione di interventi funzionali e con un basso impatto sul territorio, non di imporre scelte non condivise. Sertori ha ragione nel richiamare tutti a non usare questo tema come elemento di contrapposizione partitica, siamo da sempre convinti che si debba lavorare tutti nell’interesse della nostra provincia e dei cittadini, ma dietro questa affermazione non deve celarsi l’ostinazione di chi ha già deciso per tutti e non accetta il confronto".

"Il Partito democratico non da ora riconosce la necessità di intervenire per risolvere i due nodi viabilistici al Trippi e alla Sassella: vediamo tutti le lunghe code che si creano in alcune ore della giornata - ha proseguito Iannotti -, ma riteniamo che non si possa pensare di risolvere i problemi creandone altri, perché questo è il rischio che corriamo. Sarebbe meglio utilizzare le risorse economiche che abbiamo per soluzioni progettuali che non impattino pesantemente sul territorio e che le criticità le risolvano definitivamente".

Il ragionamento secondo il Pd e il suo segretario provinciale è semplice, visto che la previsione di fine lavori per entrambi gli interventi cade oltre l’evento olimpico, marzo e maggio 2026: "A questo punto - ha insistito Iannotti - non è meglio fermarsi per riconsiderare progetti alternativi? Se anche servissero 4 o 5 mesi per rivedere i piani, ma avessimo la consapevolezza di realizzare interventi davvero funzionali, e che soprattutto siano collocati dentro una visione di insieme, non sarebbe tempo speso bene? Siamo tutti per il fare, ma fare bene. Questo è quello che si aspettano i cittadini da noi".

Iannotti ha ricordato anche che per lo svincolo alla Sassella esiste già una soluzione alternativa, nata da un’idea del compianto architetto Piercarlo Stefanelli: realizzare un sottopasso anziché un cavalcavia, preservando uno degli angoli più belli e di pregio ambientale di Sondrio. "Senza dimenticare - ha aggiunto Iannotti - che questa soluzione avrebbe anche un costo notevolmente inferiore, con tempi più contenuti e modalità di cantierizzazione meno impattanti. Le tecnologie e i materiali di oggi consentono tra l’altro l’opportuna impermeabilizzazione del sottopasso, anche in caso di ipotetico rialzo della falda dell’Adda". 

E alternative ce ne sono anche per l’altro capo della tangenziale. «Al Trippi - ha concluso Iannotti - si vuole realizzare una nuova bretella sopraelevata che scavalchi Adda e ferrovia sacrificando fondamentali spazi privati di aziende e creando un impatto devastante sul territorio sotto il profilo ambientale, naturalistico, paesaggistico e antropologico anche in considerazione del fatto che il raccordo previsto con la strada esistente creerà non pochi problemi alla viabilità comunale di Montagna. Una scelta progettuale che non solo non contempla la prosecuzione della tangenziale verso Poggiridenti e Tresivio, come prevede il progetto Anas del 2004 (progetto esistente e già pagato con fondi della Legge Valtellina, oltre che recepito nei piani territoriali vigenti, sia della Provincia di Sondrio che della Regione Lombardia), ma preclude la possibilità di proseguire nella realizzazione della tangenziale stessa, contrariamente a quanto sostiene l’assessore Sertori. Perché tecnicamente potrà avere ragione, ma sarebbe quanto meno irrazionale immaginare la realizzazione di due interventi di quella portata, in quella zona con un enorme spreco di risorse economiche che, invece, vanno usate al meglio". 

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