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Attualità Montagna in Valtellina

"Opere olimpiche parzialmente pronte a dicembre 2025. Ora prevalga l'interesse generale"

Per l'assessore regionale Sertori non è più tempo per le discussioni: "Cavalcavia del Trippi? Occorre svestirsi dalle appartenenze partitiche. I valtellinesi devono capire le straordinarie opportunità"

Non è più tempo per le discussioni. In provincia di Sondrio c'è da correre per farsi trovare pronti all'appuntamento olimpico del 2026. Ne è convinto Massimo Sertori, assessore regionale a Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica, quando mancano meno di due anni ai Giochi. "La corsa olimpica è già iniziata. C'è veramente da correre e non ci si può permettere un passo da podisti. Il tempo è sempre di meno e le cose da fare sono tantissime. La provincia di Sondrio in questo momento storico, vuoi per l'idroelettrico, vuoi per le Olimpiadi, è certamente protagonista in Lombardia, ma anche in Italia. Non ci sono molte altre province ad avere le occasioni potenziali che abbiamo noi in questo momento. Tocca a noi costruire il futuro. Come dico sempre, non dobbiamo sprecare energia in polemiche stupide, ma cercare di concentrarci sul costruire. La comunità tutta deve capire le straordinarie opportunità che abbiamo davanti".

Quanto mai centrale è la questione infrastrutturale. Se da una parte ci sono "gli interventi imprescindibili", quelli legati alle venues olimpiche di Bormio e Livigno, dove gli "impianti sportivi devono essere adeguati secondo la richiesta del Cio", dall'altra ci sono quelli che Sertori valuta come "assolutamente strategici per la mobilità da Milano verso la SS36 e quindi la SS38". Tra questi ultimi vi è certamente il cavalcavia del Trippi, nel territorio comunale di Montagna in Valtellina, opera ampiamente discussa per la quale "sono stati messi 50 milioni di euro per risolvere una situazione che evidentemente non è più sopportabile". "Quel passaggio a livello fino a qualche tempo chiudeva per 30 secondi, seppur non fosse a norma. Più volte RFI ci ha detto che andava fatto l'adeguamento, allungando così i tempi di chiusura a 4-5 minuti lungo l'arteria principale della Valtellina. Vedo solo io la mattina alle ore 8, senza voler parlare dei momenti di flusso turistico, la coda di mezzi che arriva fino alla rotonda di Poggiridenti? Ai valtellinesi va bene così?, si domanda il leghista di Ponte in Valtellina.

Il "no" di Montagna in Valtellina

Era il 10 febbraio scorso quando il Comune di Montagna in Valtellina organizzava un incontro pubblico per spiegare alla cittadinanza le proprie ragioni contro la realizzazione del nuovo cavalcavia del Trippi. Un dibattito ritenuto da Sertori fuori tempo massimo, oltre che particolaristico. "Non è più tempo della discussione. Io capisco il dibattito a livello locale, come capisco che un'opera pubblica possa comportare qualche problema a chi insiste su quel territorio, il quale deve essere giustamente indennizzato. Però il valore generale deve prevalere rispetto al legittimo valore particolare. Cerchiamo di essere razionali e logici. Occorre svestirsi dalle appartenenze partitiche che non c'entrano nulla. La questione é troppo importante. Io voglio bene alla sindaca di Montagna in Valtellina, ma non ho apprezzato la riunione organizzata con Rifondazione comunista. È stato come svilire l'incredibile occasione che abbiamo di fronte. Direi la stessa cosa se l'incontro fosse stato organizzato dalla Lega, che è il mio partito. Quando ero il presidente della Provincia mi accusavano di andare d'accordo con Molteni e di finanziare il Comune di Sondrio. Io tutte le volte rispondevo: 'Guardate che io finanzio i cittadini di Sondrio, le loro esigenze, non Molteni'. Ecco io non l'ho cambiato quell'approccio. Auspicherei però che facessero la stessa cosa anche gli altri, per il bene della Valtellina".

La macchina delle opere olimpiche è avviata e fermarla non è più possibile, soprattutto per la già citata opera ad est del capoluogo. È lo stesso assessore regionale a ripercorrerne le tappe. "La progettualità che è stata fatta ha seguito una logica: sono state fatte sette ipotesi e, man mano che sono state discusse, sono state convocate le conferenze dei servizi preliminari. Poi, tecnicamente, si è stabilito quale fosse la proposta più fattibile, quella che oggi è in via di valutazione a livello nazionale. A breve si riceverà da Roma il parere sull'opera, parere che naturalmente avrà delle prescrizioni alle quali dovremo adeguarci. In una di quelle conferenze per i servizi preliminare il Comune di Montagna in Valtellina aveva chiesto di fare una verifica sulla possibilità di spostare la ferrovia. A questa richiesta io ero contrario, mentre il commissario Sant'Andrea ha accetto di approfondire. Naturalmente il risultato della verifica è stato quello che già sapevamo, perchè spostare i binari è alquanto complicato, ma questo ci fatto perdere quattro mesi. Perdere quattro mesi su queste opere, in un momento come questo, non è proprio banale. Non c'è più tempo da perdere, se tutti i tempi saranno rispettati l'inizio lavori sarà a gennaio 2025, per arrivare a una consegna parziale dell'opera a dicembre 2025".

"Questioni complesse"

"A chi mi dice che non tutte le opere saranno ultimate entro il febbraio 2026 io rispondo che gli aspetti positivi ci sono comunque. Le opere sono state finanziate e verranno realizzate e questo è un bene. Non è che la Valtellina 'chiuderà' dopo il 2026. Sono opere attese da vent'anni. Le Olimpiadi portano soldi e progettazioni, dovremmo essere tutti contenti", continua Sertori, convinto però che le cose siano complesse. "Penso ad esempio agli 80 milioni di euro messi a disposizione per togliere i 17 passaggi a livello da Colico a Tirano. Come ho detto più di una volta, la ferrovia oggi non arriva alla sufficienza. Questa è evidente. Il 70% dei problemi sulla ferrovia sono dovuti alla rete ferroviaria, con cui non c'entra nulla Trenord visto che è gestita dalla nazionale RFI. Di questo 70%, il 50% è dovuto i passaggi a livello. I problemi non si risolvono dall'oggi al domani: dopo aver trovato le risorse abbiamo parlato con le Amministrazioni locali per trovare una sintesi. Un lavoro preliminare, lungo e complesso. Per arrivare alla realizzazione dell'intervento, nonostante l'accelerazione dei poteri commissariali, comunque passa qualche anno. Se normalmente per fare questa operazione ci mettevamo 10/15 anni, tra trovare i soldi e realizzare i lavori, con la scusa delle Olimpiadi lo facciamo in cinque anni. Si tenga conto che Simico, che la società dello Stato che deve fare le opere olimpiche, è stata costituita due anni dopo l'assegnazione dei Giochi. È come se fossimo partiti a -2".

Quale priorità?

A proposito del prolungamento della tangenziale di Sondrio in direzione Tirano spesso nel dibattito pubblico degli ultimi mesi si è parlato del vecchio progetto che prevedeva di portare la strada a scorrimento veloce fino in località Fiorenza, nel territorio comunale di Piateda. Un progetto datato che, secondo Sertori, contrariamente da quanto si crede, "non è mai stato approvato perchè non ha passato la valutazione d'impatto ambientale". "È una leggenda che mi sento di smascherare", ha aggiunto prima di rispondere alla domanda sul coinvolgimento diretto della Provincia di Sondrio da un punto di vista economico nella realizzazione delle opere: "Perchè il territorio non è disposto a ripetere l'operazione della 'variante di Morbegno' Ipotizziamo, ed io non lo escludo, che il territorio decida di fare la propria parte e quindi, su un progetto strategico, come fatto con la tangenziale in Bassa Valle, decida ancora di mettere delle risorse, permettendomi di andare dal ministro e dire: 'Il territorio crede tanto in quest'opera al punto da mettere sul piatto risorse importanti. Il Ministero quanto è disposto a mettere?'. Ecco, mi domando dove i valtellinesi vorrebbero mettere queste risorse. Sarà prioritario metterlo nel collegamento tra Montagna in Valtellina e Tresivio o per andare avanti dalla tangenziale di Morbegno verso Sondrio? Fare tutto purtroppo non si può. Io mi interrogo, senza dare una risposta, cerco la logica delle cose".

Seguendo il ragionamento dell'ex presidente provinciale non è escluso che il territorio possa investire per prolungare la tangenziale di Sondrio. "Il cavalcavia di Montagna, che finalmente oltrepassa l'assurdità del passaggio a livello, non esclude, un domani, di andare avanti. Anche questa è una leggenda. Nel momento in cui avessimo i soldi e dovessimo andare avanti, anche fino a Tirano con la strada, per dire, il cavalcavia del Trippi non lo cancelleremmo. Il collegamento con la SS38 dovrebbe comunque esserci: la SS38 verrebbe declassata a strada provinciale e dal cavalcavia si andrebbe via dritti. Non è vero che si pregiudica il futuro con quest'opera", conclude il pontasco.

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