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Nuova replica / Montagna in Valtellina

Cavalcavia del Trippi: "Non bisogna spendere per forza, a discapito della qualità e della sostenibilità delle opere"

Il sindaco di Montagna in Valtellina Barbara Baldini replica così alle osservazioni del presidente della Provincia Davide Menegola e rincara la dose: "Non possiamo permetterci di sostituire un problema con un altro"

Il sindaco di Montagna in Valtellina Barbara Baldini continua a opporsi con forza alla realizzazione del nuovo cavalcavia del Trippi: ogni volta che vengono addotte motivazioni a favore della costruzione dell'opera, il primo cittadino della località alle porte di Sondrio replica in maniera puntuale evidenziando, invece, quelle che per lei sono le ragioni che dovrebbero far propendere per una soluzione diversa.

Proprio Barbara Baldini lo aveva fatto dopo le dichiarazioni del sindaco di Sondrio Marco Scaramellini e oggi, con uguale determinazione, controbatte alle parole di ieri del presidente della Provincia Davide Menegola: "È positivo osservare che finalmente si è accesa l’attenzione riguardo alla realizzazione dell'opera per il superamento del passaggio a livello in zona Trippi nel comune di Montagna in Valtellina - ha esordito Barbara Baldini -. Tuttavia, devo esprimere serie perplessità riguardo alla visione presentata dal presidente della Provincia, Davide Menegola, con il suo comunicato stampa del 15 febbraio. Il presidente Menegola sembra credere che l'importo disponibile di circa 50 milioni di euro debba essere speso a tutti i costi, anche a discapito della qualità e della sostenibilità delle opere realizzate. Io credo invece che non sia così e aggiungo che non possiamo permetterci di sostituire un problema con un altro, soprattutto se questo comprometterà ulteriori progetti strategici come la tangenziale prevista dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. È cruciale che le risorse disponibili siano impiegate in modo oculato per affrontare le sfide viarie nella loro complessità, anziché cercare soluzioni rapide e superficiali che potrebbero avere conseguenze negative a lungo termine".

"Come ho avuto modo di dire nel corso del partecipato incontro pubblico svoltosi sabato scorso a Montagna Piano, questo cavalcavia promuove il superamento del passaggio a livello, ma mette un punto definitivo sulla possibilità di proseguire con la tangenziale di Sondrio, prevista a suo tempo dalla pianificazione provinciale. Quanto alla sua affermazione sulla necessità di “Favorire la condivisione a livello territoriale”, per la revisione del PTCP, posso concordare, ma credo che occorra partire da ora. È fondamentale che la pianificazione e la realizzazione delle infrastrutture coinvolgano tutte le parti interessate e siano frutto di un processo partecipativo e trasparente. Segnalo che questo, sino ad ora non è accaduto. Resto dell’idea che il cavalcavia sia una pessima proposta e mi incoraggia il parere negativo espresso dalla Soprintendenza speciale che dimostra che i tecnici incaricati dal Comune di Montagna in Valtellina ci hanno visto giusto".

"Inoltre, di recente ho ricevuto il contributo spontaneo di alcuni tecnici della viabilità che, in linea con quanto ho dichiarato in assemblea, sostengono che la progettazione delle intersezioni stradali del cavalcavia non è completamente rispettosa del DM 19 aprile 2006. Un interessante punto di vista che merita un necessario approfondimento, visto che si parla di sicurezza stradale - ha chiuso Barbara Baldini -. In conclusione, invito alla prudenza e alla riflessione nel processo decisionale. Dobbiamo assicurarci che le risorse disponibili portino a soluzioni sostenibili e durature, che migliorino effettivamente la sicurezza e l'efficienza della rete viaria avendo riguardo anche ai rischi idrogeologici derivanti dalla tombatura del torrente Davaglione e con un occhio di riguardo anche alle attività produttive ed alla qualità della vita dei cittadini che sono giustamente arrabbiati.

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