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Dichiarazioni inesatte

Cavalcavia del Trippi: "La nostra è un'opposizione "tecnica", non politica o ideologica"

La replica del sindaco di Montagna in Valtellina Barbara Baldini alle dichiarazioni di ieri dell'assessore regionale Massimo Sertori

Ancora una volta, non ci sta il sindaco di Montagna in Valtellina Barbara Baldini e precisa alcuni punti relativi alla sua contrarietà al progetto del nuovo cavalcavia del Trippi. Un'opposizione basata su motivazioni tecniche e concrete, non su basi ideologiche e politiche, come sostenuto dall'assessore regionale Massimo Sertori, e soprattutto, non giunta fuori tempo massimo sempre come affermato dal rappresentante della Lega.

Per questo il primo cittadino della località alle porte di Sondrio ha voluto replicare punto su punto alle dichiarazioni di ieri proprio di Massimo Sertori: "In risposta alle recenti dichiarazioni dell’assessore regionale Massimo Sertori, riguardanti la questione del cavalcavia del Trippi e alle implicazioni legate alle Olimpiadi del 2026, desidero chiarire alcuni punti fondamentali e ribadirne altri che sembrano essere stati travisati o fraintesi - ha esordito Barbara Baldini -. In primo luogo, ritengo sia necessario sottolineare che, contrariamente a quanto affermato da Sertori, il Comune di Montagna in Valtellina non ha mai organizzato un incontro pubblico coinvolgendo partiti politici. L’assemblea del 10 febbraio scorso si inserisce fra le iniziative portate avanti dal Comitato spontaneo dei cittadini contrari al cavalcavia, che agiscono nell’interesse della nostra comunità e senza coperture politiche di alcun genere. Le affermazioni in tal senso sono prive di fondamento e ritengo sia scorretto diffondere tali falsità. Invito pertanto l’assessore Sertori a rettificare pubblicamente queste dichiarazioni infondate".

"Riguardo alla questione del cavalcavia del Trippi, ribadisco che la contrarietà di Montagna in Valtellina alla sua realizzazione non è dettata da motivazioni ideologiche o partitiche, bensì è supportata da un’ampia base di pareri tecnici espressi da diversi specialisti oltre che dalla Soprintendenza speciale per il PNRR - ha proseguito il primo cittadino di Montagna in Valtellina -. L’opera, a dispetto degli annunci roboanti, non costituisce una risposta adeguata all’annoso problema del passaggio a livello e, fatto più grave, annulla ogni prospettiva di prosecuzione della tangenziale SUD di Sondrio. È fondamentale comprendere che la nostra posizione è motivata dalla necessità di valutare attentamente le implicazioni sul territorio e sulla mobilità, considerando le esigenze della nostra comunità. Aggiungo, dopo aver letto le parole del presidente dell’ACI di Sondrio, che altrettanto dovrebbero fare i Comuni contermini che, se l’opera venisse realizzata come da progetto, rischierebbero di avere conseguenze in termini viabilistici e di qualità della vita pari a quelle di Montagna in Valtellina".

"Inoltre, respingo fermamente l’accusa di aver indetto un dibattito fuori tempo massimo. L’amministrazione ha preso posizione sull’opera fin dal 2019 e ha sempre cercato di dialogare con la committenza in modo costruttivo, ma senza avere alcun tipo di ascolto alle proprie richieste - ha precisato ancora Barbara Baldini -. L’incontro pubblico del 10 febbraio scorso è stato organizzato per informare la cittadinanza in modo trasparente e democratico, affinché tutti potessero esprimere le proprie opinioni e preoccupazioni in merito alla questione. La massiccia partecipazione (oltre 250 persone) di diverse voci ha garantito un confronto serio e inclusivo. All’esito dell’incontro pubblico è emerso che tutti i partecipanti erano contrari alla realizzazione dell’opera di cui trattasi. Infine, venendo alle opere legate alle Olimpiadi del 2026, ritengo sia fondamentale sottolineare che la tempistica e la qualità delle realizzazioni devono essere valutate con attenzione. È nostro dovere come amministratori assicurarci che gli interventi pianificati rispondano realmente alle esigenze della cittadinanza, senza trascurare l’impatto ambientale, sociale, viabilistico e della sicurezza in caso di emergenze. Le Olimpiadi sono state assegnate nel giugno del 2019 e se molte opere, tra le quali questa, non saranno pronte per l’inizio dei giochi, le ragioni non possono certo essere attribuite a chi da sempre ha agito con la massima responsabilità. Invito pertanto l’assessore Sertori e tutti coloro che sono coinvolti (o che dovrebbero esserlo) in questa discussione a condurre un dialogo costruttivo e rispettoso, basato sui fatti e sulle necessità reali della nostra comunità e non su affermazioni che in estrema sintesi dicono “ci sono 50 milioni e occorre cogliere l’opportunità”. Solo attraverso un confronto aperto e obiettivo potremo giungere a soluzioni che rispondano alle sfide e alle occasioni che il futuro ci riserva". 

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