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Solidarietà

Guerra in Ucraina, le famiglie sondriesi che accolgono spontaneamente i profughi

L'iniziativa attraverso il portale internazionale "I can help" e il passaparola

Sondrio città solidale. Da una parte il Comune, in accordo con le altre istituzioni locali, sta accogliendo i primi profughi scappati dall'Ucraina invasa dalla Russia. Una mobilitazione partita una settimana fa, con l'appello ai cittadini di segnalare la disponibilità di alloggi, specificando tipologia, numero di posti letto e ubicazione. Dall'altra l'ospitalità spontanea di una decina di famiglie del capoluogo valtellinese e del suo circondario. Attraverso il portale internazionale "I can help" le famiglie sondriesi hanno aperto le porte delle loro abitazioni per dare sostegno e accoglienza a chi scappa dalla guerra.

Una libera iniziativa, condivisa attraverso il passaparola, che vede una decina di nuclei familiari già accolti, per lo più composti da donne e bambini, in altrettante abitazioni. C'è chi accoglie nella propria casa e chi ha messo a disposizione l'appartamento sfitto di famiglia. Tramite il passaparola i sondriesi si sono coordinati spontaneamente, nel tentativo di dare aiuto concreto agli ucraini in difficoltà. In tal senso fondamentale l'accompagnamento in tutti i passaggi burocratici e sanitari da compiere una volta giunti in Italia. 

I can help

Per ora sono otto gli alloggi in provincia di Sondrio "pubblicizzati" sul sito "I can help", tutti nel Sondriese. La piattaforma "I can help" è un'idea di Farhad Shamo Roto, rifugiato yazida in Francia e presidente dell'associazione "Voice of Ezidis", e Nick Antipov, un difensore LGBTQ bielorusso e richiedente asilo a Berlino. Entrambi fanno parte della Fondazione Obama.

"La nostra piattaforma è stata costruita da una squadra di sviluppatori bielorussi che hanno protestato contro le repressioni in 2020 e sono stati costretti a fuggire dal loro paese. Siamo sostenuti da attivisti e difensori dei diritti umani in tutta Europa. Ci consideriamo come difensori dei diritti umani per conto delle minoranze marginalizzati" si legge nella breve descrizione sul portale umanitario.

"Tutelare chi ospita"

“La generosità di queste famiglie deve essere però tutelata dalle istituzioni. L’accoglienza dei rifugiati ucraini lodevolmente svolta dai privati cittadini, deve essere necessariamente supportata economicamente e giuridicamente dai Comuni, all’interno di previsti percorsi istituzionali attivati attraverso convenzioni ad hoc con la Prefettura, per garantire l’accesso ai servizi essenziali e a percorsi di integrazione" ha dichiarato Chiara Casello, presidente dell’associazione ANOLF Sondrio facente parte il sindacato Cisl.

Specifica Cheikh Lo, vicepresidente di ANOLF. “Come associazione non possiamo fare altro che supportare le famiglie, sia italiane sia ucraine, nel percorso di regolarizzazione ma leviamo un accorato appello alla responsabilità nei confronti di tutte le istituzioni competenti, affinché possano ulteriormente favorire processi di accoglienza nel nostro territorio".

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