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Il vagone per sole donne scatena la bagarre politica

Acceso dibattito tra i partiti, ieri sera in consiglio comunale, sull'opportunità di chiedere a Trenord di dedicare il vagone di testa dei treni alle sole donne per aumentarne la sicurezza

Il consiglio comunale di Sondrio si è impegnato ieri, attraverso le parole del sindaco Marco Scaramellini, a portare nelle sedi opportune e a rivolgere a Trenord la richiesta di maggiori controlli e maggiore presenza di Forze dell'Ordine e addetti alla sicurezza sui treni e nelle stazioni della provincia per garantire più sicurezza ai viaggiatori, ma anche al personale dell'azienda spesso oggetto di attacchi verbali e non solo.

L'emendamento

Tutto questo grazie a una mozione presentata dal gruppo consiliare del Partito Democratico, che, dopo i casi di aggressione a due ragazze avvenuti a dicembre in Lombardia, non solo auspicava maggiore sicurezza sulle linee ferroviarie locali, ma prospettava anche la possibilità di chiedere a Trenord di dedicare alle sole donne la carrozza di testa dei treni, come avviene in altre nazioni visto che, come sottolineato dalla consigliera Roberta Songini "si tratterebbe di un'azione immediata, senza costi e che, pur non risolvendo il problema nella sua sostanza, è senz'altro un segnale di attenzione verso le donne".

La Lega ha però presentato un emendamento per eliminare dalla mozione proprio questo punto, emendamento che è stato approvato dal consiglio comunale: "Non è giusto riservare una carrozza alle donne - ha spiegato il consigliere Silvana Cattaneo - visto che mi sembrerebbe di tornare indietro nel tempo. E' inaccettabile, mi sentirei lesa, come donna, nella mia libertà e dignità".

"Nelle nazioni dove la misura della carrozza per sole donne è stata adottata - ha fatto eco Giuliano Motta (Sondrio Liberale con Scaramellini sindaco) - i risultati sono stati negativi e non si è assistito a un calo degli episodi di violenza. Questa proposta, a mio parere, connota la donna come un bersaglio e produce l'effetto contrario".

Lo scontro politico

Proprio sull'emendamento, poi, il dibattito si è infuocato, diventando un vero e proprio scontro politico: "Alla sicurezza teniamo tutti, non solo la destra: - ha evidenziato il consigliere del Pd Michele Iannotti - tutti abbiamo paura e timore. Qualcuno, però, probabilmente si sente scavalcato. L'emendamento mi sembra un modo per mettere i "puntini sulle i" e mettere sul documento la propria bandierina politica. Non c'è nessun obbligo nè discriminazione nei confronti delle donne nella nostra proposta che vuole solo fare in modo che si sentano più sicure". "Le donne hanno un bersaglio sulla schiena - ha sottolineato Roberta Songini - in tutta Italia, non solo sui treni, ma anche nelle loro case. Una donna viene uccisa ogni due giorni. Poi capisco che la Lega faccia fatica a votare un documento del Pd sulla sicurezza e allora deve cambiare qualcosa. Dalla Lega me l'aspetto, mentre mi spiace che, per quanto io le rispetti, le liste civiche siano prone proprio alla Lega".

La replica

"Non accetto di essere additato in questo modo - ha replicato Giuseppe Della Cagnoletta (Lega) e non capisco questi attacchi. Si tratta di una questione di principio visto che non ritengo giusto che le donne vengano confinate". "Non è che non vediamo il problema - ha sottolineato Cristina Maspes (Sondrio Viva) - ma non è una carrozza per sole donne che lo risolve. E comunque ci tengo a precisare che noi delle liste civiche abbiamo il nostro pensiero, le nostre idee e le esprimiamo con la massima libertà".

Stazioni sicure

Un secondo emendamento alla mozione è stato quello presentato da Simone Del Marco (Fratelli d'Italia) per far sì che anche in provincia di Sondrio venga attuato il protocollo "Stazioni sicure": "Un invito che Regione Lombardia ha rivolto a tutte le province proprio per impostare questo protocollo insieme alla Prefettura e coinvolgendo Polizia Locale e Forze dell'Ordine. Lecco è la provincia capofila in tal senso e da quando il protocollo è stato stipulato si sono visti buoni risultati. Sono peraltro a disposizione delle risorse regionali quindi credo che Sondrio possa coinvolgere altri Comuni della nostra provincia e fare in modo che il protocollo diventi realtà per garantire una maggiore sicurezza sui treni e nelle nostre stazioni".

Entrambi gli emendamenti sono stati approvati così come, infine, la mozione, modificata proprio dai già citati emendamenti

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