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Le puntualizzazioni

Fratelli d'Italia alla carica sulla sanità: "In provincia finora soluzioni insufficienti"

Il coordinatore di Fratelli d'Italia Sondrio Francesco Romualdi: "Non tenuto conto delle peculiarità delle zone di frontiera come la provincia di Sondrio"

Dopo i numerosi casi di assistenza sanitaria insufficiente in vari presidi e località di Valtellina e Valchiavenna, torna ad alzare la voce sulla questione Fratelli d'Italia: il partito (che siede comunque in maggioranza al Pirellone con il numero più alto di consiglieri e può dunque avere un ruolo attivo nell'indirizzare le politiche in materia, visto che la sanità è di competenza regionale, senza dimenticare che il Governo nazionale è guidato proprio da Fratelli d'Italia) torna a chiedere che vengano considerate le peculiarità del territorio della provincia di Sondrio, zona di confine e montana, affinché anche ai cittadini valtellinesi e valchiavennaschi venga garantita un'assistenza certa e di qualità come nel resto del territorio regionale.

Le riflessioni sul tema da parte di Fratelli d'Italia sono affidate al coordinatore provinciale del partito Francesco Romualdi: "La problematica della gestione della sanità è comune a tutte le aree d’Italia, ma ciò non può costituire un alibi. Le difficoltà si accentuano nelle zone meno popolate e penalizzare da collegamenti difficili come la nostra provincia; tuttavia, è nostro dovere batterci perché il diritto alla salute sia garantito ovunque: a Bormio, a Livigno o a Madesimo come a Milano - ha esordito Romualdi -. La situazione contingente accentua le carenze come le croniche difficoltà del settore, come quella di reperire medici e personale, accresciuta dalla vicinanza al confine con la Svizzera e dalla concorrenza della sanità privata che si accaparrano il personale garantendogli trattamenti economici decisamente superiori a quelli proposti dal servizio pubblico nazionale".

"Purtroppo, i tentativi di trovare una soluzione finora si sono dimostrati insufficienti e non hanno migliorato le cose, soprattutto perché non hanno tenuto conto delle peculiarità delle zone “di frontiera” come la Provincia di Sondrio - incalza il coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia -. A seguito dei recenti avvenimenti di cui si è avuto notizia dai giornali (come la cancellazione con preavviso praticamente nullo del pediatra di libera scelta in Alta Valle e il trasporto di un paziente anziano da Sondalo a Chiavenna per potergli garantire il ricovero) riteniamo che si debba trovare quantomeno una soluzione provvisoria che possa tamponare efficacemente la falla almeno fino all’auspicato intervento strutturale del comparto che possa invertire definitivamente la poco rassicurante rotta presa dal sistema sanitario".

"Anche in Valtellina abbiamo diritto ad un’assistenza certa sia per i residenti che per turisti che, come abbiamo visto in questi periodi, sono in numero notevole e saranno destinati ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni, anche in previsione delle Olimpiadi. Non potranno essere consentiti errori che potrebbero, tra l’altro, avere ripercussioni negative per l’immagine di tutta la Regione- così ancora Romualdi -. Confidiamo che i nuovi direttori Generali di Ats e Asst, a cui auguriamo buon lavoro, siano in grado di porre rimedio a questa situazione vista l’esperienza maturata nelle loro carriere e la conoscenza del territorio, soprattutto da parte dell’avvocato Monica Anna Fumagalli che alla guida dell’Asst potrà contribuire a ottenere, come speriamo, sensibili miglioramenti rispetto alla situazione attuale".

"Da Livigno a Madesimo è necessario che tutti gli individui abbiano la possibilità di avere l’assistenza necessaria: di pronto soccorso, pediatrica, di medicina di base, ecc. e che il personale medico abbia preparazione e competenze adeguate a svolgere il proprio compito indipendentemente dal fatto che sia assunto dal servizio sanitario nazionale o in carico a qualche cooperativa - conclude Romualdi -. Come Fratelli d’Italia intendiamo mantenere alta l’attenzione sul tema e stimolare la soluzione di questi problemi consci che la strada sarà lunga, ma altrettanto convinti che il diritto alla salute sia il primo diritto da garantire e tutelare".

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