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Scarsa attenzione

Sanità di montagna: "Al centrodestra non interessa più di tanto"

L'accusa dei rappresentanti del Pd Michele Iannotti e Carlo Borghetti dopo la bocciatura di un ordine del giorno di quest'ultimo al Pirellone

Un ordine del giorno bocciato nei giorni scorsi al Pirellone, nel corso della seduta del consiglio regionale al Pirellone, fa riesplodere la bagarre sulla sanità di montagna e, in particolare, sull'ospedale Morelli di Sondalo.

“A novembre avevamo chiesto pubblicamente un impegno concreto sul bilancio regionale 2024 per il sostegno della sanità di montagna - spiegano il consigliere regionale dem Carlo Borghetti e il segretario provinciale del Pd di Sondrio, Michele Iannotti, che erano intervenuti a proposito della necessità di applicare la legge sulle unità spinali al Morelli di Sondalo - Volevamo che la Giunta Fontana si impegnasse a dedicare maggiori investimenti economici per i presidi sanitari montani per garantire servizi di qualità a tutela della salute dei cittadini, che hanno gli stessi diritti ovunque vivano in Regione Lombardia. Chiedevamo anche che prevedessero adeguati incentivi economici per gli operatori sociosanitari dei territori montani, perché se già c’è carenza di medici e operatori sanitari in genere, in montagna la situazione è ancora peggiore. Ma niente: bocciato tutto”. Borghetti fa riferimento a un suo ordine del giorno per sostenere la sanità di montagna e gli operatori bocciato, come detto, nei giorni scorsi al Pirellone.

“Al centrodestra dei territori montani e della salute dei loro abitanti non interessa più di tanto, evidentemente - incalzano dicono Borghetti e Iannotti -, Nella discussione sulle autonomie della Regione c’è sempre stato in passato un richiamo alla sanità montana. Si parlava, ad esempio, che per i territori montani i finanziamenti, i trasferimenti in ambito di programmazione sociosanitaria, devono tenere conto di indici premiali parametrati a una serie di condizioni di svantaggio strutturale. E di fatto il territorio montano ha caratteristiche e peculiarità tali che rendono l’assistenza sociosanitaria più difficoltosa che altrove. La conformazione orografica del territorio montano, la difficile percorrenza delle strade, la mancanza di infrastrutture adeguate, rendono alcuni territori montani difficilmente accessibili soprattutto durante i periodi invernali. Sono perciò necessarie risorse economiche da utilizzare per investimenti strutturali e tecnologici dei presidi sanitari montani provinciali allo scopo di garantire servizi di qualità per tutti i cittadini".

"Non solo - concludono i due esponenti del Partito Democratico -: nei presidi ospedalieri montani il reclutamento del personale sanitario e sociosanitario e la sua permanenza nelle strutture è un problema noto da tempo e occorre introdurre strumenti specifici come incentivi economici e formativi al fine di evitare l’esodo dei professionisti sociosanitari verso altre strutture. Ma nulla di tutto ciò è stato approvato. E nella bozza di Bertolaso del nuovo Piano Socio Sanitario che dovrà essere discusso in Commissione Sanità, la montagna meritava un capitolo a se stante: non c’è. Ne risponderanno sui territori coloro che governano oggi la Lombardia”.

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