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Economia

Bps, 40 milioni di utile nel primo trimestre 2022

Nel primo CdA dopo l'assemblea dei soci Francesco Venosta è stato riconfermato presidente. A giugno la presentazione del nuovo Piano industriale del triennio 2022-2024

Dopo la prima assemblea dei soci dell'era SpA si è riunito il nuovo Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Sondrio. All'ordine del giorno l'esamina e l'approvazione del resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2022 oltre che la conferma di Francesco Venosta nel ruolo di presidente ed il rinnovo di cinque amministratori. Il rinnovato Comitato esecutivo ora vede la partecipazione di Enrico Lino Stoppani, in qualità di vicepresidente, di Mario Alberto Pedranzini, confermato Consigliere delegato e Direttore generale, di Federico Falck, in qualità di consigliere anziano, della presidente della Camera di Commercio, Credaro Loretta, e di Annalisa Rainoldi.

“Seguendo le indicazioni emerse dalla recente Assemblea degli Azionisti, il Consiglio di Amministrazione odierno ha confermato il prof. avv. Francesco Venosta quale Presidente della Banca per il triennio 2022-24. Sotto la sua guida sono certo che la Banca potrà proseguire con efficacia nel percorso di crescita e di evoluzione che la vede protagonista. L’ingresso dei nuovi Consiglieri eletti, che si affiancano a una squadra di Amministratori ormai consolidata, pone le basi migliori per completare la riflessione strategica che ci porterà a licenziare nel mese di giugno il Piano industriale, individuando ambiti di irrobustimento e di evoluzione del nostro assetto e dei nostri modi di servire i clienti. Questa riflessione, aperta alle istanze dei nostri Azionisti che così numerosi hanno partecipato all’Assemblea, poggia le proprie basi sul nostro modo storico di far banca, che da sempre vede nel rapporto con la Clientela e coi territori il più grande elemento di valore e di guida per il futuro”, ha dichiarato Mario Alberto Pedranzini.

“I risultati relativi al primo trimestre dell’anno confermano la nostra capacità di tenuta rispetto a scenari esterni in forte evoluzione. La redditività derivante dall’attività bancaria caratteristica mostra un andamento molto positivo, con una crescita sia del margine di interesse sia delle commissioni. Sempre significativi, in aumento del 50%, gli oneri per la stabilizzazione del Sistema bancario. Il costo del rischio rimane contenuto e sotto controllo, pur avendo incorporato accantonamenti prudenziali per tenere conto degli effetti del conflitto russo- ucraino. Grazie alla robustezza della posizione di capitale e all’ampia liquidità disponibile siamo fiduciosi di poter adeguatamente affrontare le complessità dell’attuale fase, a supporto della nostra clientela privata e corporate e nel rispetto degli interessi di tutti gli stakeholders" ha concluso il Consigliere delegato e Direttore generale BPS.

"In merito alla prevedibile evoluzione della gestione, le persistenti incertezze sull’evoluzione del quadro macroeconomico lasciano intravedere davanti a noi un livello elevato di volatilità sui mercati finanziari e grande prudenza nelle scelte di investimento delle imprese e nella propensione al consumo delle famiglie. L’attività del Gruppo non potrà che essere condizionata da tali fattori, anche se la struttura del bilancio evidenzia capacità di resilienza. Si ritiene quindi che, grazie alla positiva dinamica dell’attività caratteristica e al continuo impegno volto al miglioramento dell’efficienza operativa, si potranno conseguire risultati positivi in grado di confermare la capacità del Gruppo di generare valore e di remunerare il capitale, mantenendo una distintiva posizione patrimoniale. Il Consiglio di amministrazione, dando seguito a quanto comunicato lo scorso 21 marzo, prendendo atto del consolidamento dell’attuale contesto macroeconomico, nonostante il perdurare della crisi geopolitica, ha valutato di dar corso alla presentazione del nuovo piano industriale nel mese di giugno" si legge in una nota.

Risultati intermedi

Nel primo trimestre del 2022 la Banca Popolare di Sondrio ha registrato un utile netto pari a 40,3 milioni di euro, favorito dal forte incremento dei proventi dell’attività bancaria caratteristica che si attestano a 247,7 milioni di euro (+15,7% rispetto al 31 marzo 2021; margine di interesse +20,8% e commissioni nette +7,9%). Esso riflette altresì significativi oneri per la stabilizzazione del Sistema bancario per € 30 milioni, in forte incremento rispetto al periodo di confronto, e un risultato negativo dell’attività finanziaria pari a € -16,5 milioni;

I ratios patrimoniali si confermano su livelli particolarmente elevati e ampiamente superiori rispetto ai requisiti regolamentari richiesti. Nella versione phased-in, il CET1 Ratio e il Tier1 Ratio si posizionano al 15,3%, mentre il Total Capital ratio si attesta al 18,1%. I predetti valori non includono l’utile di periodo. Le nuove erogazioni di prestiti a famiglie e imprese si sono attestate a circa 1,4 miliardi di euro mentre l’importo dei crediti fiscali acquistati (superbonus/sisma bonus, ecobonus, altri bonus) è aumentato passando dai circa 500 milioni di fine 2021 agli oltre 900 milioni di euro del 31 marzo 2022.

In riduzione l’incidenza dei crediti deteriorati lordi, come sintetizzato dall’NPL ratio che si attesta al 5,7% dal 5,8% di fine 2021. I tassi di copertura del credito risultano essere in ulteriore crescita. Il coverage ratio del totale crediti non performing si posiziona al 56,8% (dal 55,4% del 31 dicembre 2021), quello riferito alle sole posizioni classificate a sofferenza si colloca al 74,8% dal 73,9% del 31 dicembre 2021; raggiunge il 90,32% tenendo conto degli importi passati a conto economico in anni precedenti su posizioni già a sofferenze per le quali si mantiene un’evidenza contabile, a fronte di una prospettiva di eventuali recuperi, quello relativo alle inadempienze probabili si attesta al 46,2% (dal 45,2% del 31 dicembre 2021). Il tasso di copertura del credito in bonis risulta sostanzialmente stabile allo 0,40% (dallo 0,39% del 31 dicembre 2021);

Il costo del rischio si attesta allo 0,35% e incorpora accantonamenti prudenziali per tenere conto degli effetti derivanti dallo scoppio del conflitto russo-ucraino da un lato e dall’altro i rilasci effettuati su posizioni non più coperte da moratoria, la cui rischiosità si sta rivelando inferiore rispetto a quella inizialmente stimata. Per quanto riguarda gli impatti del conflitto russo-ucraino le attività interne di analisi hanno evidenziato un’esposizione creditizia diretta assai contenuta e modeste ricadute per le esposizioni indirette relative a clientela operante in settori più direttamente coinvolti dalla crisi. Il Texas ratio, rapporto tra il totale dei crediti deteriorati netti e il patrimonio netto tangibile, si riduce ulteriormente, attestandosi al 24,3% dal 25,8% di fine dicembre 2021;

La raccolta diretta da clientela ammonta a 37.694 milioni di euro rispetto agli 39.304 milioni di euro di fine 2021 (-4,1%) mentre la raccolta indiretta, influenzata dalla negativa dinamica dei mercati, si attesta a 39.769 milioni di euro rispetto agli 40.982 milioni di euro di fine 2021 (-3%). Il risparmio amministrato si attesta a 33.048 milioni di euro rispetto agli 34.186 milioni di euro del 31 dicembre 2021 (-3,3%). Il risparmio gestito è risultato invece pari a 6.721 milioni di euro rispetto ai 6.796 milioni di euro del periodo di confronto (-1,1%) evidenziando una raccolta netta positiva per oltre 270 milioni di euro;

La raccolta assicurativa ammonta a 1.948 milioni di euro rispetto agli 1.909 milioni di euro del 31 dicembre 2021 (+2%). I finanziamenti verso clientela si attestano a 31.473 milioni di euro, in incremento (+1,3%) rispetto a 31.059 milioni di euro di fine 2021 mentre gli indicatori di liquidità, sia di breve (Liquidity Coverage Ratio) sia di medio periodo (Net Stable Funding Ratio), si posizionano ben al di sopra dei requisiti minimi regolamentari. In particolare, il Liquidity Coverage Ratio si attesta a fine marzo al 149%. Positivo, infine, il contributo apportato al risultato netto di Gruppo da parte delle società controllate e collegate, pari a oltre 10 milioni di euro.

L’andamento del Gruppo

L'utile netto consolidato al 31 marzo 2022 è stato pari a 40,3 milioni di euro rispetto agli 59,3 milioni di euro del periodo di confronto. Tale risultato riviene da un utile lordo consolidato di 57,1 milioni di euro, da cui vanno dedotte imposte per 16,8 milioni di euro, corrispondenti a un tax rate del 29,4%. Il margine di interesse si è attestato a 156,2 milioni di euro, in aumento del 20,8% rispetto al 31 marzo 2021.

Le commissioni nette da servizi hanno cifrato 91,5 milioni di euro, in deciso incremento (+7,9%) rispetto agli 84,8 milioni di euro del periodo di confronto. I principali contributi derivano dal collocamento di prodotti di risparmio gestito, in crescita di oltre il 10% nel periodo, e dalle commissioni rivenienti dai servizi di incasso e pagamento.

I dividendi incassati ammontano a 0,2 milioni di euro, nel confronto con gli 0,8 milioni di euro del 31 marzo 2021. Il risultato dell’attività finanziaria è stato negativo per 16,5 milioni di euro, rispetto agli 32,1 milioni di euro consuntivati nel periodo di confronto caratterizzato da un andamento particolarmente positivo dei mercati finanziari. Tale risultato sconta prevalentemente le minusvalenze registrate sul portafoglio obbligatoriamente valutato al fair value e, in via marginale, sul portafoglio azionario. Ricomprendendo il sopra menzionato significativo contributo del flusso cedolare, nel complesso il portafoglio di proprietà ha contribuito positivamente al risultato di conto economico.

Il margine d'intermediazione è pertanto risultato pari a 231,4 milioni di euro dagli 247 milioni di euro del periodo di confronto (-6,3%). Le rettifiche di valore nette si sono attestate a 27,3 milioni di euro rispetto agli 28,9 milioni di euro del periodo di confronto (-5,5%). 

Il risultato netto della gestione finanziaria si è attestato a 204,1 milioni di euro, confrontandosi con gli 218,1 milioni di euro del periodo di raffronto (-6,4%). I costi operativi risultano in incremento (+9,9%) e ammontano a € 153,7 milioni rispetto agli € 139,8 milioni del periodo di confronto. L’andamento di tale aggregato sconta in particolare: l’incremento del costo del personale che riflette pure l’ulteriore crescita dell’organico, nonché le maggiori spese amministrative tra le quali spiccano gli accresciuti oneri per la stabilizzazione del Sistema bancario pari a  30 milioni di euro rispetto ai 20 milioni di euro del periodo di confronto.

La voce accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri, ri-esposta allocando l’importo degli impegni per garanzie rilasciate tra le rettifiche di valore, evidenzia rilasci pari a 0,4 milioni di euro (che si confrontano con gli € 0,7 milioni di rilasci contabilizzati al 31 marzo 2021). Le rettifiche su attività materiali e immateriali ammontano a 12 milioni di euro, in calo rispetto ai 12,5 milioni di euro del 2021 (-4,4%). Gli altri oneri e proventi di gestione, per i quali si è provveduto alle già menzionate riclassifiche, sono positivi e cifrano 16,9 milioni di euro rispetto agli 15,2 milioni di euro del periodo di confronto (+11,4%). Alla luce di quanto sopra, il cost-income ratio, calcolato come rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione, risulta pari al 66,4% dal 54,1% del 31 dicembre 2021.

Il risultato della gestione operativa si è pertanto attestato a 50,4 milioni di euro. La voce utili/perdite su partecipazioni e su altri investimenti ha evidenziato un saldo positivo di 6,7 milioni di euro, in riduzione rispetto agli € 8,5 milioni del periodo di confronto. Il risultato complessivo al lordo delle imposte ha pertanto segnato 57,1 milioni di euro, confrontandosi con gli 86,8 milioni di euro del 31 marzo 2021. Detratte infine le imposte sul reddito, pari a 16,8 milioni di euro, si perviene a un utile netto di periodo di 40,3 milioni di euro, che si raffronta con gli 59,3 milioni di euro dell’analogo periodo del 2021.

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