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Cronaca

La Scuola trema con il caso Molinari: 124 ipotesi di reato e 39 persone indagate

Nei giorni scorsi la chiusura delle indagini condotte dalla guardia di finanza su mandato della Procura di Sondrio. Tutte le contestazioni

Il sistema scolastico della provincia di Sondrio vacilla davanti alle indagini riguardanti l'illecita gestione dell'ex dirigente dell'ufficio scolastico provinciale, Fabio Molinari. Dopo la chiusura degli accertamenti, condotti dalla sezione mobile – nucleo PEF della guardia di finanza di Sondrio, sono ben 124 le ipotesi di reato contestate e 39 le persone indagate, tra cui diversi presidi. Numeri enormi che hanno spinto il procuratore della Repubblica, Pietro Basilone, a fare chiarezza sulla questione nata nel gennaio del 2022 in seguito a tre esposti.

"L’emersione di ipotetiche condotte di concussione, induzione indebita, peculato e turbata libertà degli incanti aveva determinato questa procura a richiedere al GIP la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’ex dirigente (all’epoca in carica) dell’ufficio scolastico territoriale della provincia di Sondrio. Il giudice, avendo condiviso la ricostruzione della procura, in relazione ai reati contestati aveva riconosciuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e di concrete esigenze cautelari, quindi ha concesso la misura custodiale", spiega Basilone facendo riferimento ai provvedimenti presi ad ottobre 2022.

I fatti all’epoca contestati riguardavano reiterate ingerenze di Molinari nelle assunzioni del personale docente da parte dei presidi, attraverso la cosiddetta procedura di messa a disposizione (MAD), nonché "l’utilizzo di fondi pubblici per acquistare beni per fini estranei a quelli istituzionali ovvero per saldare debiti per spese personali sostenute dall’ex dirigente dell’ufficio scolastico provinciale". "Sono stati contestati anche consolidati rapporti tra l’ex dirigente e diversi giovani ai quali era stato promesso e fatto attribuire in maniera illecita incarichi di docenza, borse di studio, stage e tirocini retribuiti presso gli istituti scolastici della provincia. Alla predisposizione e attuazione di bandi pubblici, talvolta costruiti ad hoc per i candidati dall’ex dirigente previamente individuati, avrebbero fatto seguito induzioni indebite nei confronti degli stessi 'stagisti' affinché, in cambio dell’assunzione presso le scuole valtellinesi, versassero parte dei loro compensi connessi agli incarichi sul conto di una associazione culturale a lui riferibile".

Le contestazioni

Con il doveroso scopo di sottoporre a verifica quanto inizialmente emerso, procura e finanzieri hanno proseguito le indagini, analizzando la copiosa documentazione raccolta, riascoltando le intercettazioni e valutando i contenuti delle comunicazioni di vario genere intercorse tra gli indagati ed i potenziali testimoni. Un lavoro certosino che ha permesso di mettere a verbale numerose persone informate sui fatti. "Le indagini sono concluse e, in data 19 aprile 2023, è stato emesso l’avviso di chiusura delle indagini preliminari. Le verifiche e gli approfondimenti che hanno fatto seguito alle prime contestazioni hanno sostanzialmente confermato l’impianto accusatorio originario e portato ad aumentare in maniera considerevole le contestazioni provvisorie (ora ben 124 ipotesi di reato), anche perché  estese a numerosi altri indagati (complessivamente, 39 persone indagate)", prosegue il procuratore della Repubblica.

Pur ribadendo la natura provvisoria delle contestazioni, "che saranno oggetto di interlocuzione con le difese e gli indagati", sono gli stessi inquirenti a fare il punto della situazione, con la specifica dei reati contestati a Molinari, ad alcuni presidi, ad alcuni amministrativi scolastici, nonchè a diversi giovani "stagisti" coinvolti. "Sono emerse in capo all’ex dirigente dell’ufficio scolastico territoriale della provincia di Sondrio numerose fattispecie di induzione indebita a dare o promettere utilità e concussione, secondo l’ipotesi della procura perpetrate nei confronti di alcuni dirigenti, del personale scolastico e di soggetti a cui venivano affidati incarichi come esperti esterni o borse di tirocinio".

"Ad alcuni dirigenti scolastici (sette) e un ex dirigente dell’allora Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), in concorso con Molinari, all’epoca in carica (e, in alcuni casi, anche con collaboratori del locale ufficio scolastico), è stata contestata l’ipotesi di reato prevista dall’art. 353 del codice penale, per avere turbato i procedimenti amministrativi diretti ad individuare i contraenti in alcuni bandi pubblici. Mentre nei confronti di alcuni dirigenti (sette) e direttori dei Servizi Generali Amministrativi (due), sempre in concorso con l’ex dirigente provinciale, sono state ipotizzate diverse fattispecie di peculato (art. 314 del codice penale) perché destinavano fondi strumentali, di cui avevano la disponibilità in ragione delle loro cariche, a fini privati (comunque estranei ai fini istituzionali)", continua Basilone.

Infine, nei confronti di beneficiari di borse di studio, ovvero di tirocini, "sono state ipotizzate diverse ipotesi di cui all’art. 319-quater comma 2 del codice penale in quanto gli stessi, indotti da Molinari, in cambio dell’assegnazione di incarichi presso istituti scolastici valtellinesi, accettavano di versare al dirigente dell’UST parte dei compensi che percepivano per gli incarichi e le borse di tirocinio, attraverso bonifici ad un’associazione riconducibile al dirigente stesso". La procura della Repubblica attende ora eventuali memorie difensive, documenti, richieste di interrogatorio o di approfondimenti d'indagine. Tutto sarà attentamente e doverosamente preso in considerazione.

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