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Il provveditore Molinari agli arresti domiciliari

Al dirigente dell'ufficio scolastico provinciale contestati i reati di concussione, induzione indebita, peculato e turbata libertà degli incanti. Nel mirino anche i rapporti con alcuni giovani nominati nelle scuole

Il dirigente dell'ufficio scolastico territoriale provinciale di Sondrio, Fabio Molinari, si trova agli arresti domiciliari. L'indagine, avviata nel gennaio di quest'anno dalla Procura e dalla Sezione Mobile — Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Sondrio, e la conseguente ordinanza del giudice riguardano ipotetiche condotte di concussione, induzione indebita, peculato e turbata libertà degli incanti. Nei confronti di Molinari "è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari, avendo il Gip condiviso la ricostruzione della Procura, riconoscendo la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari", si legge in una nota di Piero Basilone, procuratore della Repubblica.

I fatti contestati

"I fatti contestati riguardano reiterate ingerenze dell'indagato nelle assunzioni del personale docente da parte dei presidi, attraverso la cosiddetta procedura di messa a disposizione (MAD), nonché l'utilizzo di fondi pubblici per acquistare beni per fini estranei a quelli istituzionali ovvero per saldare debiti per spese personali sostenute dall'attuale dirigente dell'ufficio scolastico territoriale provinciale" spiegano dalla Procura.

"Sono stati contestati anche i consolidati rapporti tra Molinari e diversi giovani a cui il dirigente avrebbe promesso e fatto attribuire in maniera illecita incarichi di docenza, borse di studio, stage e tirocini retribuiti presso gli istituti scolastici della provincia. "Alla predisposizione e attuazione di bandi pubblici, talvolta costruiti ad hoc per i candidati da lui previamente individuati, avrebbero fatto seguito induzioni indebite nei confronti degli stessi 'stagisti' affinché, in cambio dell'assunzione presso le scuole valtellinesi, versassero parte dei loro compensi connessi agli incarichi sul conto di una associazione culturale a lui riferibile" aggiunge Basilone.

"La Procura della Repubblica ed il Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Sondrio proseguiranno nei prossimi giorni le indagini, al doveroso scopo di verificare la sussistenza di quanto sinora accertato, assumendo dichiarazioni da numerose persone informate sui fatti e acquisendo ulteriore documentazione", conclude la nota.

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