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Parole vs fatti

Le strategiche opere olimpiche per la provincia di Sondrio

I due svincoli della tangenziale di Sondrio non sono i primi interventi che avrebbero dovuto essere pronti per febbraio 2026 e che, invece, non lo saranno

È di ieri la notizia che gli svincoli del Trippi e della Sassella, ai due "estremi" della tangenziale di Sondrio, non saranno pronti in tempo per i Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026. All'annuncio del commissario straordinario per le Infrastrutture Luigivalerio Sant'Andrea, hanno fatto seguito le parole stupite e amareggiate del sindaco Marco Scaramellini.

E non poteva essere altrimenti, viste le rassicurazioni ricevute al riguardo, cioè che le opere sarebbero state realizzate nei tempi previsti, proprio dal primo cittadino sondriese nei mesi e nelle settimane scorse e visto che entrambi gli interventi erano stati presentati come strategici proprio in vista dell'appuntamento olimpico. Un appuntamento che, invece, stando agli ultimi aggiornamenti, secondo cui gli svincoli saranno pronti nel maggio 2026, mancheranno miseramente. Non solo: sorge anche il dubbio che, essendo la fine lavori fissata per maggio 2026, tre mesi prima, a febbraio, i cantieri siano ancora lì, costituendo così non certo un vantaggio e uno snellimento del traffico, ma un ulteriore fardello su una viabilità che sarà più congestionata e problematica di quanto già non sia di solito.

Per carità, rimangono i progetti, i finanziamenti garantiti e la certezza (si spera) che seppur non nei tempi previsti ed entro un'occasione come le Olimpiadi in cui la Valtellina riceverà e sarà sotto gli occhi del mondo intero, verranno comunque risolti tra qualche anno degli oggettivi problemi che affliggono attualmente la viabilità in provincia di Sondrio. E questo rimane un aspetto sicuramente positivo, ma vista l'importanza degli interventi e il tempo a disposizione l'impressione è che si sarebbe potuto, anzi dovuto, farsi trovare pronti per l'appuntamento a cinque cerchi.

Discorso simile per un'altra opera ritenuta strategica e che, come gli svincoli del Trippi e della Sassella nel capoluogo, ha dovuto fare i conti con feroci polemiche e critiche: si sta parlando della tangenzialina di Bormio, nella piana dell'Alute, con il finanziamento già stanziato da Regione Lombardia, ma che dopo accesissime discussioni, si è deciso di non realizzare, almeno fino a che le Olimpiadi non saranno concluse. Anche qui, allora, sorgono perplessità sulla reale strategicità dell'intervento in vista dei Giochi Olimpici invernali del 2026, seppur concedendo che, anche in questo caso, mettendo per un secondo da parte le questioni di impatto ambientale, si andranno comunque a risolvere, anche se oltre l'inverno del 2026, alcuni problemi di viabilità nella zona di Bormio.

Infine, se le strade "piangono", di certo le ferrovie non ridono: sui binari si è già lavorato e ancora si lavorerà nei prossimi due anni, dunque, quantomeno, quanto programmato e ritenuto strategico per le Olimpiadi verrà completato (almeno allo stato attuale delle cose). Però, nonostante due estati di chiusura della linea da Tirano a Colico, ancora tardano a palesarsi gli effetti positivi degli interventi già effettuati e il servizio continua a non essere all'altezza non solo delle Olimpiadi, ma delle necessità quotidiane di lavoratori, studenti e pendolari.

Se proprio si vuole provare un pò a consolarsi si può pensare ai problemi di Cortina dove, con ogni probabilità, non verrà realizzata la pista da bob con le gare che potrebbero addirittura "traslocare" all'estero. Siamo sicuri, però, che questa sia davvero una consolazione?

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