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Sistema Molinari: non hanno convinto le memorie difensive degli accusati

Gli interrogatori dopo la chiusura delle indagini ma l'impianto accusatorio originario è rimasto sostanzialmente invariato

Emergono nuovi dettagli a proposito del "Sistema Molinari". Dopo la notizia della data in cui si terrà l'udienza preliminare, fissata per il 13 giugno del 2024, lo scenario di indagine si fa più nidito e chiaro. Sono 38 le persone chiamate a rispondere delle loro azioni: oltre all'ex dirigente dell'Ufficio Scolastico Territoriale della Provincia di Sondrio sono coinvolti 6 dirigenti scolastici di Valtellina e Valchiavenna, un dirigente del Ministero dell'Istruzione, due dirigenti amministrativi, un docente distaccato presso l'Ufficio scolastico territoriale di Sondrio e 26 giovani stagisti e affidatari di incarichi esterni da parte degli istituti scolastici. Come spiegato dal procuratore della Repubblica Piero Basilone, a vario titolo dovranno rispondere per reati contro la pubblica amministrazione (concussioni, induzioni indebite, peculati, turbate libertà degli incanti) e contro la fede pubblica (prevalentemente falsi in atto pubblico). Reati, questi, tutti legati a ripetute ingerenze di Molinari nelle procedure di affidamento illecito di incarichi di docenza, tirocinio e borse di studio a diversi giovani, presso istituti scolastici della provincia, e all'acquisto, con fondi pubblici, di beni per finalità personali estranee a quelle istituzionali. Sono ben 123 i reati ipotizzati mentre sono 108 le persone, tra persone fisiche (prevalentemente docenti) e istituzioni scolastiche, individuate come offese dalla mala gestione.

La richiesta di rinvio a giudizio era stata depositata lo scorso 29 novembre all'esito di un'articolata indagine, diretta dalla Procura della Repubblica e affidata alla Sezione Mobile — Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Sondrio, capace di portare "all'emersione di numerose ingerenze dell'ex dirigente (all'epoca in carica) dell'ufficio scolastico territoriale della Provincia di Sondrio nelle assunzioni del personale docente da parte dei dirigenti scolastici, nonché l'utilizzo di fondi pubblici per acquistare beni per fini estranei a quelli istituzionali ovvero per saldare debiti per spese personali sostenute dall'ex dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale". "I reati contestati riguardano anche promesse e attribuzioni, in maniera illecita, di incarichi di docenza, borse di studio, stage e tirocini retribuiti a diversi giovani, in stretti rapporti con l'ex dirigente scolastico, presso istituti scolastici valtellinesi. Alla predisposizione e all'attuazione di bandi pubblici, talvolta costruiti ad hoc dall'ex dirigente per i candidati previamente individuati, avrebbero fatto seguito induzioni indebite nei confronti degli stessi "stagisti" affinché, in cambio dell'assunzione presso le scuole valtellinesi, versassero parte dei loro compensi connessi agli incarichi sul conto di un'associazione culturale riferibile al dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale", prosegue Basilone.

Memorie difensive

Dopo la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini, avvenuta nell'aprile del 2023, molti indagati, tramite i loro difensori, nei mesi successivi hanno presentato articolate memorie difensive e richiesto di essere interrogati. La Procura della Repubblica ha, dunque, disposto numerosi interrogatori delegandoli alla Guardia di Finanza e valutato attentamente le memorie difensive. All'esito di queste ulteriori attività istruttorie, doverose, l'impianto accusatorio originario è rimasto sostanzialmente invariato. Solo in un caso la Procura ha ritenuto di condividere la posizione della difesa, decidendo di non esercitare l'azione penale. "È stato, invece, contestato un ulteriore reato di falso in atto pubblico, previa notifica agli indagati interessati di un ulteriore avviso di conclusione delle indagini. La valutazione degli elementi acquisiti nel corso delle indagini, letti anche alla luce delle prospettazioni difensive, ha portato la Procura ad esercitare l'azione penale con il deposito, presso la cancelleria del Tribunale di Sondrio, della richiesta di rinvio a Giudizio, nella quale sono state riprodotte le ipotesi di reato già contestate nell'avviso di chiusura delle indagini preliminari, ad eccezione di un solo episodio di induzione indebita contestata al principale indagato e ad un dirigente scolastico (per cui non è stata esercitata l'azione penale) ed è stato contestato un ulteriore reato di falso in atto pubblico, emerso all'esito della rilettura degli elementi di prova già acquisiti e dell'analisi delle memorie difensive".

Nella richiesta di rinvio a giudizio "sono state confermate le numerose ipotesi di induzione indebita a dare o promettere utilità, in capo all'ex dirigente e ai giovani a cui venivano affidati incarichi come esperti esterni o borse di tirocinio i quali, in cambio, accettavano di versare al provveditore, attraverso bonifici ad un'associazione allo stesso riconducibile, parte dei compensi percepiti". A Molinari sono state contestate, inoltre, diverse concussioni commesse nei confronti di alcuni dirigenti e del personale scolastico. Come previsto dalla Legge, il deposito della richiesta di rinvio a giudizio è stato comunicato all'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) e alla Procura Regionale per la Lombardia della Corte dei Conti per i reati che possono aver cagionato danno erariale. Informato dei fatti anche l'Ufficio Regionale Scolastico per la Lombardia, per i provvedimenti di sua competenza riguardo ai dirigenti ed al personale scolastico destinatario della richiesta di rinvio a giudizio.

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