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La raccolta firme

Cambiare la sanità lombarda? Il Pd ci prova con un progetto di legge di iniziativa popolare

Sabato i rappresentanti "dem" saranno nelle piazze della provincia di Sondrio per una raccolta firme a sostegno dell'iniziativa

Cambiare la sanità lombarda e renderla più efficiente e "a misura di cittadino" attraverso un progetto di legge di iniziativa popolare: è l'obiettivo del Partito Democratico che, nella giornata di sabato 20 aprile allestirà nelle piazze delle principali località della provincia di Sondrio, alcuni gazebo per raccogliere firme proprio a sostegno della sua iniziativa.

“Vuoi farti curare? Paga!” Questo è quello che le cittadine e i cittadini lombardi si sentono ripetere. Le liste d’attesa sono la mortificazione del diritto alla salute. Non abbiamo bisogno di tempi d’attesa infiniti per visite ed esami e barriere d’accesso insormontabili, ma una profonda ricostruzione della sanità, innanzitutto di quella pubblica. Proprio per questo - spiega il segretario provinciale del Pd Michele Iannotti - sabato saremo nelle piazze dei maggiori centri della provincia di Sondrio per raccogliere le firme a sostegno di un progetto di legge regionale d’iniziativa popolare che sancisce i principi fondamentali su cui ricostruire un nuovo servizio sociosanitario lombardo pubblico, efficiente ed universalistico".

“Per colpa di una politica sanitaria regionale fallimentare, in Lombardia sono in continuo aumento le persone che rinunciano alle cure o sono costrette a pagare di tasca propria visite ed esami, a causa di tempi d’attesa inaccettabili che compromettono le possibilità di cura; i lombardi spendono circa 7 miliardi di euro all'anno per curarsi in strutture private, i cittadini della provincia di Sondrio circa 120 milioni di euro, la situazione non è più tollerabile - prosegue Iannotti -, la salute è un diritto, per tutte e tutti, indipendentemente dal luogo in cui si vive e dalle risorse economiche che si hanno a disposizione".

“Nel progetto di legge sono contenute proposte che dettano principi e indirizzi volti a garantire un servizio sanitario universale, disponibile a tutte e a tutti, in modo omogeneo anche nelle aree montane e meno popolate come le nostre - fa eco, invece, Marco Tam, responsabile del Forum sanità del Pd provinciale -, che superi le diseguaglianze nella cura grazie alla partecipazione e valorizzazione di tutte le figure professionali, la compartecipazione dei Comuni alla programmazione e alla verifica dei risultati".

La proposta vede la rete dei servizi territoriali concorrere alla universalità dell’offerta e all'efficienza del Servizio Sanitario Regionale accanto ai servizi ospedalieri. L’assistenza domiciliare, i consultori, i servizi per la salute mentale e le dipendenze, i centri vaccinali, i servizi per le persone con disabilità, anziane, fragili, minori, e tutti i servizi territoriali devono essere programmati, finanziati e implementati,  nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza. “Un sistema capillare di servizi - chiosa Lino Buratti della Direzione provinciale PD -, per la salute nel territorio quale pilastro fondamentale del Servizio Sanitario Regionale che non deve essere subordinato agli ospedali, andando a superare il difetto ormai universalmente riconosciuto di un Servizio Sanitario Regionale divenuto nel corso degli ultimi trent'anni incredibilmente “ospedalocentrico”.

"La programmazione pubblica regionale del sistema sanitario della nostra regione deve prevedere un’offerta sanitaria e sociosanitaria delle strutture pubbliche e delle strutture private accreditate, secondo i bisogni di salute della popolazione lombarda secondo i principi d’integrazione, trasparenza e sussidiarietà - chiudono i rappresentanti "dem" -. L’adesione al Centro Unico di prenotazione regionale deve essere criterio obbligatorio per l’accreditamento degli erogatori pubblici e degli erogatori privati, per i quali la Regione deve annualmente definire la ripartizione delle tipologie di prestazioni da remunerare, e i relativi volumi di attività, in relazione agli esiti delle analisi epidemiologiche condotte sull'intero territorio regionale. Le nostre parole d’ordine sono semplici: universalità, tempestività, prevenzione, cure sul territorio, privato al servizio del pubblico (e non viceversa). Sono questi i cinque principi su cui si basa la proposta di legge per un servizio sanitario che rimetta i cittadini e i loro bisogni al centro, garantendo risorse economiche adeguate che permettano a territori periferici come il nostro di attrarre personale sanitario e di garantire cure adeguate che riducano i troppi viaggi della speranza fuori provincia,  tagliando le incredibili liste d’attesa, superando l’equivalenza tra pubblico e privato, eliminando la cura a pagamento e la gravissima rinuncia a curarsi".

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