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Tra social e realtà

Sondrio, falso profilo e insulti su Facebook: bufera su un assessore

E' tornata alla ribalta negli ultimi giorni la vicenda del fantomatico Giuseppe Lombardo dietro il quale si potrebbe celare, invece, un volto molto noto della politica valtellinese. La ricostruzione dell'avvocato Ezio Trabucchi

L'anno scorso ha fatto molto discutere la vicenda di un profilo Facebook, quello di Giuseppe Lombardo (poi cancellato) dal quale puntualmente, partivano accuse e insulti nei confronti di esponenti politici della Lega, in primis Ugo Parolo, di altri partiti e anche verso i componenti del Movimento Rinascita Morelli autonomo tra cui Giuliano Pradella ed Ezio Trabucchi.

Già allora, una volta appurato trattarsi di un falso profilo, i principali sospetti erano caduti sul leghista Maurizio Piasini, all'epoca presidente del consiglio comunale di Sondrio e ora assessore della giunta Scaramellini. L'esponente della Lega aveva rimandato al mittente le accuse, dando mandato al suo legale di tutelare la sua immagine.

Tutto finito? Neanche per sogno. Se, infatti, la vicenda, almeno dal punto di vista pubblico e mediatico sembrava essersi spenta, così non è stato dietro le quinte e da un punto di vista legale. Questo fino a pochi giorni fa quando la figura del fantomatico Giuseppe Lombardo è tornata a far discutere anche a livello di "opinione pubblica".

Sul suo profilo, infatti, l'avvocato Ezio Trabucchi è tornato a parlare della vicenda, indicando nuovamente Maurizio Piasini come colpevole della creazione e dell'utilizzo del falso profilo Facebook di Giuseppe Lombardo: "Nel settembre 2022, il Movimento popolare “Rinascita Morelli Autonomo” aveva denunciato pubblicamente che, tramite un profilo Facebook falso, un tale, che si spacciava con il nominativo di “Giuseppe Lombardo”, da tempo denigrava più persone tra le quali gli stessi dirigenti del Movimento popolare, in particolare il dott. Giuliano Pradella, nonché l’on. Ugo Parolo, allora parlamentare della Repubblica italiana. Altre persone, come Daniele Tavasci, già segretario provinciale della CISL, erano state destinatarie dei messaggi del medesimo “Giuseppe Lombardo” - ha raccontato Trabucchi -. Una volta smascherato, il falso “Giuseppe Lombardo” cancellava “di corsa” il profilo Facebook. In un post del 15 settembre scorso avevamo però espresso la determinata intenzione di andare “fino in fondo”.Ebbene, abbiamo atteso lo svolgersi delle ultime tre campagne elettorali (politiche, regionali e le recenti comunali di Sondrio) per evitare che qualcuno potesse imputarci di voler strumentalizzare questa vicenda per scopi politici. Nel colloquio telefonico di venerdì 23 giugno 2023 (che conserviamo “agli atti”), Maurizio Piasini, neo assessore del Comune di Sondrio (all’epoca dei fatti Presidente del Consiglio comunale del capoluogo nonché capo segreteria dell’assessore regionale alla montagna), formulava all’avvocato Ezio Trabucchi (non solo quale presidente del Movimento popolare “Rinascita Morelli Autonomo” ma soprattutto nella sua veste di legale delle persone destinatarie dei messaggi denigratori) le proprie scuse, a fronte dell’assicurazione di non subire strascichi di carattere giudiziario. Si chiude pertanto oggi una squallida vicenda, che ha visto protagonista un importante rappresentante istituzionale, con un ruolo politico all’interno di un partito altrettanto importante: lo stesso di Ugo Parolo e (un tempo) di Giuliano Pradella, fatti bersaglio di un codardo “fuoco amico”.

La replica 

Dal canto suo, in un primo momento, Maurizio Piasini ha ancora respinto le accuse, sottolineando di non essere responsabile della creazione e dell'uso del falso profilo Facebook. Una "mossa" alla quale, a sua volta, è seguito un altro contrattacco di Ezio Trabucchi che, se da un lato ha mantenuto la "promessa" di lasciar cadere le accuse almeno da un punto di vista legale, a fronte di una lettera ufficiale di scuse dello stesso Piasini che, però, ancora non è arrivata, ha pubblicato su Facebook la registrazione della telefonata, già citata, del 23 giugno, con Piasini in cui l'assessore comunale di Sondrio non si dichiara esplicitamente colpevole, ma nemmeno nega le accuse rivoltegli.

Piuttosto, lo stesso Piasini chiede a Trabucchi di poter guardare tutta la documentazione in possesso dell'avvocato e chiede allo stesso di poter incontrare e parlare di persona con Giuliano Pradella e Ugo Parolo per un chiarimento definitivo a quattr'occhi di certo più efficace rispetto a forme "indirette" (via telefono o ancora social, o con al famosa lettera di scuse non ancora recapitata agli interessati).

I risvolti politici

La videnda, a parte le conseguenze, pare ormai risolte, a livello legale, sta avendo un impatto anche a livello politico: dall'amministrazione comunale di Sondrio, di cui come detto più volte Piasini fa parte in qualità di assessore, tutto tace, mentre all'interno della Lega sarebbe in atto un confronto anche piuttosto accesso e il sospetto è che ci possano essere anche altri colpevoli nella gestione del falso profilo Facebook di Giuseppe Lombardo.

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