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L'indignazione della gente

Sondrio, una raccolta firme contro i manifesti anti-gender in città

Promossa da alcuni cittadini che hanno anche inviato una missiva al sindaco Marco Scaramellini per esprimere tutta la loro indignazione

Non soltanto la Cgil e varie associazioni e la minoranza consiliare a palazzo Pretorio, ma anche un gruppo di "semplici" cittadini si scaglia contro i manifesti anti-gender affissi nei giorni scorsi a Sondrio da Provita&famiglia.

Alcuni residenti nel capoluogo, infatti, hanno indetto una raccolta firme per la rimozione delle affissioni, giudicate discriminatorie e diseducative e hanno anche inviato una lettera al sindaco Marco Scaramellini e alla polizia locale del capoluogo, guidata dal comandante Mauro Bradanini, per sottoporre loro la questione e richiedere, per l'appunto, la rimozione dei manifesti.

-0Un altro dei manifesti affissi in città da Provita e famiglia

La lettera

Ecco il testo completo della lettera inviata dai cittadini:

"Buongiorno, siamo dei cittadini di Sondrio che hanno notato i manifesti realizzati da “Provita & famiglia”, affissi in varie zone della città (stazione, Viale Milano, ospedale): abbiamo già inviato una mail dove abbiamo manifestato il nostro sconcerto qualche giorno fa. In qualità di cittadini ci vergogniamo e ci indigniamo per il fatto che tali messaggi vengano evidenziati in pannelli pubblici della nostra città, oltretutto in zone sensibili quali l’ospedale e in prossimità delle scuole. Troviamo sia i messaggi sia la foto utilizzata particolarmente discriminatori nei confronti di coloro che hanno orientamenti di genere non eterosessuali - scrivono i cittadini -. Riteniamo inoltre che i contenuti siano anche particolarmente diseducativi nei confronti dell’intera popolazione, bambini, giovani ed adulti, in quanto si trasmette subdolamente l’idea che la discriminazione sia un comportamento giustificabile in nome ed in difesa di una presunta “verità”."

"Invece è provato scientificamente (Piano d’azione globale per la salute mentale 2013-2030; WHO) come simili messaggi costituiscano fattori di rischio per la salute mentale e causino discriminazione, pregiudizio e mancanza di accettazione sociale. Riteniamo invece importante promuovere un contesto di accettazione e di supporto per tutti, perché vivere in un ambiente più tollerante e non giudicante è un fattore di protezione per chiunque - prosegue la missiva -. Inoltre, al di là della nostra opinione di cittadini, sottolineiamo che questi messaggi violano anche il codice della strada ed in particolare l'art. 23 comma 4 bis: 4-bis. E' vietata sulle strade e sui veicoli qualsiasi forma di pubblicità il cui contenuto proponga messaggi sessisti o violenti o stereotipi di genere offensivi o messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso o dell'appartenenza etnica oppure discriminatori con riferimento all'orientamento sessuale, all'identità di genere o alle abilità fisiche e psichiche. Restiamo in attesa di Vostro riscontro e porgiamo i nostri saluti".

Va sottolineato, comunque, che anche se non direttamente dal sindaco una risposta alle perplessità di associazioni, sindacati e cittadini è già arrivata, in maniera compatta, dai gruppi di maggioranza a palazzo Pretorio che ieri hanno diramato un comunicato stampa in cui accusano proprio la Cgil di non rispettare il proprio statuto e di essere proprio lei in prima persona a non rispettare, anzi addirittura ad aggredire, la diversità.

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