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Maxi squalifica dopo i pugni all'arbitro: non potrà giocare per cinque anni

Sulla motivazione della decisione del giudice sportivo hanno pesato "la gravità della violenza posta in essere e la futilità della motivazione che l’ha scatenata"

Stangata da parte del giudice sportivo per il giovane calciatore della ColicoDerviese che domenica scorsa, in occasione di un match valido per il campionato regionale Allievi sul campo della Vertovese, ha aggredito l'arbitro, un 19enne, colpendolo con vari pugni in faccia.

Il giocatore, infatti, è stato squalificato per ben cinque anni, in base alla ricostruzione effettuata tramite il referto arbitrale e riportata sul comunicato ufficiale del comitato regionale lombardo della Lnd pubblicato pochi minuti fa: "Dinnanzi alla porta dello spogliatoio il calciatore della società Colicoderviese offendeva l’arbitro ed anche a lui il direttore di gara comunicava un provvedimento disciplinare. Alla notifica di tale decisione il calciatore avvicinava l’arbitro e lo colpiva con tre pugni al volto (alla tempia, all’occhio sinistro ed al setto nasale) provocandogli forte dolore, mal di testa lancinante e copiosa perdita di sangue dal naso. Il direttore di gara veniva soccorso dai dirigenti ospiti che provvedevano alle prime cure ed a chiamare ambulanza e forze dell’ordine, coadiuvati dallo staff della società Colico. Sentito dai carabinieri e soccorso dai sanitari dell’ambulanza nel frattempo intervenuta, veniva trasportato al pronto soccorso dell’Ospedale A Locatellii di Piario (BG), dove a seguito di esami gli veniva diagnosticata la sospetta infrazione del versante sx delle ossa nasali. Veniva poi dimesso con prognosi di.15 giorni".

"Non è neppure il caso di commentare la gravità della violenza posta in essere e la futilità della motivazione che l’ha scatenata - prosegue il comunicato -. Peraltro al fine della assunzione della decisione non si può non tener conto della minore età del calcatore che l’ha posta in essere il quale come da nota autografa trasmessa a mezzo mail in data 15 marzo 2023 ore 13.08 nel dichiarare di aver subito compreso di aver sbagliato nel compier violenza verso l’arbitro, col quale non gli è stato concesso di scusarsi subito dopo il fatto, ed altresì nel dichiararsi dispiaciuto per aver deluso tutti i compagni ed i dirigenti ed aver compreso che “ … con la violenza non si risolve nulla …. È un insegnamento che porterò nella mia vita…. l’unica cosa che vorrei … è poter incontrare l’arbitro per scusarmi personalmente ” e conclude dicendo che questa vicenda mi ha insegnato. Il comportamento sopra riportato configura comunque una condotta violenta da parte di un tesserato, condotta che rientra tra quelle che, tra l’altro, determinano l’applicazione delle sanzioni previste dal C.U. della Figc n. 104/A del 2014".

La lettera di scuse inviata dal giovane calciatore stesso all'arbitro e parzialmente citata dal comunicato stesso, dunque non ha in alcun modo ammorbidito la mano del giudice sportivo ed ora, nonostante i suoi soli 16 anni, il ragazzo per ben cinque anni dovrà rinunciare, per due minuti di autentica follia, alla sua passione per il calcio.   

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