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Olimpiadi, con lo stop alla pista da bob a Cortina sale Livigno e trema Bormio

Con l'ipotesi di utilizzare la pista di Sankt Moritz salgono le quotazioni di un villaggio olimpico unico nel Piccolo Tibet ma Zaia chiede "un’equa assegnazione delle discipline olimpiche"

Valtellina protagonista del dibattito nazionale dopo che Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha annunciato la decisione del Governo di non costruire la prevista pista da bob (Sliding Centre) a Cortina d'Ampezzo per le Olimpiadi invernali di MilanoCortina 2026. La dialettica è accesa visto che per le gare bisognerà obbligatoriamente guardare altrove. "Capisco la scelta di non costruire la pista a Cortina. Oggi non è contemporaneo spendere così tanti soldi per un'opera che poi non verrà utilizzata dopo le competizioni. Con rispetto di Cortina e del mio collega sindaco, credo sia una decisione giusta trovare un’alternativa", ha detto alla stampa Beppe Sala, sindaco di Milano.

Difficile pensare che le competizioni a cinque cerchi di bob, skeleton e slittino si svolgano sulla pista piemontese di Cesana Pariol, costruita per le Olimpiadi di Torino 2006 e poi abbandonata. L'ipotesi più praticabile al momento sarebbe quella della svizzera Sankt Moritz, al confine con la provincia di Sondrio, come espresso pubblicamente dal primo cittadino meneghino: "Se fosse Sankt Moritz a noi andrebbe molto bene". Le gare in Engadina, nel Cantone dei Grigioni, aprirebbero a nuovi scenari per quanto riguarda l'ospitalità di atleti e squadre nazionali a Livigno, già sede di tutte le gare di freestyle e snowboard. È lo stesso Sala a farne accenno: "Credo che tenendo aperto il passo Forcola si possa avere un villaggio olimpico unico a Livigno. Ciò significherebbe molto risparmio".

Livigno dal canto suo è disponibile. A confermarlo a SondrioToday è il sindaco Remo Galli."Innanzitutto dispiace per Cortina e per il 'Sistema Italia'. Arrivare all'ultimo, a due anni dai Giochi, e prendere una decisione così importante non fa fare una bella figura. Al momento, per come si sono messe le cose, spostare le gare a Sankt Moritz sembra la scelta migliore. Noi siamo disponibili ad accettare la proposta di un villaggio unico nel nostro paese".

Per quanto riguarda il villaggio olimpico livignasco già da tempo l'Amministrazione comunale ha scelto la via della sostenibilità. "Per evitare nuove costruzioni, con il necessario consumo di suolo e territorio, abbiamo scelto di utilizzare degli alberghi già esistenti in zona Teola", spiega Galli. Come paventato da Sala le gare di bob, skeleton e slittino a Sankt Moritz, con il soggiorno delle nazionali a Livigno, obbligherebbe l'inedita apertura del Passo delle Forcola durante la stagione fredda. Sono oramai anni che se ne parla, fin dai tempi della candidatura di Milano e Cortina a sede dei Giochi. Ripetutamente le autorità elvetiche avevano dimostrato reticenza a proposito dell'apertura invernale della via tra Livigno e la Valposchiavo. Una posizione che, in caso di assegnazione delle gare alla rinomata località turistica engadinese, dovrà necessariamente esser riconsiderata.

La rabbia di Zaia con Bormio nel mirino

Intanto in Veneto la decisione di rinunciare alla costruzione dello Sliding Centre a Cortina d'Ampezzo ha, come prevedibile, fatto scalpore, aprendo di fatto una disputa politica. Ad intervenire con veeemenza il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. È con una lettera, indirizzata al presidente del Coni e all’amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina, Andrea Varnier, che il governatore ha espresso tutta la sua contrarietà. "Carissimo presidente, abbiamo appreso della rinuncia alla realizzazione dello Sliding Centre a Cortina d’Ampezzo. È evidente che tale scelta, se confermata, determina una rilevante penalizzazione nella distribuzione delle venue di gara tra le città di Milano e Cortina d’Ampezzo. Senza la pista da bob, infatti, la città veneta non potrà più ospitare le discipline di bob, skeleton e slittino, bensì solo quelle di sci alpino femminile e curling. Se non ci sarà più il bob, dunque, ritengo necessario si affronti nelle opportune sedi la rideterminazione ai fini di un’equa assegnazione delle discipline olimpiche dei Giochi di Milano Cortina 2026".

Poche righe che molti hanno "letto" come un attacco alla Valtellina, soprattutto nei confronti di Bormio sede delle gare di sci alpino maschile e di tutto lo sci alpinismo, disciplina all'esordio nel panorama olimpico. Al momento da Regione Lombardia traspare serenità, alla luce dei progetti e dei cantieri già in essere, ma i giochi sono decisamente aperti. Lunedì prossimo si terrà la cabina di regia, sarà sicuramente l'occasione per fare chiarezza.

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