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Il papà della lotta per l'acqua / Piateda

Piateda: la sala municipale sarà intitolata a Giuseppe Songini

Soprannominato "il papà della lotta per l'acqua" fu molto attivo nella partita relativa a concessioni e canoni idroelettrici

Il Comune di Piateda ha scelto di intitolare a Giuseppe Songini la sua sala municipale. L'intitolazione avverrà con una cerimonia in programma sabato alle 18.

"L’intitolazione della sala municipale in Via Ragazzi del’99 alla memoria di Giuseppe Songini rappresenta il giusto riconoscimento che il Comune di Piateda e tutta la popolazione di Piateda attribuisce al compianto geometra, per il prezioso lavoro che ha donato alla comunità del paese orobico e più in generale a tutta la Valtellina - ha sottolineato il sindaco Simone Luca Marchesini -. Nell’intitolazione il Comune di Piateda ha accolto la richiesta presentata dall’associazione culturale ‘L Ghiru, nelle cui motivazioni ricordava come Giuseppe Songini venne definito “Il papà della lotta per l’acqua”, grazie alla sua competenza, alla sua pazienza e tenacia, alla sua passione e incondizionata disponibilità. L’impegno di Giuseppe Songini ha permesso al Comune di Piateda di incardinare una serie di contenziosi con le società idroelettriche, legate al riconoscimento dei canoni rivieraschi, al rispetto del Deflusso Minimo Vitale e al riconoscimento di ICI prima e IMU poi, contenziosi che hanno visto le società, per lo più, soccombere o addivenire a compensazioni con il Comune. Questi sono i motivi dell’intitolazione della sala a Giuseppe Songini: sala dove Songini tenne le prime riunioni con gli amministratori comunali e il gruppo di lavoro, sala nella quale si svolsero gli studi che hanno portato un grande beneficio per la comunità di Piateda".

Il programma dell'intitolazione

La biografia

Giuseppe Songini è morto il 30 luglio scorso a Morbegno dopo una lunga malattia, combattuta con forza e serenità, Giuseppe Songini, noto in Valtellina come  “il papà della lotta per l’acqua” era un uomo di grande bontà ed umanità, uno dei massimo conoscitori del sistema idroelettrico della Valtellina, ma soprattutto un modello di buon cittadino. Il 9 luglio aveva compiuto 84 anni. Ha lasciato la moglie, Lidia, e tre figlie; un esempio di straordinaria serietà e senso civico; il rispetto di tantissime persone; la riconoscenza e l’affetto di tanti amici ed un archivio prezioso, pieno di dati ed informazioni sul sistema idroelettrico della Valtellina, che non andrà disperso. 

Songini si era laureato geometra nel 1947. Sino al 1985, per trentotto lunghi anni ha lavorato alle dipendenze di società idroelettriche con impianti in Valtellina (Vizzola e Enel), acquisendo una grande competenza in materia. Nominato Maestro del lavoro nel 1985, Songini va in pensione in quell’anno, ma inizia una seconda vita nella quale il suo nuovo datore di lavoro è l’interesse collettivo e il bene comune. Fa parte della segreteria Cisl, dell’Azione Cattolica Adulti di Sondrio, è componente del Consiglio pastorale della parrocchia dove svolge il ruolo di fabbriciere, collabora con il C.R.A.S. (Centro di Ricerca e Animazione Sociale) svolgendo ricerche sulla scuola e sulla famiglia e gestendo la parte tecnico-amministrativa del cinema Excelsior di Sondrio, è membro della Presidenza Provinciale ACLI dedicandosi  soprattutto alla formazione, collabora al giornale periodico l’”Incontro”.

Nel 1994 Songini pubblica il suo primo volume: “L’energia elettrica in provincia di Sondrio”, che resta a tutt’oggi la principale ricerca sulla storia dell’utilizzo delle acque, a fini idroelettrici, in Valtellina. Tra il 1993 e 2003 è consulente del presidente dell’amministrazione provinciale Tarabini, nell’ambito di un intelligente sforzo che la Provincia allora fece per dotarsi di quelle competenze, senza le quali non può certo svolgere la crescente funzione che l’evoluzione dell’ordinamento attribuisce, in materia di acque, alle province dei territori montani. Dal 2005 al 2010 è consulente e sindaco di Piateda (Martina Simonini) Comune molto interessato ad insediamenti idroelettrici.

Nel 2006 condensa anni ed anni di rilevazioni ed analisi in un libretto intitolato “Acque misteriose” (edito dalla Cooperative editoriali Quaderni Valtellinesi), un Libro Bianco sull’uso delle acque dei grandi impianti idroelettrici. E’ un libretto di poche pagine, irto di tabelle, rilevazioni statistiche e calcoli.

L’azione di Songini sul tema della gestione delle acque non si è limitata al prezioso: “Acque Misteriose”. Anche insieme ad un gruppo di amici, mossi dagli stessi ideali, si è impegnato in una continua opera di divulgazione anche collaborando con chi, come Marco Vitale, poteva portare il tema anche in importanti sedi nazionali ed internazionali. Si batté contro la follia del proliferare delle piccole derivazioni che sotto la pressione della retorica indotta dalla crisi energetica, sono state insensatamente agevolate, depauperando così la montagna a spese dei contribuenti senza alcun vantaggio economico generale e creando impianti volutamente antieconomici. Continuò il suo attento e documentato apporto critico alle evoluzioni legislative in corso, a livello nazionale, regionale, provinciale. Continuò l’aggiornamento dei suoi dati preziosi.

I suoi argomenti ed i sui dati hanno contribuito alla nascita ed allo sviluppo di movimenti spontanei di difesa delle acque in Valtellina e Valchiavenna che, sotto la guida di Sandro Sozzani, si sono poi riuniti nello Iaps (Intergruppo Acque Provincia di Sondrio). Lo Iaps ha condotto un’azione civile, intelligente, seria ed incisiva e, trovando una costruttiva risposta nell’allora presidente della Provincia, Provera, ha portato a casa importanti risultati.

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