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Bretella dell'Alute: le ragioni del Comune di Bormio

L'amministrazione comunale, come preannunciato già quest'estate dal sindaco Silvia Cavazzi, ha illustrato le motivazioni della realizzazione dell'intervento all'interno di un piano più ampio relativo alla mobilità urbana

Il sindaco di Bormio Silvia Cavazzi lo aveva preannunciato già quest'estate, in un momento in cui il dibattito e le polemiche relativi alla bretella dell'Alute erano piuttosto accesi, ed ora è effettivamente arrivato: l'amministrazione comunale di Bormio ha reso noti i progetti relativi alla mobilità che verranno realizzati nei prossimi anni e, naturalmente, tra questi, c'è ancora anche la Bretella dell'Alute, progetto peraltro già finanziato da Regione Lombardia.

I chiarimenti

Nella brochure relizzata proprio dall'amministrazione comunale bormina si chiariscono molti aspetti relativi alla nuova tangenzialina, intervento previsto tra quelli da realizzare in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026: "La strada dell'Alute - si legge relativamente alle motivazioni per cui verrà costruita una nuova arteria - ha una lunghezza di 1,8 km e renderla transitabile per i veicoli in modo sicuro significherebbe consumare molto suolo verde attualmente coltivato per raggiungere la larghezza di 9 metri prevista dalla normativa. Tutto ciò comporterebbe la perdita del percorso ciclopedonale tanto tanto apprezzato da residenti e turisti salvo la realizzazione di un nuovo percorso laterale con ulteriore consumo di suolo in una zona centrale della piana dell'Alute. A tutto ciò aggiungiamo le evidenti difficoltà di allacciamento all'attuale strada Statale 38, tenendo conto che Anas ha escluso la possibilità di un inserimento diretto alle gallerie".

Impatto ambientale

Molti dubbi, però, in questi mesi sono stati espressi dalle associazioni ambientaliste, ma anche su questi punti la posizione dell'amministrazione comunale è chiara: "L’opera è inserita nella programmazione territoriale di Bormio PGT dal 2011 dopo essere stata sottoposta a procedura di VAS (valutazione ambientale strategica). - proseguono i chiarimenti - Tutto il tracciato della nuova variante è posto in zona agricola non edificabile. Affermare l’automatica correlazione tra la realizzazione dell’opera e l’edificabilità dei terreni limitrofi, significa dare un’informazione fuorviante e connotare l’opera di intenzioni estranee alla reale utilità e funzionalità dell’intervento".

Non solo bassissimo impatto ambientale, dunque, ma anche benefici sui flussi di traffico nel Comune di Bormio: "In presenza della nuova variante, i flussi di traffico si potranno distribuire meglio su tutta la rete e il nodo cruciale di Via don Peccedi e Via Milano verrà completamente sgravato da tutto il traffico derivante dalla zona Vallecetta/Funivie da e per Valdisotto/Tirano, che risultano essere prevalenti rispetto ai flussi in direzione Valfurva. Le riduzioni di traffico previste sono sulla tratta Via Milano e sulla tratta Via don Peccedi in media del 30%. - questi i dati illustrati dall'amministrazione comunale bormina - Il Ponte dell’Eden, alleggerito dai flussi di cui sopra, continuerà ad essere interessato dai passaggi dei veicoli destinati e provenienti dalla Valfurva".

Le altre opere

Per quanto riguarda, invece, le opere di compensazione, cioè le opere accessorie all’opera principale, finalizzate al miglioramento paesaggistico complessivo, al fine di garantire la qualità ambientale dei luoghi, pur inserendo delle trasformazioni, nell’ambito della realizzazione della variante impianti Bormio 2000 - Valfurva è previsto il completamento del sistema di irrigazione, parziale bonifica e livellamento terreni coltivati della piana dell’Alute e  il miglioramento della viabilità ciclopedonale complessiva. Effetti positivi, porterà anche l'inserimento della rotatoria in zona Perego che, con una adeguata revisione dei cicli semaforici nell’intersezioni, produrrà effetti immediati sulla fluidità del traffico, che sommati alla migliore distribuzione dei flussi generata dalla nuova variante contribuirà anche alla riduzione in media del 35% di emissioni CO2.

Infine, l'amministrazione comunale ha spiegato anche i motivi della mancata realizzazione di una galleria in direzione Valfurva: "Tale ipotesi risulta estremamente onerosa e priva di copertura finanziaria, inoltre risponderebbe solo alle esigenze di traffico legato alla Valfurva e non ai flussi di traffico della Vldisotto e della zona impianti di risalita, che continuerebbero a congestionare il centro abitato di Bormio".

Il comitato

Le ragioni dell'amministrazione guidata da Silvia Cavazzi non sembrano però aver convinto alcuni di coloro che già avevano perplessità sulla Bretella dell'Alute e infatti nei giorni scorsi è stato ufficialmente costituito il comitato referendario che ribadisce il suo no alla tangenziale e vuole che siano i cittadini, proprio attraverso un referendum, a decidere sull'effettiva realizzazione dell'opera.

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