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Clamoroso scenario

Olimpiadi: e se Arianna Fontana rappresentasse un altro Paese a Milano-Cortina 2026?

Attraverso un post sul suo profilo Instagram, la campionessa di Polaggia ha clamorosamente aperto a un "cambio di bandiera" per l'appuntamento a cinque cerchi di casa, visto il perdurare degli insanabili problemi con i vertici della Fisg

L'edizione dei Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026 dovrebbe essere una festa per Arianna Fontana, l'atleta azzurra più medagliata a cinque cerchi: la campionessa di Polaggia, infatti, dovrebbe avere la possibilità di correre in casa, davanti a un pubblico tutto dalla sua parte, per coronare una carriera strepitosa e, perchè no, rimpinguare ulteriormente il suo record con un altro podio alla sua sesta partecipazione olimpica.

Il condizionale, però, è d'obbligo, visto che non solo non si sono placate le feroci polemiche con i vertici della Federazione italiana sport del ghiaccio (Fisg) che già avevano fortemente condizionato, un anno fa circa, l'esperienza di Pechino della campionessa azzurra, ma ora, addirittura, attraverso un post su Instagram la stessa Arianna Fontana paventa un'ipotesi a dir poco clamorosa: quella cioè di non rappresentare l'Italia sul ghiaccio di Milano nel 2026, ma di gareggiare per gli Stati Uniti, Paese di provenienza del marito e allenatore Anthony Lobello:  "Ho rimesso i pattini ed esplorato nuove opzioni. Ho deciso di aggregarmi al viaggio che Anthony aveva già in programma qui per vedere cosa hanno da offrire gli Stati Uniti e Slc nel caso dovessi continuare il mio viaggio olimpico - scrive senza mezzi termini la Fontana -. È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che vi ho aggiornato sui problemi che ho dovuto e devo affrontare. Purtroppo non ci sono state comunicazioni costruttive sulla mia partecipazione ai Giochi Olimpici del ‘26 da parte della Fisg dopo che, dall’aprile scorso, ci sono state ammissioni, da parte del presidente della Fisg, di errori commessi e fatto promesse che non sono mai state mantenute".

Le tempistiche

Tra l'altro, a far suonare ulteriormente il campanello d'allarme per tutti i tifosi e appassionati italiani di Arianna Fontana e di short track è anche la tempistica del viaggio e delle dichiarazioni della campionessa di Polaggia: per poter "cambiare bandiera" e gareggiare per un altro Paese è necessario non aver più rappresentato la nazione con cui si è corso per 36 mesi. Oggi alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 ne mancano circa 37.

Bisognerà vedere, dunque, se quella di Arianna Fontana è un'intenzione reale di lasciare l'Italia per gli Stati Uniti oppure se le sue dichiarazioni costituiscono un ultimo appello o quasi una mano tesa in qualche modo alla federazione per provare finalmente a mettere da parte gli attriti e le incomprensioni e poter continuare a difendere il tricolore anche tra poco più di tre anni.

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