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Rapporti tesi

Lo sfogo di mister Salinetti: "Non è giusto farmi passare come unico responsabile del rendimento del Sondrio"

Dopo l'addio alla panchina, l'ormai ex allenatore biancazzurro sottolinea: "Con la dirigenza non c'è mai stato il feeling giusto per andare avanti"

Un addio condiviso nella sostanza con i dirigenti della Nuova Sondrio calcio, ma con dei modi che non sono stati assolutamente apprezzati e che hanno riportato alla luce il clima non certo idilliaco che ha contraddistinto l'esperienza di Elio Salinetti alla guida della prima squadra biancazzurra, impegnata nel girone B del campionato di Promozione.

La decisione di separarsi

La scelta di separarsi da mister Elio Salinetti è stata ufficializzata dalla Nuova Sondrio calcio nella mattinata di sabato, ma la situazione che ha portato a questo esito  ha iniziato a "dipanarsi" da mercoledì scorso quando l'allenatore valtellinese e i dirigenti della società del presidente Michele Rigamonti hanno avuto un incontro.

Nel corso di quest'ultimo è stata condivisa dalle parti di dividersi e dunque di sollevare Salinetti dall'incarico di allenatore, ma, stando alla ricostruzione dell'ex tecnico biancazzurro, si è anche convenuto di comunicare la separazione in modo da non far emergere che proprio Salinetti fosse ritenuto l'unico responsabile dei negativi risultati della squadra del capoluogo. Invece, ciò non è avvenuto, tanto che il tecnico è stato contattato di nuovo dalla dirigenza solamente per informarlo che avrebbe potuto salutare la sua ormai ex squadra in occasione della seduta d'allenamento di venerdì scorso.

Dissapori interni

"Sono stato il primo a dire ai dirigenti che avrei accettato il cambio in panchina e che, a questo punto, sarebbe stato meglio farlo ora e non aspettare - ha raccontato Salinetti - ma avevo anche chiesto di non fare di me il capro espiatorio di tutte le difficoltà del Sondrio. Invece, il fatto che, in sostanza, il vero cambio non avvenga prima dell’avvio del girone di ritorno mi fa sentire come se fossi l’unico ad avere il dito puntato contro. A questo punto sarei anche potuto rimanere fino al match contro l’Arcellasco e poi farmi da parte come concordato. Credo che quanto stia accadendo aggiunga precarietà a una situazione già precaria".

La Nuova Sondrio calcio, infatti, ha ufficializzato in mattinata il nome del nuovo allenatore, che, però, non prenderà il posto di Salinetti in panchina prima dell'inizio del girone di ritorno, a gennaio, complice anche un turno di squalifica rimediato nella sua ultima esperienza, ancora da scontare. Così, come già avvenuto domenica a Cavenago, dunque, anche ad Erba contro l'Arcellasco a guidare la squadra biancazzurra sarà Tiziano Togni, già vice proprio di Salinetti. Ecco, dunque, da cosa nascono le perplessità di quest'ultimo che, tra l'altro, come detto, hanno riportato a galla anche il rapporto non certo rose e fiori con la dirigenza: "Purtroppo - ha svelato Salinetti - con questa dirigenza non c’è mai stato il feeling per andare avanti visto che ho dovuto spendere molte energie per difendermi dagli attacchi verso di me che provenivano dall’interno. Voglio, invece, ringraziare i miei più stretti collaboratori, Pietro Gatti e Franco Marelli".

Il bilancio

Da quando aveva preso il posto di Luca Colombo, a ottobre, Elio Salinetti aveva conquistato cinque punti in nove gare, frutto della vittoria contro l'Arcadia Dolzago e dei pareggi contro Colicoderviese e Cob 91. "Ho sposato il progetto del Sondrio già la scorsa estate, - ha spiegato Salinetti - poi, quando mi è stato chiesto di dare una mano nel momento di difficoltà non ho saputo dire di no anche se sapevo che sarebbe stata un’operazione difficile. Non mi sono tirato indietro, ho anteposto gli interessi della società ai miei anche se già all’epoca avevo detto con molta onestà che sarebbe stato più adatto, come profilo, un allenatore che già conoscesse la categoria".

"Ero convinto di poter dare una mano e portare la squadra in una posizione di classifica più tranquilla che permettesse di affrontare con meno pressione il girone di ritorno e non esserci riuscito è stato il mio più grosso rammarico. - questa la chiusura amara dell'ex tecnico biancazzurro - E, comunque, pur nelle difficoltà di amalgamare il gruppo nel continuo andirivieni di giocatori e di ambientamento di ragazzi provenienti dall’estero e che ancora non parlano bene italiano, si sono visti miglioramenti sotto il profilo del gioco, la squadra ha trovato un assetto stabile anche se poi, nonostante le buone prestazioni, i punti, che sono la cosa che conta di più, non sono arrivati".

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