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Rigamonti bresaole: il nuovo stabilimento sarà comunque nel sondriese

Le precisazioni dell'ad Claudio Palladi dopo la recentissima rinuncia all'insediamento produttivo di Montagna in Valtellina

Gli scontri, anche piuttosto accesi, sul progetto e la realizzazione del nuovo cavalcavia del Trippi per la tangenziale di Sondrio, hanno portato nei giorni scorsi Rigamonti bresaole a rinunciare al nuovo insediamento produttivo che si sarebbe dovuto costruire a Montagna in Valtellina, su un terreno a breve distanza dal luogo in cui sorgerà lo svincolo.

Una rinuncia sicuramente dolorosa, ma che non allontana l'azienda dal territorio valtellinese: come precisato dallo stesso amministratore delegato Claudio Palladi, il nuovo insediamento produttivo verrà comunque realizzato nella zona del sondriese, possibilmente neanche troppo lontano dal terreno che era stato individuato originariamente.

"Senza ombra di dubbio rimaniamo nella nostra provincia e credo che abbiamo anche l'obiettivo di rimanere in un arco di 10 km da dove siamo - ha evidenziato Palladi -. Il fatto di rimanere nella provincia è un must, i 10 km sono un'aspettativa. E' una scelta compiuta perchè riteniamo di avere un dovere nei confronti di tutte le nostre maestranze. Io credo che Rigamonti abbia la fortuna di avere della gente molto in gamba: io sono qua da alcuni anni, per cui non dico che li conosco uno a uno ma ne conosco tanti. Chiaramente abbiamo tutto il piacere questa gente continui a lavorare sempre con noi sempre con soddisfazione. Noi abbiamo preso atto che oggi non ci sono le condizioni né per i tempi: sono già passati quattro anni dall'inizio e non c'è la certezza degli ulteriori tempi, quindi credo che in questo momento sia stato logico liberare sia noi sia il proprietario".

Una scelta, come detto, non compiuta a cuor leggero: "C'è grandissimo rammarico per una cosa non portata a termine, perché, se abbiamo investito quattro anni vuol dire che ci credevamo veramente dall'alto. Siamo però arrivati alla legittima e molto pragmatica presa d'atto che, con dispiacere, era il momento di fermarsi e di guardare altre strade. Poi, per essere chiari, noi vogliamo stare a Sondrio. Non c'è dubbio che, al di là dei vincoli che sono dati da IGP, la scelta è quella di avere qua la nostra manodopera - ha proseguito Palladi -. Abbiamo fatto un incontro subito dopo con i sindacati per, non dico rassicurarli, ma per confermare loro che noi andiamo avanti col piano di potenziamento di assunzione. Poi abbiamo una cosa da risolvere che avrei preferito avere già risolto, però, insomma nella vita non sempre riesci sempre a fare quello che vuoi".

"E' chiaro che gli aspetti burocratici lunghi sono quelli che poi ci hanno portato qua, probabilmente. Se non ci fossero stati gli aspetti burocratici lunghi, avremmo già autorizzazioni e iniziato e tutto il resto. Credo, però - ha concluso l'ad di Rigamonti bresaole -, che quando una cosa non funziona tutti quanti dobbiamo essere in grado di verificare cosa abbiamo sbagliato e cosa potevamo fare meglio, senza autoflagellarci. Si va avanti: fortunatamente i numeri vanno bene l'azienda cresce ogni anno. Noi abbiamo fatto anche delle espansioni fuori del territorio, ma abbiamo tutta la voglia di rimanere qua".

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