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Costi insostenibili

Caro energia, senza interventi per le imprese sarà un'ecatombe

L'ennesimo grido d'allarme e la richiesta di azioni urgenti da parte del presidente di Confartigianato Marco Granelli

L'impennata dei costi dell’energia continua senza sosta: da settembre 2021 ad oggi, le micro e piccole imprese (MPI) italiane hanno pagato 21,1 miliardi di euro in più rispetto all’anno precedente. E se la tendenza non dovesse fermarsi, a fine anno il conto arriverà a 42,2 miliardi di euro di aumenti nelle bollette delle imprese con consumi fino a 2000 MWh.

La denuncia

“La situazione è insostenibile. - ha sottolineato il presidente di Confartigianato Marco Granelli - Tra le nostre aziende si moltiplicano i casi di lockdown energetico e molti imprenditori rischiano la chiusura. Servono interventi immediati e altrettanto rapide riforme strutturali per scongiurare un’ecatombe di imprese e una crisi senza precedenti”.

A livello territoriale, sono nove le regioni in cui il boom dei costi dell’elettricità per le MPI supera il miliardo di euro. I maggiori oneri, 4,3 miliardi, li hanno subiti gli imprenditori della Lombardia, seguiti da quelli del Veneto con 2,1 miliardi, dell’Emilia-Romagna (1,9 miliardi), del Lazio (1,7 miliardi), della Campania (1,6 miliardi), del Piemonte (1,6 miliardi), della Toscana (1,6 miliardi), della Sicilia (1,2 miliardi) e della Puglia (1,1 miliardi). I settori più colpiti sono quelli di vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica e alimentare.

In Italia - rileva la Nota diffusa da Confartigianato - la velocità di crescita dei prezzi al consumo dell’energia elettrica è decisamente più elevata rispetto a quanto avviene nell’Unione europea: a luglio 2022, infatti, nel nostro Paese il prezzo dell’elettricità è cresciuto dell’85,3% rispetto dodici mesi prima, a fronte del +35,4% della media dell’Eurozona e, in particolare, del +18,1% della Germania e del +8,2% della Francia.

Le misure necessarie

Secondo Granelli "vanno subito confermate e potenziate le misure già attuate dall'ultimo Esecutivo: azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Inoltre va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico, e serve un gesto di responsabilità e solidarietà delle imprese energetiche a salvaguardia dell’intero sistema produttivo nazionale. Vanno anche sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento, in particolare per creare Comunità Energetiche e per incrementare l’autoproduzione”.

Tra gli interventi sollecitati dal presidente di Confartigianato, anche la riforma della tassazione dell’energia che oggi tocca il 51% della bolletta e che penalizza con maggiori oneri proprio le piccole imprese che consumano meno, in barba al principio ‘chi inquina paga’.

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