Morto nel bosco, una raccolta fondi per la famiglia di Martino Febbrari
L'iniziativa in Alta Valcamonica per consentire alla moglie, in attesa del secondogenito, e al figlioletto di 4 anni di "affrontare con serenità i prossimi tempi"
Travolto e ucciso dalla carambola improvvisa e fatale di un masso, Martino Febbrari è morto mentre cercava di porre riparo ai danni provocati della tempesta Vaia. A poche settimane dal tragico infortunio sul lavoro gli amici del 42enne, residente a Edolo e caposquadra del Consorzio forestale dell'Alta Valcamonica, hanno dato vita a un comitato che porta il suo nome, per mantenerne vivo il ricordo, ma non solo. Un aiuto concreto per chi è rimasto: la compagna Gloria, incinta del loro secondogenito, ed il piccolo Nicola di soli 4 anni.
Nei giorni scorsi è stata infatti lanciata una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe:
"Come tutti, aveva tanti progetti nella vita, ma un incidente sul lavoro lo ha portato via a soli 42 anni prima che potesse completarli tutti - si legge nell'appello scritto dal comitato "Per Martino" - . Ha lasciato la compagna Gloria, il piccolo Nicola di 4 anni e non ha potuto conoscere il secondogenito che nascerà tra pochi mesi. Per permettere alla famiglia di poter affrontare con più serenità i prossimi tempi, chiediamo a chi può di fare un gesto di solidarietà".
Il drammatico incidente
Nel frattempo proseguono le indagini per accertare le eventuali responsabilità del drammatico incidente sul lavoro, avvenuto venerdì 3 marzo in località Palam Palè di Berzo Demo, in Alta Valcamonica, non distante dal rifugio Alpini. Martino Febbrari, 42 anni, e altri due colleghi stavano ripulendo il versante dai tronchi e dai resti degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia, quando una grossa pietra si è staccata dalla parete, ha preso velocità ed ha colpito un altro macigno, mandandolo in pezzi. I frantumi hanno investito gli operai, schiacciando il ventre e il torace del 42enne, per il quale non c'era stato più nulla da fare, ferendo in maniera meno grave gli altri due.