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Gli avvisi di garanzia / Chiesa in Valmalenco

Frana di Chiareggio: indagati tre ex sindaci di Chiesa in Valmalenco

Si aggiungono a Renata Petrella: la tragedia, nell'agosto del 2020, costò la vita a tre persone, tra cui una bambina di 10 anni

Non soltanto Renata Petrella, attuale sindaco e primo cittadino in carica all'epoca della tragedia: anche tre suoi predecessori a Chiesa in Valmalenco hanno ricevuto un avviso di garanzia per la frana di Chiareggio che, nell'agosto del 2020 costò la vita a tre persone (tra cui quella di una bambina di 10 anni) e provocò il ferimento di altre due, tra cui un bambino di soli quattro anni.

L'indagine, conclusa lo scorso 28 luglio, ha portato all'emanazione, per l'appunto di altri tre avvisi di garanzia a carico di Fabrizio Zanella, sindaco dal 1998 al 2003, Christian Pedrotti, in carica dal 2003 al 2008 e Miriam Longhini, primo cittadino dal 2008 al 2018.

A spiegare le ragioni degli avvisi di garanzia anche ai predecessori di Renata Petrella, sindaco il 12 agosto 2020, giorno della tragedia, è stato il Procuratore della Repubblica di Sondrio, il dottor Piero Basilone: "Dagli accertamenti, di estrema complessità, che hanno richiesto un'approfondita consulenza geologica, oltre all'esame di copiosa documentazione, è emerso che la frana dell'agosto 2020 sarebbe da attribuire anche alla mancata adozione di azioni necessarie e utili ad una mitigazione del rischio per la pubblica incolumità presente su un'opera viaria, il ponte sul torrente Nevasco, collocata in una zona classificata come a rischio molto elevato (classificabile come area EE secondo il PAI), in violazione di diverse disposizioni del Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico (PAI) e di diverse disposizioni del D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 - spiega proprio Basilone -. Si tratta di violazioni e omissioni che, secondo le indagini della Procura, assistita anche da valutazioni di consulenti specialistici, hanno determinato o comunque non impedito il verificarsi della frana che interessò il ponte sul torrente Nevasco".

"Allo stato, queste violazioni e la conseguente causazione della frana, sono state contestate ai sindaci succedutisi in tale carica a Chiesa in Valmalenco dal 2001 a 2020 - prosegue il Procuratore della Repubblica -, in quanto soggetti che, per legge, avrebbero dovuto e potuto garantire l'attuazione di quelle misure precauzionali utili alla mitigazione e al controllo dei rischi presenti sul ponte sul torrente Nevasco".

"La Procura della Repubblica attende ora memorie difensive, documenti, richieste di interrogatorio o di approfondimenti d'indagine - conclude Basilone -. Tutto sarà attentamente e doverosamente preso in considerazione".

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