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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Corteo anarchico a Milano, denunciati due valtellinesi per la guerriglia urbana

Gli antagonisti manifestavano in solidarietà ad Alfredo Cospito, il 55enne in sciopero della fame da 110 giorni. Le denunce per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e porto abusivo di armi improprie

Ci sono anche due valtellinesi tra gli 11 soggetti denunciati sabato scorso a Milano in seguito al corteo organizzato dal movimento anarchico in sostegno di Alfredo Cospito. La manifestazione abusiva - visto che gli anarchici si erano limitati ad avvisare la questura senza concordare alcunché - ha visto il danneggiamento e l'imbrattamento di numerosi esercizi commerciali, oltre che la distruzione di arredi urbani e di diverse automobili.

Le persone accompagnate in questura, tra cui i due della provincia di Sondrio in trasferta, sono state denunciate, a vario titolo, per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e porto abusivo di armi improprie. "La loro posizione viene valutata ai fini della segnalazione di eventuali responsabilità in ordine ai danneggiamenti posti in essere", hanno precisato dalla questura meneghina. Danni materiali, ma non solo: 6 poliziotti del reparto mobile sono rimasti feriti e si sono dovuti recare in ospedale per essere medicati.

Dopo il corteo si è alzata l'indignazione della destra milanese. "Da vicepremier porterò in Cdm la richiesta di intervenire duramente contro questi delinquenti, chiudendo covi e bloccando siti", ha detto Matteo Salvini commentando gli scontri. "Lancio di petardi, bombe carta, vetrine danneggiate sono atti vergognosi che non possono tollerare. Auspico vengano prese le misure necessarie a fermare questo scempio", ha aggiunto il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato.

Anche i sindacati delle forze dell'ordine chiedono interventi. "Ci chiediamo per quanto dovremo restare ostaggio di soggetti senza controllo, senza alcun senso civico, sprezzanti delle leggi e costantemente proiettati alla violenza - ha dichiarato Valter Mazzetti, segretario generale Fsp polizia di stato -. Ci chiediamo cosa dovrà accadere perché si prenda la decisione di contrastare con fermezza adeguata fenomeni di proteste subdole e selvagge che, per come sono minuziosamente organizzate, e per quanto sono finalizzate a produrre danni reali, specie al personale in divisa che è il primo e più odiato bersaglio insieme allo Stato che rappresenta, rappresentano una vera e propria forma di terrorismo. ‘Terrorismo di piazza’, come Fsp lo definisce da anni, chiedendo che si delinei un’apposita fattispecie che lo preveda e lo punisca severamente, e soprattutto che ci fornisca strumenti adeguati per intercettare eventi del genere, impedendoli prima della prossima guerriglia".

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