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Sondrio, l'assessore risponde alle critiche sul nuovo collegamento di via Lusardi: «Timori infondati»

Per il Comune il progetto risale al '93 ed era già conosciuto dagli abitanti del quartiere residenziale

Ha deciso di replicare prontamente alle critiche l'assessore all'Urbanistica del Comune di Sondrio, Carlo Mazza. Dopo che alcuni abitanti di via Lusardi avevano lanciato l'allarme per la costruzione di una nuova strada, prevista nel nuovo Piano generale del traffico urbano, che permetta di collegare il quartiere residenziale sondriese (ed il traffico proveniente da via V Alpini, la cosiddetta strada panoramica, la SP 21, che conduce a Montagna in Valtellina) alla zona est del capoluogo.

A confermare la bontà della decisione dell'Amministrazione (suggerita dalla società incaricata delle studio tecnico) il fatto che il «Piano generale del traffico urbano, che disegna il futuro di Sondrio quale smart city, introduce una novità sostanziale: l'istituzione di 19 ZTM, le zone residenziali a traffico moderato, 13 in città e sei nelle frazioni, all'interno delle quali verranno posizionati appositi dissuasori e i veicoli potranno transitare alla velocità massima di 30 chilometri all'ora», si legge in una nota comunale.

Idea del '93

Tra le "zone 30", come vengono chiamate, vi è anche via Lusardi, della quale è previsto il collegamento con la zona est della città: un prolungamento fino alla zona del Liceo Donegani e del cimitero da cui il Comune si attende una riduzione del traffico.

«Chiunque può verificare come le simulazioni condotte dallo Studio Meta evidenzino uno scarico del traffico, con una diminuzione dei veicoli su via Lusardi, peraltro, il limite di 30 all'ora e i dissuasori scoraggerebbero chi volesse utilizzarla come tangenziale. Il nostro obiettivo è di proteggere via Lusardi al pari delle altre zone residenziali individuate, come ho più volte sottolineato nel corso delle assemblee pubbliche organizzate nei mesi scorsi per presentare il Piano del traffico. Vorrei rassicurare gli abitanti di via Lusardi: si tratta di timori infondati che non trovano riscontro nella realtà≫ ha puntualizzato l'assessore all'Urbanistica.

«Il collegamento stradale, previsto sin dal lontano 1993 e inserito nel Piano regolatore allora vigente, di fatto esiste già, poiché i terreni sono destinati a questo utilizzo: il costruttore, infatti, li aveva ceduti al Comune nell'ambito della convenzione sottoscritta al momento della realizzazione dei condomini. Una situazione quindi nota agli stessi abitanti, che andava soltanto concretizzata con la strada: i primi ad utilizzarla saranno loro, potendo scegliere di dirigersi verso ovest o verso est, diminuendo quindi il flusso attuale su via Lusardi» continua la nota stampa comunale.

Intervento sistemico

«Se si allarga il ragionamento all'intera zona, comprendendo la parallela via Don Bosco, si nota come il nuovo Pgtu agisca per attenuare e controllare il traffico in una via che riunisce in poche centinaia di metri biblioteca, scuola, casa di riposo, collegio, asilo, oratorio, residenze, chiesa e teatro, oltre all'ingresso riservato dell'ospedale. Una situazione problematica che mette a rischio sia i pedoni, tra cui molti bambini, ragazzi e anziani, sia gli automobilisti, in difficoltà allo sbocco sull'incrocio della strada per Colda, che verrà messo in sicurezza attraverso la realizzazione di una rotatoria. Lungo la via Brennero le ambulanze, che potranno percorrerla in entrambi i sensi, avranno una corsia preferenziale delimitata, senza rischi di interferenze. Via Lusardi protetta come zona residenziale a traffico moderato, via Don Bosco resa più sicura e riqualificata, oltre che alleggerita dal traffico in un solo senso di marcia: questi sono gli effetti che il nuovo Pgtu produrrà sulla zona, nell'ottica di una ridistribuzione del traffico sull'intera città a tutela di tutti gli abitanti, senza che vi siano cittadini di serie A e di serie B» ha nno fatto sapere da Palazzo Pretorio. 

«Con l'ottimizzazione dei percorsi il traffico nella zona diminuirà - conclude l'assessore Mazza -, mentre aumenterà di molto la sicurezza per la riduzione della velocità. Non ci saranno implicazioni sui livelli di inquinamento che, anzi, contiamo di diminuire agevolando l'utilizzo della bicicletta attraverso le opere di messa in sicurezza delle piste ciclabili previste dal Pgtu» ha concluso Mazza.

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