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Attualità Via Lusardi

Sondrio, una nuova strada nel quartiere residenziale. Via Lusardi in agitazione per il nuovo piano del traffico

Abitanti sul piede di guerra contro il progetto del Comune di creare un collegamento con via don Bosco

Cresce il malcontento a Sondrio per quanto elaborato nel nuovo Piano Generale del Traffico Urbano dagli esperti incaricati dal Comune. Dopo le lamentele e la raccolta firme avviata nei giorni scorsi in via Trento-Trieste/via Cesare Battisti, ecco aprirsi un nuovo fronte di disappunto tra gli abitanti di via Lusardi.

Al centro della discordia la realizzazione, prevista dal piano urbanistico realizzato dalla Studio Meta di Monza per conto dell'Amministrazione Scaramellini, di un nuovo collegamento stradale che da via Lusardi, dopo aver attraversato il tratto sterrato di via Visciastro, si ricongiunga con via Don Bosco, passando da via Papa Giovanni XXIII, a ovest del cimitero del capoluogo. Una novità che permetterebbe a chi giunge in città da via V Alpini (strada panoramica), secondo le previsioni degli esperti, di recarsi più agevolmente nella zona est della città, evitando così i semafori di via Stelvio e di via Fiume.

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Una decisione certamente molto poco gradita da chi vive in via Lusardi tanto che sono molteplici le raccolte firme avviate per convincere la Giunta sondriese a cambiare idea.

Riteniamo tale scelta non condivisibile (probabilmente frutto di studi fatti da chi non può conoscere a fondo e non vive la realtà cittadina) per le seguenti ragioni :

  • La zona di via Lusardi è considerata dai sondriesi quella residenziale per eccellenza ( il mercato immobiliare lo dimostra) questo perché è particolarmente tranquilla, proprio per la mancanza di traffico di transito, mancanza di attività rumorose/inquinanti e buone attrezzature e verde.
  • Lo studio degli ambiti conoscitivi ci dice che vi risiedono quasi 1.000 abitanti ( oltre 300 famiglie) facendone una della vie più popolate della città.
  • L’incrocio con via V. Apini – via IV Novembre è attualmente già pericoloso, infatti nel Piano stesso (punto 2.6.9 – incidentalità stradale – tab.2.6 x) gli è stato attribuito il massimo fattore di rischio 10, a cui si è aggiunto quello (disordinato) generato dal flusso per dalla nuova RSA.
  • Il Piano, alla Tav. I.a, ci dice che la parallela via Don Bosco, che già può fungere da sfogo in alternativa alla via Stelvio, è poco utilizzata. Non si capisce assolutamente quindi l’utilità e la priorità di questo ulteriore collegamento; oltretutto con un costo non indifferente
  • Utile invece sistemare in modo funzionale l’incrocio c.d. “del Raia” per agevolare l’utilizzo di via Don Bosco senza ulteriori opere.


«Siamo pertanto allarmati e preoccupati dalle conseguenze che tale scelta comporterebbe alla qualità della vita nella via in cui risediamo in termini di: aumento della rumorosità e del traffico; perdita di sicurezza e rischi per la salute; perdita di zona verde in fondo alla via e nella zona agricola a fianco del Cimitero e perdita di valore delle nostre abitazioni» si legge in un volantino che in queste ore sta circolando nella zona interessata.

Raccolta firme

La raccolta firme prosegue serrata, portone dopo portone, condominio dopo condominio. «Va sottolineato quanto sia assurdo rovinare una zona residenziale e verde, proprio in questo momento in cui si impone l’attenzione all’ambiente. Senza dimenticare i bambini che qui, nel corso degli anni e anche oggi, hanno sempre giocato, senza timore, nel pezzo prato che si vorrebbe eliminare» ha commentato un abitante di via Lusardi. Tutti le firme e le osservazioni saranno consegnate in Comune entro il 14 giugno 2020.

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