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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Guasti, ritardi e poi ancora guasti: altra giornata no per la ferrovia valtellinese

Il referente Cisl dei trasporti sui continui disagi: «Situazione insostenibile oramai cristallizzata tanto da avere assunto caratteristiche di ordinarietà»

Ennesima giornata di passione per chi frequenta la ferrovia per i propri spostamenti quotidiani, in Valtellina come nel resto della Lombardia. Non a caso sono giunte numerose segnalazioni alla CISL di Sondrio da parte di lavoratori e lavoratrici pendolari riguardo ai pesanti disagi che hanno caratterizzato, durante la mattinata di mercoledì 16 ottobre 2019, gli spostamenti lungo le linee ferroviarie della provincia di Sondrio. 

«Tanti sono stati i lavoratori, le lavoratrici e gli studenti che, a causa di rallentamenti e soppressioni di corse, hanno raggiunto i luoghi di lavoro e di studio con estremo ritardo. Purtroppo, dobbiamo constatare con amarezza che la nostra “profezia”, espressa alla fine del mese di settembre scorso e riguardante i futuri mesi “da incubo” per i viaggiatori Valtellinesi e Valchiavennaschi, si sta avverando» ha commentato il referente per il settore Trasporti della CISL di Sondrio, Michele Fedele.

Nuovi treni

«Mentre siamo in attesa della messa in servizio sulle nostre linee dei nuovi e moderni treni, annunciata dall'Assessore Regionale Claudia Maria Terzi, siamo travolti dalla condizione attuale veramente insopportabile e ci chiediamo, peraltro, se l'immissione dei nuovi convogli su infrastrutture ferroviarie vetuste ed obsolete potrà veramente apportare migliorie al servizio. Oggi, infatti, gran parte delle criticità sono state determinate da guasti sugli impianti che regolano la circolazione dei treni, pertanto, stante la situazione attuale delle nostre linee, sarà difficile ipotizzare il ritorno ad una situazione di normalità pur facendo ricorso a nuovi e moderni convogli» ha continuato Fedele. 

I disagi di informazione

«Oggi, i guasti sulle linee e sui treni hanno riguardato sia la linea Milano-Tirano che la linea Chiavenna-Colico ed in particolare i pendolari coinvolti nei disagi hanno lamentato una mancanza di informazione puntuale da parte di Trenord circa le cause dei ritardi ed i possibili tempi di attesa. Ad esempio, ci è stato segnalato che il treno mattutino per Colico, con partenza da Chiavenna alle ore 6,25, detto comunemente “il treno degli studenti”, ha accumulato un ritardo notevole, ma nulla è stato segnalato sull'apposita “app” messa a disposizione da Trenord. Parimenti, un'altra segnalazione proveniente da una lavoratrice che a Morbegno, alle ore 8,00 sale sul treno proveniente da Milano per raggiungere Sondrio alle ore 8,20, ci informa che sul tabellone alla stazione di Morbegno era indicato un ritardo di soli 5 minuti quando, invece, il ritardo effettivo è stato di oltre 20 minuti. A tal proposito molti viaggiatori ci segnalano che una maggiore e più puntuale informazione da parte di Trenord consentirebbe loro di contenere in qualche modo il disagio facendo magari ricorso a mezzi di trasporto alternativi al treno» ha raccontato il sindacalista. 

Il territorio alzi la voce

La CISL di Sondrio, «a fronte dell'attuale situazione di insostenibilità inerente i servizi ferroviari della nostra provincia, che sembrerebbe oramai cristallizzata tanto da avere assunto caratteristiche di ordinarietà, ritiene che il territorio tutto, con le sue articolazioni istituzionali, politiche e associative, debba far sentire con forza la propria voce ai gestori dei servizi ferroviari. In questo modo non è più possibile continuare, anche perché i disservizi continuano ad incidere negativamente ed in maniera pesante sulla vita delle persone e su loro diritti fondamentali, quali quello al lavoro e allo studio». 

«La CISL di Sondrio, pertanto, condivide quanto recentemente rappresentato dal Sindaco di Chiavenna e dal Presidente della Comunità montana della Valchiavenna ai gestori dei servizi ferroviari e alle Istituzioni statali, regionali e locali circa la necessità di interventi immediati atti a contenere i deprecabili e continui disagi» ha concluso Michele Fedele.

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