rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
L'incontro pubblico / Sondalo

Sulle concessioni idroelettriche un centralismo lontano dai territori

Successo di partecipazione per l'incontro promosso a Sondalo dal coordinamento nazionale del grande idroelettrico su questo tema di grandissima attualità

Soddisfazione del Comitato locale per la serata organizzata a Sondalo sul tema delle concessioni idroelettriche e sulla loro importanza sul territorio. Presenti Paolo Baldaccini nel ruolo di moderatore e Renato Cardettini e Giovanni Curti per il comitato locale.

Un comitato nato sul tema della razionalizzazione delle linee elettriche ad alta tensione, con l’impegno sottoscritto nel 2003 che prevedeva lo smantellamento delle vecchie linee ad alta tensione a seguito della costruzione dell’elettrodotto San Fiorano-Robbia. Impegno fermo al palo e tornato di attualità grazie al lavoro del comitato. Nonostante l’impegno, il progetto di Terna presentato 2 anni fa è tuttora bloccato per problemi e veti delle amministrazioni locali e per la mancanza, da parte di Provincia e Regione, di un'azione di mediazione e sintesi fra le varie amministrazioni.

Rinnovo delle concessioni idroelettriche

Untema complesso e fondamentale per lo sviluppo locale. Nel corso dell'incontro la discuessione è partita dall’importanza della risorsa idrica per gli usi plurimi, potabile, agricolo, ricreativo, industriale (produzione di energia, acque minerali, industrie farmaceutiche) per ricordare che l'acqua è un bene pubblico, risorsa di tutti che va tutelata e gestita con attenzione. Tanti gli appetiti e gli interessi.

"Le vecchie concessioni su acquedotti rurali, usi civici vanno monitorate e conservate, usate dai cittadini e gli amministratori devono vigilare. L'energia è un grande businness, in valle si produce quasi il 14% energia idroelettrica nazionale e 50% di quella lombarda. Un tempo lo sviluppo delle centrali ha portato lavoro e sviluppo. Questo scambio negli anni è venuto meno, le concessioni sono scadute e i potenti concessionari continuano a turbinare con permessi provvisori - hanno evidenziato i relatori -. Sarebbe interesse di tutti i cittadini ridiscutere i termini di utilizzo e riassegnare le concessioni, magari a società a maggioranza pubblica per garantire migliore gestione e piu’ ritorni sul territorio. Negli ultimi 30 anni sono arrivati piu’ soldi ma meno investimenti e manutenzioni. Drammatico il taglio dei posti di lavoro nelle aziende di produzione e trasporto dai 1077 del 1990 ai 346 del 2019. Sono 731 posti di lavoro persi, una gigantesca questione occupazionale, un danno per il territorio e tessuto sociale. Con i rinnovi bisogna pretendere nuova occupazione in valle e non solo la conservazione dei 346 posti attuali. Se non diamo lavoro qualificato come possiamo vedere uno sviluppo dei territori montani?

Sicurezza e ambiente

"Il pallino è in mano alla Regione che deve fare i bandi, ma si pretende un coinvolgimento delle comunità locali che per ora non c'è stato e la legge regionale sul rinnovo delle concessioni è stata approvata calandola dall'alto senza coinvolgere minimamente le istituzioni locali nè tanto meno la popolazione - hanno proseguito Curti e Cardettini -. Le acque le prendono dalla montagna, le dighe ed i canali sono sopra le nostre teste. Essere partecipi delle decisioni ed avere i dovuti ritorni è il minimo che possiamo pretendere. La cosa non è semplice perché i grandi produttori non vogliono mollare l'osso, dopo 70-100 anni che hanno le concessioni non le vogliono rimettere in gioco anche se sono scadute e non sono di loro proprietà. La politica è debole e sente piu’ le voci dei produttori che i bisogni dei cittadini".

Numerosi sono stati gli interventi e bella la discussione con anche il contributo di amministratori locali per la soddisfazione degli organizzatori e del comitato: "Come “Coordinamento del Grande idroelettrico”esprimiamo grande soddisfazione per l’esito della numerosa e partecipata serata di Sondalo - hanno concluso proprio gli organizzatori -. Ringraziamo i sindaci che hanno partecipato all’ evento che hanno denunciato la politica verticistica, solitaria della Regione Lombardia. Amministratori locali non coinvolti nelle decisioni non va bene, si vuole passare da centralismo romano a centralismo regionale soffocando le giuste rimostranze delle genti di montagna offendendone la dignità".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sulle concessioni idroelettriche un centralismo lontano dai territori

SondrioToday è in caricamento