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Economia

Un 2023 da record per Banca Popolare di Sondrio: utile più alto della sua storia

Pedranzini: "Utile netto più alto mai registrato in oltre 150 anni di storia". Risultato positivo che raddoppia il dividendo per azione (0,56 euro)

Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Sondrio, riunitosi nella giornata di martedì 6 febbraio, sotto la presidenza di Francesco Venosta, ha esaminato e approvato i risultati preliminari consolidati economici e patrimonialidell’esercizio 2023 che si è chiuso con un utile netto pari a 461,2 milioni di euro. BPS ha altresì deciso di rialzare il payout ratio al 55%, rispetto al 50% previsto dal Piano strategico, corrispondente a un monte dividendi di circa 254 milioni di euro, con una redditività calcolata sul prezzo medio di mercato dell’anno 2023 pari al 12,4% e sul prezzo di chiusura del mese di gennaio 2024 pari al 7,9% (dividendo unitario pari a 0,56 euro). "I risultati record approvati oggi testimoniano la capacità del Gruppo Banca Popolare di Sondrio di sapersi adattare con successo ai mutevoli contesti di riferimento, azionando opportunamente le leve operative identificate, a suo tempo, con l’elaborazione del Piano Industriale 2022-2025 'Next Step'", fanno sapere da piazza Garibaldi.

"Abbiamo archiviato il 2023 con ottimi risultati. L’attività del quarto trimestre ha rafforzato il trend positivo dei mesi precedenti, permettendoci di conseguire complessivamente 461,2 milioni di euro di utile netto, il più alto mai registrato in oltre 150 anni di storia, quindi di proporre un raddoppio del dividendo per azione. Il rilevante incremento dell’attività bancaria caratteristica, garanzia di solidità dei risultati, è sostenuto da una rete commerciale in crescita, sempre prossima alla Clientela, e da strutture centrali su cui continuiamo a investire per lo sviluppo delle competenze e delle dotazioni tecnologiche, a supporto dell’innovazione", ha dichiarato Mario Alberto Pedranzini, consigliere delegato e direttore generale di Banca Popolare di Sondrio.

"La crescita dell’attività caratteristica, che incorpora la diversificazione del business, alimenta i risultati e conferisce valore strutturale al buon andamento del titolo, che negli ultimi mesi è stato oggetto di particolare apprezzamento del mercato. Proseguiremo nel nostro percorso di sviluppo, convinti di poter generare ancor più valore tramite la crescita del business commissionale, l’espansione nel nord-est del Paese, il sostegno alle imprese italiane, in specie quelle che operando nei mercati internazionali sono in grado di trarre vantaggio pure dai nuovi contesti, compresi gli equilibri geopolitici. Con forza e determinazione innoviamo per adeguarci al cambiamento, gestire le sfide del nostro tempo, così da soddisfare le aspettative di Clienti, Azionisti e comunità di riferimento, per interpretare e soddisfare i bisogni di coloro che a ogni livello le popolano", ha concluso Pedranzini.

Slancio dell'attività bancaria caratteristica

Di seguito, vengono riportati alcuni dettagli sugli indicatori economico-finanziari di maggior rilievo:

  • il risultato netto di periodo, positivo per 461,2 milioni di euro, riflette il forte balzo dell’attività bancaria caratteristica i cui proventi si attestano a 1.340 milioni di euro (+26,2% rispetto al 31 dicembre 2022; margine di interesse +37,6% e commissioni nette +5,8%). Contribuisce al risultato complessivo pure il significativo apporto derivante dalle attività finanziarie per 123 milioni di euro. I costi operativi si attestano a 580,7 milioni di euro in rialzo del 10,5%; il cost-income ratio evidenzia un ulteriore miglioramento portandosi al 39,6% dal 49,1%. Le rettifiche di valore nette hanno cifrato 224,5 milioni di euro (+32,3%). Gli oneri per la stabilizzazione del Sistema bancario risultano pari a 38,9 milioni di euro in riduzione dagli 45,9 milioni di euro del periodo di confronto;
  • i ratios patrimoniali1 si mantengono su livelli particolarmente elevati mostrando un ampio buffer rispetto ai requisiti regolamentari. Nella versione phased-in, il CET1 ratio e il Tier1 ratio si posizionano al 15,4%, mentre il Total Capital ratio risulta pari al 17,7%. In versione fully loaded i coefficienti segnano rispettivamente 15,1% e 17,5%;

  • in coerenza con gli impegni assunti nel Piano Industriale 2022-2025 “Next Step”, è stata ulteriormente rafforzata l’integrazione della sostenibilità nella strategia aziendale attraverso la partnership finanziaria con il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP FI) e l’adesione alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA) e ai Priciples for Responsible Banking (PRB). Come noto sono le più importanti iniziative in ambito Finanza sostenibile, che si prefiggono di unire le banche nel mondo con l’obiettivo congiunto di azzerare entro il 2050 le emissioni nette dei propri portafogli crediti ed investimenti, sensibilizzando sempre più il sistema bancario al tema ambientale;

  • l’incidenza dei crediti deteriorati lordi, come sintetizzato dal NPL ratio lordo, si riduce al 3,7% dal 4,3% del dicembre 2022. Tenendo conto delle coperture particolarmente elevate, l’incidenza delle esposizioni deteriorate nette si attesta all’1,6%. A conferma della costante attenzione sul fronte del derisking, è proseguita l’attività di internal workout e, inoltre, è stata finalizzata in chiusura d’anno un’ulteriore cessione di un portafoglio di sofferenze per 174 milionidi euro;

  • i tassi di copertura del credito deteriorato si confermano come detto su livelli elevati. Rispetto al 31 dicembre 2022, il coverage ratio del totale crediti non performing si colloca al 57,3% dal 58,3%, quello riferito alle sole posizioni classificate a sofferenza si incrementa all’82,1% dal 76,5%. Il livello di copertura delle inadempienze probabili rimane stabile al 51%, mentre quello relativo al credito in bonis aumenta significativamente allo 0,73% dallo 0,45%, pure riflettendo l’innalzamento degli accantonamenti sulle posizioni classificate in stage 2 per le quali il coverage è passato al 4,53% dal 3,39% di fine 2022 allineandosi al livello di benchmark delle principali banche italiane;

  • il costo del rischio si attesta a 65 punti base. Il tasso di decadimento al 31 dicembre 2023 rimane contenuto, attestandosi poco sopra l’1%;

  • il texas ratio, rapporto tra il totale dei crediti deteriorati netti e il patrimonio netto tangibile, si riduce ulteriormente, posizionandosi al 14,9% dal 18,2% di fine dicembre 2022;

  • la raccolta diretta da clientela risulta pari a 42.393 milioni di euro, (+1,5% rispetto a fine 2022; +6,9% rispetto a fine settembre). Escludendo il funding da investitori istituzionali e quello garantito con controparte centrale, la raccolta diretta complessiva2 evidenzia un incremento da inizio anno dell’1,9%, confortato dal trend positivo rispetto al dato di fine settembre (+1,2%) dovuto in massima parte all’importante crescita dei depositi con vincolo temporale e dei prestiti obbligazionari;

  • la raccolta indiretta, pari a 46.319 milioni di euro, si incrementa rispetto agli 39.059 milioni di euro di fine 2022 (+18,6%), a motivo soprattutto dell’andamento particolarmente positivo dei mercati finanziari. Il risparmio amministrato cifra 39.143 milioni di euro rispetto agli 32.672 milioni di euro del 31 dicembre 2022 (+19,8%). Il risparmio gestito risulta pari a 7.176 milioni di euro rispetto ai 6.386 milioni di euro di fine 2022 (+12,4%), evidenziando la capacità della banca, in un contesto che a livello di sistema ha registrato significativi deflussi, di accompagnare la propria clientela nell’allocazione del risparmio. La raccolta netta si conferma positiva e pari a circa 450 milioni di euro;

  • la raccolta assicurativa ammonta a 2.067 milioni di euro rispetto agli 1.958 milioni di euro del 31 dicembre 2022 (+5,6%), con una raccolta netta anch’essa positiva pari a oltre 60 milioni di euro;

  • i finanziamenti verso clientela cifrano 34.480 milioni di euro, in incremento (+4,4%) rispetto agli 33.020 milioni di euro di fine 2022. Le erogazioni del periodo si sono attestate a circa 4,8 miliardi di euro, in linea con gli obiettivi di crescita di inizio anno;

  • gli indicatori di liquidità, sia di breve (Liquidity Coverage Ratio) sia di medio periodo (Net Stable Funding Ratio), si posizionano ampiamente al di sopra dei requisiti minimi regolamentari. Il Liquidity Coverage Ratio si è attestato al 188% (dal 187% del 30/09/2023) pure a fronte del rimborso di una significativa tranche (4,4 miliardi di euro) del funding TLTRO avvenuta a giugno, il Net Stable Funding Ratio si posiziona al 126%;

  • si conferma positivo il contributo apportato al risultato netto di Gruppo da parte delle società controllate e collegate. Di particolare rilievo i risultati economici conseguiti da BPS SUISSE e Factorit che ammontano a complessivi 61,5 milioni di euro a fronte degli 41,6 milioni di euro del periodo di confronto (+47,8%).

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