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Cronaca

Da Sondrio a Monza in treno per spacciare: scoperta nella maxi operazione

Sgominata la banda che dominava lo spaccio in Brianza. Coinvolta anche una 25enne residente in Valtellina: i dettagli

La polizia di stato ha smantellato la centrale dello spaccio di droga nel centro di Monza. All'alba di ieri, giovedì 16 febbraio, gli agenti della questura monzese, con il coordinamento della locale procura, hanno condotto una maxi operazione - chiamata Operazione Icaro - con arresti e perquisizioni nei confronti di un gruppo di cittadini marocchini e nigeriani che nel centro di Monza, nel parchetto tra le vie Artigianelli e via Gramsci, avevano creato la loro centrale dello spaccio. Coinvolta nell'operazione anche una giovane 25enne nigeriana residente a Sondrio.

I numeri dell'Operazione Icaro

Un centinaio gli agenti della polizia di stato diretti dalla squadra mobile della questura di Monza, in collaborazione con i colleghi della squadra mobile di Sondrio, degli equipaggi dei reparti prevenzione crimine di Milano, Torino, Firenze e Perugia e di unità cinofile antidroga della polizia di stato, hanno eseguito 13 misure cautelari di cui 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 5 divieti di dimora nel comune di Monza, provvedimenti disposti dal gip del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Monza, oltre a perquisizioni e sequestri.

Complessivamente sono 17 gli indagati. Il procedimento si trova in fase di indagine preliminare e le responsabilità penali verranno accertate all’esito del giudizio. Gli indagati sono 12 cittadini originari della Nigeria, quasi tutti richiedenti l’asilo politico e 5 originari del Marocco irregolari sul territorio nazionale che quotidianamente, partendo dai loro domicili di Monza, Camparada, Concorezzo, Lissone, Villasanta, Biassono, Desio, Cinisello Balsamo, Ballabio, Novara e Sondrio, si radunavano per spacciare nel giardino pubblico di via Artigianelli.

Tra questi anche una rifugiata nigeriana, ospitata in Valtellina, dove formalmente risulta residente, capace di raggiungere la Brianza via treno per contribuire allo spaccio delle sostanze stupefacenti per poi fare ritorno in valle. Per lei ora il divieto di dimora nel comune di Monza.

La base nei giardinetti pubblici 

L’indagine era iniziata a gennaio 2022, consentendo di delineare l’esistenza di un ben articolato sodalizio di cittadini di origine marocchina e nigeriana, molti dei quali richiedenti asilo, dedito ad una fiorente attività di spaccio di droga (cocaina, hashish e marjuana). Un'attività perfettamente ripresa dalle immagini delle telecamere della polizia scientifica posizionate in prossimità delle panchine, e dalle intercettazioni telefoniche tra gli stessi spacciatori ed i clienti.

Il tutto avveniva alla luce del sole, nel centralissimo parchetto di via Gramsci e Artigianelli dove da tempo i residenti denunciavano strane frequentazioni che, alcune volte, erano sfociate anche in eventi violenti. Così che la piccola area verde a due passi dal Duomo di Monza non era più luogo di ritrovo di famiglie e bambini, ma il supermarket dello spaccio. Nel giardino - riferiscono dalla questura monzese - "gli indagati esercitavano un vero e proprio controllo del territorio, presidiandolo ogni giorno, bivaccando sui giochi dei bambini, monitorandone gli accessi e, all’occorrenza, usando anche una spregiudicata violenza per regolare i conti sia all’interno del gruppo, che con soggetti esterni, come testimoniato sia dai numerosi esposti presentati alle autorità dai residenti della zona, sia dai frequenti interventi delle pattuglie". "A loro sono state contestate un totale di oltre 2.500 tra cessioni e detenzioni di sostanze stupefacenti di varia natura che vanno dalla singola dose ad interi “panetti” di hashish, per un valore complessivo quantificabile in oltre mezzo milione di euro", riferiscono dalla questura di Monza. 

Cosa è stato trovato durante le perquisizioni 

Durante le perquisizioni gli agenti hanno trovato ulteriore droga e denaro in contanti. A Lissone durante una perquisizione nei confronti di un giovane di 27 anni di origine magrebina i poliziotti hanno rinvenuto 1,2 chili di cocaina, di cui una mattonella da mezzo chilo, ed altri involucri con cocaina ancora in sasso, ed altra già polverizzata e tagliata, pronta per essere immessa sul mercato dello spaccio a dettaglio. La droga era stata nascosta nella sella del motorino parcheggiato all’interno dello stabile dove l'uomo viveva. E ancora nel sottosella del ciclomotore i poliziotti hanno scovato 1,3 chili di hashish suddivisa in un lingotto da mezzo chilo ed altri sacchetti con sotto partite di piccoli panetti.

Durante le perquisizioni gli agenti hanno trovato 22mila e 500 euro in contanti  suddivisi in banconote da 100 euro, 50 euro, 20 euro, 10 euro e 5 euro, nascosti in una giacca riposta all’interno di un armadio della camera da letto. L’uomo veniva altresì trovato in possesso di un taser perfettamente funzionante. In altre perquisizioni a carico degli indagati sono state rinvenute a vario titolo altre partite di hashish e denaro in contante. Il 27enne, sussistendo la flagranza del reato, è stato arrestato e trasferito in carcere a disposizione della procura della Repubblica di Monza.

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