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Cronaca

Sempre più persone disperse in montagna, la formazione del soccorso alpino

Nelle ultime settimane in Lombardia si sono tenuti incontri di formazione e aggiornamento per i soccorritori specializzati

Negli ultimi anni è cambiato l'approccio alla montagna. Dopo la pandemia, sono aumentate le persone che salgono in quota, in ogni momento dell’anno, senza una preparazione adeguata. Ciò comporta un maggior numero di attivazioni del soccorso alpino, dagli interventi per aiutare i cercatori di funghi e castagne a quelle per recuperare escursionisti disorientati dal buio, solo per fare degli esempi. Tanti gli interventi anche in Valtellina e Valchiavenna. Per questo il Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico investe nella formazione, con la convinzione che diffondere la cultura della sicurezza in montagna e della prevenzione sia necessario.

La formazione dei tecnici in Lombardia

L’ambito della ricerca di persone disperse è un settore in cui il Cnsas sempre più spesso è chiamato a operare. Nelle ultime settimane in Lombardia si sono tenuti diversi incontri e momenti di formazione e aggiornamento per i soccorritori specializzati in questo ruolo. I tecnici coinvolti, provenienti da tutta la Lombardia, erano in totale 36 e, per la prima volta, l’approccio è stato di portata regionale. La gestione a livello locale finora è stata quella prevalente ma da alcuni anni capita sempre più spesso che le ricerche interessino territori più complessi ed estesi, oppure che i giorni o le settimane d’impegno consecutivi, senza sosta, siano sempre di più, con una notevole esigenza di ricambio del personale.

A questo si aggiunge l’uniformità di protocolli e di riferimenti condivisi da tutti, affinché la comprensione tra i soccorritori sia immediata e le modalità di azione e di pianificazione strategica siano coerenti. Oltre all’impegno, i soccorritori assumono anche un certo grado di responsabilità, in situazioni di indubbia complessità che richiedono non solo una notevole e dimostrata esperienza, ma anche una corretta e specifica preparazione e il relativo mantenimento a livelli di eccellenza.

Il nuovo gestionale “G.E.C.o”

Gli incontri sono avvenuti in presenza, il 17 e 18 dicembre 2022 a Ponte di Legno (Brescia) ma anche a distanza, dalla metà di ottobre, grazie all’utilizzo del nuovo gestionale “G.E.C.o”, uno strumento per la conduzione di eventi complessi, come appunto le operazioni di ricerca o le maxi emergenze. Le figure del Cnsas che agiscono nell’ambito della ricerca di persone disperse sono tutte certificate dalla SNaDos, la Scuola nazionale direttori delle operazioni di soccorso: il TeR (tecnico di ricerca) è un soccorritore che ha già superato le selezioni e le abilitazioni di base, come pure il COR, che è il coordinatore delle operazioni di ricerca sul campo; il CORF infine è un COR specializzato nella formazione.

Sono tutte figure professionali specialistiche, come riconosciuto dalla Legge 74/2001 (e successive modifiche L 126/2020), che convalida anche il valore di solidarietà sociale e la funzione di servizio di pubblica utilità del Corpo. Il loro ruolo è quello di gestire e coordinare un numero elevato di persone, dai tecnici Cnsas (di soccorso alpino, speleologico, di soccorso in forra, unità cinofile e molte altre specializzazioni), fino ai rapporti con le realtà istituzionali, come Prefetture, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di finanza, Vigili del fuoco, amministrazioni comunali, associazioni di Protezione civile. 

I temi trattati durante gli incontri hanno riguardato la legislazione del soccorso alpino, l’impiego delle risorse unità cinofile di superficie e molecolari, l’utilizzo di cartografia e strumenti di localizzazione (grazie anche al contributo della Guardia di finanza, che ha approfondito alcuni aspetti sulle nuove tecnologie), la pianificazione della strategia di ricerca e l’utilizzo del nuovo gestionale “G.E.C.o”. 

A conclusione delle giornate di addestramento e formazione già tenute, nel mese di gennaio del 2023 si svolgeranno le verifiche su quanto appreso. "Un ringraziamento è doveroso per i nostri tecnici, che dedicano tantissimo impegno e altrettante risorse per essere pronti a intervenire, sempre meglio, al servizio della comunità. Alle persone che amano la montagna, un appello alla consapevolezza e anche all’utilizzo degli strumenti a disposizione, come l’app di geolocalizzazione GeoResq (https://wp.georesq.it/), che permette di salvare i propri percorsi ma soprattutto di inviare una richiesta di allarme geolocalizzato in caso di necessità", concludono dal Cnsas.

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