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Caso controverso / Bormio

Stanno male in 100 al Grest: ipotesi legionella a Bormio

E' successo a un gruppo di ragazzi di Brescia. In attesa dei risultati delle analisi, però, i sintomi sembrano, secondo Ats, escludere questa eventualità

Un Grest estivo all'insegna del divertimento e della spensieratezza che si è trasformato in un incubo: è quello che successo a un gruppo di circa 100 persone del quartiere Violino di Brescia che, dal 23 al 30 luglio scorsi, hanno dato vita al loro Grest estivo in un campo-hotel di Bormio 2000.

I sintomi

"Dopo qualche giorno dall’arrivo, più della meta’ dei componenti inizia a stare molto male, febbre a 40 vomito; entro fine villeggiatura praticamente tutto il gruppo e’ stato contagiato, non si capisce bene cosa sia successo! - questo il racconto di Michela Poinelli, la mamma di uno dei ragazzi partecipanti al Grest - I ragazzi sono stati in quella struttura, che secondo quanto hanno riferito, è fatiscente e sporchissima e hanno fatto un unica gita in un rifugio a circa 3000 metri. Il dubbio subito al pronto soccorso degli spedali cvili di Brescia e’ stato quello della legionella e così è stato prescritto a tutti un antibiotico".

Visti i sintomi, i ragazzi, in tutto circa 80 a cui si aggiungevano il prete della parrocchia e alcuni genitori, hanno effettuato anche un tampone, ma tutti sono risultati negativi al covid-19. Il dubbio delle famiglie, dunque, permane: "In quanto mamma di un minore, partecipante a questo Grest, che ha tuttora febbre e tosse pazzesca - ha proseguito la donna bresciana - credo che merito delle delucidazioni e delle risposte su quanto possano avere contratto. Vorrei da parte dell Ats di riferimento la dimostrazione ed i referti sull’hotel e sull’acqua usata per le docce e bevuta ai pasti e un controllo al rifugio dove sono stati una giornata. Credo sia lecito voler capire cosa sia successo ai nostri ragazzi".

La replica di Ats della Montagna

Della vicenda sono state informate l'Ats di Brescia (che però non entra nel merito in quanto non competente a livello territoriale) e Ats della Montagna: "Siamo consapevoli di quanto accaduto - fanno sapere dall'ente - e abbiamo effettuato i necessari controlli sulle acque e i sistemi idrici per escludere l'intossicazione alimentare e la legionella. I risultati arriveranno in una decina di giorni, ma sin d'ora ci sentiamo di dire, in base ai sintomi riscontrati nei ragazzi e cioè febbre e tosse, ma non vomito, secondo quanto rilevato in pronto soccorso, che non crediamo si tratti di legionella".

"Tra l'altro - proseguono da Ats della Montagna - il gestore della struttura ha dato le chiavi della struttura stessa ai componenti della parrocchia e i ragazzi, accompagnati da un prete e alcune mamme, si sono occupati in auto-gestione di cucinare e delle pulizie. Non dobbiamo poi dimenticare che, la settimana precedente, un altro gruppo è stato nell'hotel e non ha avuto problemi e che, nei giorni in cui i componenti della parrocchia sono stati a Bormio, ci sono state piogge e un abbassamento di temperatura che potrebbero aver generato i sintomi di febbre e raffreddore".   

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