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Alla dogana di Piattamala

Viaggiava in auto con due tartarughe: fermato e denunciato dalla Guardia di Finanza

Uno dei due esemplari appartiene a una specie protetta e non era "accompagnato" dalla necessaria documentazione per il suo ingresso nel Paese

I finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Sondrio unitamente ai funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli di Tirano, nel corso di un controllo presso il valico di Piattamala, al confine con la Svizzera, hanno rinvenuto all’interno di un veicolo proveniente dalla confederazione elvetica due tartarughe, una delle quali, a seguito di approfonditi accertamenti, è risultata appartenere alla specie “testudo hermanni”, protetta dalla convenzione di Washington meglio nota come convenzione Cites.

Poiché l'uomo che voleva portare le tartarughe in Italia era sprovvisto della documentazione prevista per l’introduzione nel territorio dello Stato dello specimen protetto, si è provveduto al sequestro dell’animale e la denuncia del responsabile alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Sondrio. Nell’immediatezza dei fatti, la tartaruga e’ stata affidata in giudiziale custodia alla parte con l’impegno di preservarla fino alla definizione del contesto.

La convenzione Cites riconosce al corpo della Guardia di Finanza particolari poteri in ambito doganale finalizzati a contrastare il commercio internazionale illegale della flora e della fauna selvatica attribuendogli funzioni di fondamentale presidio a tutela delle specie in via di estinzione e di concorso alla salvaguardia della biodiversità.

I controlli in tale comparto, affidati in via prevalente ai reparti della Gdf operanti in ambiti portuali e aeroportuali ove è ubicato un ufficio delle dogane abilitato alle operazioni doganali Cites, sono propedeutici al rilascio dei visti necessari per la movimentazione internazionale di animali e piante sottoposti alla peculiare legislazione e si sostanziano in una verifica documentale finalizzata ad appurare la regolarità dei documenti che consentono l’introduzione, l’esportazione, la riesportazione ed il transito di esemplari (c.d. specimen) sottoposti alla normativa Cites ed un accertamento merceologico  per riscontrare l’esatta corrispondenza tra gli animali/vegetali presentati in dogana e quelli indicati nei relativi documenti di accompagnamento.

La rilevanza del servizio va inquadrata nell’ambito del più ampio contrasto al commercio illegale di specie protette che a livello mondiale viene stimato ad un valore tra i 7 e i 23 miliardi di euro l’anno.

Si evidenzia che i provvedimenti in parola sono stati emessi sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.

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