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Falsa partenza / Bormio

Bormio: si blocca la funivia per il troppo peso, turisti evacuati dal tetto

E' accaduto ieri: il racconto di uno degli sciatori presenti

Giornata da incubo per sciatori e turisti che hanno scelto di trascorrere la loro domenica sulla neve a Bormio: nel corso di una salita verso le piste, infatti, la funivia si è bloccata e i presenti in cabina sono stati, in gran parte, evacuati dalla botola del tetto della cabina stessa.

A raccontarlo uno degli sciatori presenti ieri in Alta Valle, Simone Grossi: "Alle 8.30 sono a Bormio, faccio il biglietto e salgo a 2000 metri. Al mio arrivo scopro che gli impianti sono praticamente tutti chiusi tranne una seggiovia. Prima ci dicono che vanno verificate le reti in alto perché ieri c'è stato vento. Poi che c'è rischio valanghe, poi che i cavi delle seggiovie sono ghiacciati. In realtà, però non ci è stata data nessuna spiegazione ufficiale. Quindi l'unico impianto e relative due piste aperte vengono prese d'assalto con il delirio che ne deriva".

Una situazione che inizia a normalizzarsi, almeno così pensano sciatori e turisti, quando finalmente attorno alle 13 apre la funivia che apre a 3000 metri che Simone Grossi riesce però a prendere solo dopo un'ora di coda. "Pronti via e mentre saliamo centriamo in pieno ed in maniera violenta un paio di alberi - così prosegue il racconto di Simone Grossi -. I casi sono due: o non hanno tagliato abbastanza le piante o siamo troppo pesanti. Ad alcuni metri dalla stazione di arrivo dopo una gran botta la funivia si blocca. Abbiamo toccato sotto. Troppo peso. Non so se è dovuto alle troppe persone a bordo, anche se queste vengono contate dal tornello, oppure dalla troppa neve sul tetto, fatto sta che è scattato il sistema di emergenza e il relativo blocco freni".

Comincia, così, un'attesa diversa da quella che Simone Grossi aveva già vissuto, poco prima, in coda per prendere la funivia: "L'addetto della stazione a monte non c'è e arriva dopo cinque minuti - continua ancora Grossi -. Nella cabina ci sono bambini che si mettono a piangere, anziani che vengono colti da un attacco di panico e si sentono male. Io che frequento abitualmente gli impianti ho capito che era scattato il freno d'emergenza e comunque eravamo a pochi metri dalla stazione d'arrivo, ma capisco che, senza spiegazioni, altri si siano potuti spaventare. Comunque, dopo 20 minuti ci fanno evacuare dalla botola sul tetto, poi riescono a fare ripartire il sistema e una parte di noi è scesa normalmente".

Nessun danno alle persone, dunque, solo tanta paura per alcuni e una gestione, specialmente in avvio di stagione invernale, non all'altezza di una stazione sciistica così rinomata come Bormio: "Io vado a sciare spesso, ho la "stagionale", ma come la mettiamo - ha concluso Simone Grossi - con quelli che hanno fatto e pagato il biglietto giornaliero e non solo si sono trovati a vivere quest'esperienza in funivia, ma non sono stati informati, proprio al momento di pagare il biglietto, del fatto che in mattinata funzionasse solo una seggiovia? E, oltre al danno si è aggiunta la beffa dell'intervista al telegiornale relativa proprio agli impianti di Bormio dove è stato dichiarato che la stagione invernale era partita bene e senza intoppi".

Un racconto, questo, che Simone Grossi ha pubblicato anche sul suo profilo Facebook, con tanto di foto della funivia, e che è stato confermato, nei commenti al post da un altro sciatore presente domenica a Bormio: "Vergognoso il fatto che abbiano superato il peso. Non ho capito da dove hanno fatto scendere le persone che hanno fatto salire sul tetto fra cui una bimba e una senior che erano andate in forte apprensione - ha sottolineato Marco Pugliese -. Vogliamo parlare degli alberi che sbattono sulla cabina? Alla successiva salita che ho fatto eravamo in meno persone e tutto ha funzionato".

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