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Progetto Val di Mello CLIMATE CHANGE / Val Masino

Val di Mello: lavori in corso per migliorare il bosco

Lo scopo è quello di effettuare una corretta gestione dei boschi e degli ambienti naturali, realizzare interventi di ripristino ambientale, aumentare la resilienza e la sicurezza

Con l’inizio del 2024 partono i lavori di miglioramento forestale previsti dal progetto Val di Mello CLIMATE CHANGE, finanziato da Regione Lombardia con il bando Bioclima 2022, nella Riserva naturale della Val di Mello, nei castagneti di Cataeggio e nei boschi prossimi all’abitato del Comune di Mello, con il coordinamento e la direzione tecnico-scientifica del Parco Nord Milano. Lo scopo è quello di effettuare una corretta gestione dei boschi e degli ambienti naturali, realizzare interventi di ripristino ambientale, aumentare la resilienza e la sicurezza con interventi che consentano di incrementare la stabilità del terreno, ridurre i danni provocati dalla processionaria del pino, incentivare la crescita di nuove piante.

Gli interventi - Pietro Taeggi, sindaco di Val Masino ha dichiarato  - riportano l’attenzione sui boschi della Val Masino e della Val di Mello, contribuendo alla conservazione del patrimonio naturale importantissimo per la comunità locale ed i visitatori che frequentano questi luoghi”.

Vista la stagione invernale si è deciso di iniziare con le azioni programmate a bassa quota al di fuori della Riserva Naturale. In particolare sono partite le azioni di miglioramento forestale nella zona di Cataeggio ed i lavori preliminari per il ripristino delle foreste danneggiate da processionaria del pino nel Comune di Mello.

Nei prossimi giorni, i tecnici forestali, si recheranno su campo per individuate le piante più ammalorate o morte che verranno rimosse. Si tratta di migliorare una porzione del Vecchio Castagneto da frutto di Cataeggio in un’ottica di continuità con il progetto avviato recentemente da ERSAF su una particella vicina. Nonostante la mole e la bellezza di queste piante, molte risultano secche, ammalorate o pericolanti e un potenziale pericolo a causa della elevata pendenza e della presenza della strada sottostante al castagneto. Le piante che verranno tagliate, se non totalmente morte, ricacceranno in primavera così da avviare il rinnovo del castagneto. I tronchi degli alberi abbattuti verranno lasciati sul posto, disposti trasversalmente e ben ancorati a formare delle barriere a protezione dall’eventuale caduta di massi, vista la vicinanza con la strada SP 9 poco più a valle. Si procederà complessivamente all’abbattimento di 110 piante, lasciando le ceppaie alte, per contribuire alla stabilizzazione del suolo. I tronchi e parte del legname derivante dal taglio sarà disposto nei luoghi a maggior pendenza in maniera trasversale rispetto al versante ed ancorati a ceppaie presenti o a picchetti realizzati con legname del posto in modo da formare delle vere e proprie palizzate. Queste piccole sistemazioni di ingegneria naturalistica consentiranno di rendere il suolo più stabile nelle zone più scoscese.

Uno degli interventi più importanti previsti dal progetto sarà quello lungo il torrente Mello all’interno della Riserva, dove la presenza di ontani bianchi costituisce un habitat di importanza prioritaria. Attualmente il corridoio perifluviale di ontano bianco si presenta in stato di deperimento. È previsto il taglio degli alberi morti o ammalorati, per poi ripiantarne di più giovani a cui si affiancheranno arbusti che producono frutti, utili per la fauna. Si interverrà anche nei dintorni del laghetto del Qualido rimuovendo gli arbusti invasivi di Budleia, per sostituirli con specie autoctone come salici, rose, meli selvatici.

Inoltre, all’altezza del Gatto Rosso, sulla sinistra orografica del torrente, sono stati individuati dei faggi secolari di notevole interesse e bellezza e per salvaguardarli si è deciso di fare pulizia nelle aree prossime agli alberi, in modo tale da garantire una maggiore insolazione e ridurre la competizione per le risorse idriche e nutritive.

Un ulteriore intervento riguarda la pecceta di abete rosso in località Rasica all’interno della Riserva. Qui il progetto prevede la formazione di nove radure (buche forestali) in modo tale da aprire il bosco, composto principalmente da abeti rossi coetanei. Questo permetterà la crescita di nuove piante così da variare la struttura del bosco e renderlo più forte e resiliente. Le piante che verranno eliminate saranno esemplari maturi o particolarmente deboli.

In questi giorni di pieno inverno è in corso la ‘martellata’ ovvero la scelta e marcatura delle piante da abbattere. I tronchi degli abeti tagliati nella pecceta saranno trasportati con un elicottero nel parcheggio all’ingresso della Riserva, vista l’impossibilità di raggiungere il bosco con mezzi meccanici, e da qui successivamente saranno movimentati con mezzi gommati.

Lotta alla processionaria a Poira di Mello

Per quanto riguarda il contenimento dei danni da processionaria del pino, l’insetto il cui bruco è urticante e crea grosse colonie sugli alberi, l’intervento riguarda i boschi di proprietà del Comune di Mello attorno a Poira di Mello, ad una quota di 1.000 metri dove c’è una diffusa infestazione di processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa). Per contenere i danni causati dal parassita si è scelto di fare interventi preventivi di diradamento ed eliminazione delle piante di pino silvestre maggiormente infestate, in particolare nei pressi di baite, aree attrezzate o percorsi molto frequentati. È inoltre prevista la piantagione di nuovi alberi e arbusti forestali.

Infine, è previsto il rifacimento di un breve tratto di muretto a secco. Si tratta di un intervento pilota, volto a determinare costi e modalità di ripristino di questi manufatti, elementi caratteristici del territorio e molto utili anche perché ospitano piccoli animali che vi trovano rifugio.

Il progetto Climate Change fa parte del bando di Regione Lombardia Bioclima e ha uno stampo prettamente ambientale perché da un lato mira a migliorare e facilitare la gestione forestale dei terreni pubblici dentro la Riserva, dall’altro indaga, tutela e valorizza la biodiversità degli ecosistemi, in particolare habitat e specie di interesse europeo. Il progetto durerà fino a dicembre 2025, anche se buona parte delle azioni saranno realizzate nel corso dei prossimi mesi. 

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