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Domenica, 28 Aprile 2024
Progetto da rivedere / Tirano

Tangenziale di Tirano: "Tracciato pericoloso e non a norma"

Dopo la denuncia dell'ex deputata Lucia Codurelli sulla questione torna anche il geometra Santo Spavetti

Dopo la forte preoccupazione e la denuncia espresse da Lucia Codurelli, ex deputato e consigliere di minoranza a Teglio, sul tracciato della Tangenziale di Tirano, non in regola a suo dire con le zone di esondazione Pai tracciate dai Comuni, e, proprio per questo, molto pericoloso, sulla questione torna a esprimersi anche il geometra Santo Spavetti che "rincara la dose" e propone anche un'alternativa.

Non a norma

L'occupazione della Zona Pai non è accettabile nè ammissibile. - ha sottolineato Spavetti - La prevista occupazione della fascia A del Pai per 28.000 mq di fronte al Poschiavino è chiaramente vietata dalle norme vigenti. E’ evidente che un rilevato alto 6/8 metri ,creando un “muro” davanti ad un torrente a richio e impedisce la "laminazione" della corrente impetuosa nell’ area di espansione, deviandola così verso la destra idraulica, nel caso specifico la piana di Villa con stazione, deposito idrocarburi, vecchio ponte storico e varie aziende".

A fronte di questi rischi evidenziati dal geometra Spavetti, però, come prosegue lui stesso, "l'analisi del progetto esecutivo volutamente non tiene in considerazione possibili eventi catastrofici come l’alluvione avvenuta in Valtellina nel 1987 in quanto per eventi di tale portata, totalmente imprevedibili, le problematiche sarebbero di scala molto maggiore e diverse dal solo trasporto solido di fondo in alveo. Visti i cambiamenti climatici, però, il progetto esecutivo riporta affermazioni fantomatiche e inaccettabili".

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"Per i rischi, - ha evidenziato sempre Spavetti - servono verifiche da parte di geologo competente prima di tragedie per pericoli noti e documentati, e la redazione di perizia idraulica che documenti come variano le aree sondabili a causa dei rilevati previsti in fascia A,B e C del PAI con la piena del 1987 tutt’ altro che "imprevedibile",come affermato nel progetto esecutivo, considerati i cambiamenti climatici, si stanno creando opere pericolose in area a rischio noto, atto delinquenziale per cui deve intervenire la Procura".

I rischi

Santo Spavetti cita poi la relazione illustrativa dell'Autorità per il Bacino del Pò secondo la quale "A Tirano, nel tratto incanalato fino allo sbocco del T. Poschiavino, le caratteristiche geometriche sono tali da instaurare la corrente veloce (Froude 1,5-1,9), con valori di velocità significativi, dell’ordine dei 10 m/s fino poco a monte dell’immissione suddetta. I livelli di piena, con tiranti di circa 4,00 m, sono contenuti nelle sponde nel tratto cittadino dove la presenza dei ponti di SS. 38, Via Martiri Libertà e Via Commercio teoricamente non interferisce col pelo libero, seppur con franchi idraulici nettamente insufficienti, soprattutto per l’ultimo dei tre. E’ evidente che la presenza anche di modesto trasporto solido, può provocare l’impatto della corrente con l’impalcato con comportamento idraulico completamente diverso da quello teorico analizzato; i tiranti non sarebbero compatibili con le quote di sponda e conseguente inondazione di aree densamente abitate. A valle della sez. 331bis i livelli dell’arginatura esistente non sono sufficienti a contenere la portata, con coinvolgimento di una modesta porzione di territorio a frutteto tra l’argine e la strada provinciale Stazzona – Tirano fino a monte della loc. S. Bernardo. La confluenza del Poschiavino, contrariamente a quanto avviene per 20 anni avviene senza particolari disturbi della corrente e dei livelli idrici".

Proprio in base a quanto evidenziato, non solo, sempre secondo Spavetti non è accettabile, a Tirano, un ponte verso via Dell'Artigianato e la demolizione di quello di via Commercio, ma soprattutto "non e' accettabile ridurre le difese idrauliche, andando contro le normative. Non è ammesso collocare opere in fascia A del Pai essendoci alternative".

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L'alternativa

"La mia proposta:e' di realizzare la galleria Dosso di cui al progetto definitivo di Pro Iter al Dosso di 2044 m, essendo progetto definitivo gia' approvato dal cda di ANAS: e' cantierabile in 6 mesi (tempi progetto esecutivo variante Tramezzina-CO- stessa Impresa), e i lavori sono fattibili in tempi certi 2/3 anni (vedasi applato con galleria CASTELBELLO-COLSANO-lavori in corso sempre sulla SS38). - conclude Spavetti - A Tirano si mira a introdurre rischi e far lievitare i costi,confezionando varianti per mettere in sicurezza successivamente il tracciato?" 

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"Poi al posto della Bianzone/Tirano, propongo di realizzare la tratta Campone/Lovero di cui c'e' gia' il progetto definitivo (in 6 mesi si fa l' esecutivo e lavori in 2/3 anni), a sud di Tirano, si amplia la sp 24, come richiesto anche con prescrizione dal Comune di Villa, risparmiando fondi che si usano per Campone/Lovero. Il resto, essendo opera olimpica prioritaria il tratto Campone /Lovero ,si recuperano fondi dai 94 milioni stanziati per Livigno. Si realizza il tratto a nord con collegamento da via dell' Artigianato (con nuovo ponte come previsto dal Pgt di TIRANO),funzionale e indipendente dal tratto Tirano/Bianzone, da rivedere totalmente per evitare l' occupazione fasce PAI e palese rischio esondazione in destra Adda a Villa, con abitazione e attività, tracciato improponibile non rispettando le prescrizioni del Comune di Villa e di Regione Lombardia e che non rispetta le normative PAI".

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