"Don Milani, un esempio per chi fa politica oggi"

Grande successo della serata organizzata dal Partito Democratico di Sondrio e dedicata alla figura di don Lorenzo Milani nei giorni scorsi nel capoluogo con una partecipazione che è andata oltre ogni aspettativa: sala piena, con quasi 200 persone in "platea" e alcuni cittadini che, addirittura, non sono riusciti ad assistere all'incontro. 

"Abbiamo organizzato questo incontro come Partito Democratico della provincia di Sondrio insieme alla Fondazione Don Lorenzo Milani, per approfondire meglio la figura di questo prete, per capire il significato di quello che ha scritto, di quello che è stato, quello che ha fatto, e soprattutto, quello che può ancora fare attraverso i  suoi scritti, attraverso i suoi insegnamenti, a cui non tutti dobbiamo guardare con interesse,  a cominciare da chi fa politica e chi ricopre incarichi istituzionali importanti - ha sottolineato il segretario provinciale Dem Michele Iannotti -. Quello che ha fatto Don Milani nel corso della sua vita è l’espressione più alta della politica e noi tutti dobbiamo prendere esempio dai suoi insegnamenti. Don Lorenzo portava avanti i valori della lotta all’ingiustizia, all’egoismo, all’indifferenza tutti valori che devono stare alla base del nostro agire quotidiano".

"Famosa è una sua frase riferita alla politica: “ho imparato che il problema dell’altro è uguale al mio, sortirne da solo è avarizia, sortirne insieme è la politica.” In questa frase c’è il richiamo alla solidarietà, alla presa di coscienza di una condizione, di un problema, che deve essere risolto, insieme, senza fare demagogia - ha proseguito Iannotti -. Ed proprio a quella politica che noi guardiamo, a quella politica noi tutti dobbiamo guardare, come esempio di impegno civile. Oggi spesso succede che a prendersi carico dei problemi, si insegue la demagogia, perché si guarda ai facili consensi, senza risolvere i problemi. Proprio quella demagogia, che guarda caso, era invisa a Don Lorenzo".

"Il Pd a Sondrio ha scelto di dedicare una serata, tra l'altro con grande riscontro di pubblico, alla figura di don Lorenzo Milani in occasione del centenario del prete di Barbiana - ha fatto eco Fabio Pizzul, consigliere regionale del Pd -. Una scelta assolutamente azzeccata, perchè ha permesso di sottolineare almeno tre aspetti importanti che don Milani ci affida: il primo, l'attenzione ai più poveri; il secondo, la capacità di partire dalle cose concrete e da lì risolvere i problemi della gente; terzo, sortirne insieme, come si diceva, perchè la politica, non la società ha bisogno di recuperare le relazioni tra le persone. Credo dunque che sia stata una serata positiva, che ha lasciato sicuramente a coloro che hanno partecipato dei temi su cui riflettere".

"Ricordare don Lorenzo Milani è sicuramente importante - ha sottolineato Tino Pessina, della Fondazione don Milani - e a 100 anni dalla sua nascita ci ritroviamo ancora a parlarne perchè sicuramente è una delle persone più importanti e significative del Novecento. Da un punto di vista ecclesiale, perchè lui era un prete, e qualche anno fa il Papa è venuto addirittura a riabilitarlo a Barbiana; da un punto di vista pedagogico e scolastico, perchè la sua scuola è stato un esempio per molte scuole; e poi da un punto di vista sociale e politico perchè la sua lettera ai giudici, la sua battaglia per l'obiezione di coscienza, è stato un punto fermo della nostra politica italiana".

"Partendo da lui, come se fosse lui dalla parte della cinepresa, che guarda l'obiettivo, noi guardiamo un pò alle obiezioni e alle reazioni di coloro che ascoltano - ha spiegato, infine, don Battista Rinaldi -. Allora io farò soprattutto parlare lui pensando a un film in tre tempi, scandito dalle esperienze pastorali, poi dalla scuola di Barbiana e, infine, dalla lettera ai cappellani militari, "l'obbedienza non è più una virtù".