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Verso l’esternalizzazione della gestione del personale dell’asilo nido comunale “La Coccinella” di Sondrio

Pubblico è meglio! Questo lo slogan dei sindacati per cercare di tutelare i lavoratori e i bambini dell'asilo nido sondriese.

Negli scorsi mesi si è diffusa, attraverso la stampa, l’ipotesi dell'Amministrazione Comunale di Sondrio di avviare l’esternalizzazione della gestione del personale educativo dell’asilo nido  comunale La Coccinella. Ipotesi che sempre più, come sostenevamo fin dall’inizio, si sta  palesando quale chiara scelta politica di impoverimento del servizio pubblico.  

Una scelta che ha immediatamente generato molto allarme e preoccupazione tra le famiglie e i cittadini che, insieme a noi, riconoscono l’elevata professionalità del servizio educativo  comunale e delle sue educatrici.  

La principale motivazione addotta fin dall’inizio a sostegno di quella che non è mai apparsa come una mera ipotesi, era dalle stesse parole dell’Assessore al ramo, quella di “risolvere  alcune problematiche” legate al turnover del personale, come la temporanea assenza dal servizio di alcune lavoratrici e i prossimi pensionamenti. Ciò avrebbe potuto essere oggetto di  un reale investimento da parte dell’A.C., prevedendo nuovi inserimenti in rapporto ai pensionamenti intervenuti. Ciò non è avvenuto e, anche dagli ultimi atti deliberativi, nessun nuovo educatore/educatrice verrà assunto da qui al futuro.  Purtroppo, anche questo atto appare in linea con l'approvazione da parte della maggioranza consiliare delle linee-guida circa l’esternalizzazione del personale del nido dall’anno educativo 2021, confermando una “privatizzazione mascherata” de “La Coccinella”, in cui, in assenza delle sostituzioni dei pensionamenti, il personale comunale del nido sarà considerevolmente ridimensionato, aprendo evidentemente la strada alla scomparsa di un servizio pubblico che ha rappresentato e rappresenta un riferimento per i bambini e le famiglie sondriesi.  Inoltre, quando il processo di esternalizzazione sarà compiuto, le lavoratrici e i lavoratori si troverebbero a svolgere lo stesso lavoro, ma con diritti e trattamenti diversi.  I cittadini sono convinti che un servizio che, erogato da professionalità e competenze maturate negli anni, merita continuità. I sindacati continueranno a lottare e a mobilitarsi per il diritto dei bambini e delle bambine a crescere in spazi educativi collettivi di qualità e per il diritto del personale a lavorare nel rispetto della loro professionalità e con le dovute tutele. 

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