Palestra Munari al Parco Ovest: "Ecco perché anche io dico no"
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Alessandro Mariani sulla questione relativa alla realizzazione della nuova palestra Munari al Parco Ovest, che vede su due fronti contrapposti l'amministrazione comunale, che sostiene la bontà, l'utilità e soprattutto il minimo impatto ambientale dell'intervento e, dall'altro, un cospicuo gruppo di residenti che si oppone alla costruzione della palestra stessa perchè andrebbe a "deturpare" un'importante zona verde della città.
La lettera
Ecco il testo della lettera di Alessandro Mariani:
Di ritorno dalle vacanze mi sono imbattuto nella polemica riguardante la costruzione di una nuova palestra da realizzare nell'area antistante la scuola dell'infanzia Bruno Munari. Da quel che mi dicono sono state raccolte circa 600 firme tra tutti coloro che sono contrari alla realizzazione dell'opera. Sui giornali si parla di residenti la cui contrarietà all'opera è comprensibile, ma sia come sia, 600 firme raccolte in pochi giorni in una città come Sondrio, per lo più in un periodo in cui molti sono in ferie, non sono poca cosa.
Mi trovo in perfetta sintonia con chi non vuole la palestra per un bel pò di ragioni, in primo luogo affettive. I miei figli sono cresciuti in quei prati ed ogni volta che passandovi vedo i bambini che giocano a nascondino o che corrono dietro un pallone mi si apre un mondo di ricordi e di sensazioni positive. Ma, mi si obietterà, questi sono solo sentimentalismi che non possono influenzare le decisioni di chi amministra la cosa pubblica. Giusto, non c'è molto da controbattere su questo terreno, l'interesse generale viene prima di tutto. Ma riguardo a ciò, siamo sicuri che di questi tempi favorire certe pratiche a scapito di altre sia lacosa migliore? Mi spiego, in un'ottica di costi e benefici, non sarebbe preferibile mantenere l'area nella sua attuale destinazione ludica e ricreativa all'aria aperta, liberamente fruibile da chiunque, piuttosto che promuovere una pratica soggetta a limitazioni con tutto quel che ne consegue in termini di parcheggi, prenotazioni, discussioni e contenziosi futuri riguardo alla ripartizione degli spazi e degli orari di fruibilità?
Qui mi si obietterà che in primo luogo la palestra andrebbe a beneficio dei bambini che frequentano la scuola dell'infanzia e che cosi potrebbero praticare attività tipo basket volley e quant'altro. Per quel che ne so, anche in base alla mia esperienza personale, l'attività motoria preferita in tenera età è quella che privilegia libertà e fantasia, il carattere ludico piuttosto che quello organizzato. L'irrigimentazione precoce potrebbe magari favorire il campioncino di domani ma non sortirebbe alcunbeneficio (se non l'esatto opposto) sulla maggior parte dei fanciulli.
Leggo poi un interessante articolo dove il sindaco spiega che la palestra si rende necessaria per "soddisfare la crescente voglia di sport dei cittadini". lncentivare la pratica sportiva a tutti i livelli e a tutte le età e in ogni luogo è un proposito che sottoscrivo appieno. Qualsiasi genere di sport ha indubbiamente ricadute positive sulla salute fisica ma soprattutto su quella psichica delle persone. Del resto, come argutamente nota l'assessore nell'articolo in questione, in questa prospettiva ogni euro speso ne genera tre di ricaduta positiva in termini di risparmio socio-sanitario-assistenziale. Restando su un piano di contrapposizione ideologica si potrebbe criticare il fatto di aver "monetizzato" la questione, ma sono animato da spirito collaborativo e pertanto resto favorevolmente impressionato, al limite della commozione, dall'operosità dei nostri amministratori, cosi attenti alle necessità della comunità quanto dei singoli che la compongono. L'assessore ha ragione, non viviamo nel regno del bengodi, la coperta è corta ed occorre un'oculata gestione delle risorse pubbliche per favorire il bene comune.
Da semplice cittadino mi permetto pertanto di suggerirgli alcune modiche spese che avrebbero nell'immediato l'effetto di placare la crescente fame di sport e, per il futuro, quello di assicurare l'ottimizzazione delle risorse per favorire il benessere psicofisico che gli sta tanto a cuore. Con una spesa irrilevante rispetto a quella quantizzata (e che, in virtù dei miei capelli bianchi, prevedo soggetta ad ulteriori lievitazioni) nell'area dove dovrebbe sorgere la palestra si potrebbe realizzare un parco Calisthenics. ln questo modo qualche ragazzotto, (magari di quelli un po' su di giri, che difficilmente potrebbe essere tentato dal frequentare la palestra) potrebbe trovare più gratificante iniziarsi a tale attiviti piuttosto che darsi a quella dell'assunzione di alcolici o stupefacenti. Coloro che già la praticano potrebbero risparmiarsi il viaggio fino a Piateda o in qualche altro complesso del fondovalle, visto che il Comune di Sondrio (probabilmente unico tra tutti i capoluoghi di provincia lombardi) non dispone di simili, basilari attrezzature.
E dulcis in fundo, vengo a quel che considero l'aspetto cruciale della questione. Si dice con un certa enfasi che l'atletica sia la regina degli sport. C'è un'esagerazione partigiana, è del tutto ovvio ma è altrettanto sicuro che si tratta della disciplina più popolare, nel senso che è praticabile da chiunque ed in ogni condizione, tanto a livello dilettantistico che agonistico, senza il bisogno di alcun genere di attrezzature personali che non siano un paio di scarpe (ma c'e stato un campione olimpico che poteva fare a meno anche di quelle). Correre, saltare e lanciare, sono i gesti elementari alla base di qualsiasi altro sport, gli stessi che i bambini ripetono senza alcun bisogno di luoghi all'uopo dedicati proprio in quei prati dove dovrebbe sorgere l'edificio che firmatari della petizione non vogliono. A quell'età basta un paio di scarpe ma quando cresceranno ci vorrà un terreno adatto non una sorta di campo minato.
E'un'esagerazione? lnvito chiunque nutrisse dei dubbi a farsi un giro al Campo Coni della Castellina (che del resto si trova solo qualche centinaio di metri dal luogo dove dovrebbe essere realizzata la palestra) onde verificare di persona lo stato pietoso, comatoso in cui versano le strutture deputate alla pratica delle varie specialiti. La pista di tartan è piena di ondulazioni squarci e buche, la prima corsia è pressochè inservibile. Gli ostacoli sono obsoleti e pericolosi, poichè per la maggior parte rotti, mancano gli attrezzi necessari ai lanci. Non parliamo dei salti. Quello con l'asta è inesistente, i materassi del salto in alto sono divorati da scarafaggi ed ogni altro genere di insetti e parassiti, i ritti sono rotti e mancano le asticelle. Nelle buche del salto in lungo (dove peraltro manca la metà della sabbia e la poca che c'è è dura come il cemento) crescono le erbacce. A dire il vero Sondrio ha qualcosa che gli altri impianti non hanno; si tratta della scala in ferro su cui prima del cronometraggio elettronico sedevano i cronometristi, quella che si usava ai tempi di Jesse Owens.
Fatevi in giro per tutte le piste della Lombardia (ricordo che Sondrio è capoluogo di provincia e che il campo Coni è una sorta di biglietto da visita) e ditemi se ne trovate una in condizioni peggiori. Fatelo, e se ci riuscite sono disposto a pagare una cena all'intero consiglio comunale...ma senza voler offendere i ristoratori locali ce ne andiamo da Cracco a Milano. E a fronte di questo stato di cose, come nella più riuscita delle commedie dell'assurdo, l'impianto di Sondrio è quello che prevede la più alta tariffa a carico dell'utente, più di quello dell'Acquagranda a Livigno di recente realizzazione. Cornuti e mazziati come suol dirsi. Scusatemi se mi sono soffermato su questo sport ma parlo con cognizione di causa essendomene a lungo occupato (e con un certo impegno) per conto di diverse societi sportive. Sarebbe bene che anche qualcun altro si prendesse la briga di farlo per gli altri sport evidenziando le carenze e le criticità dei vari settori. Cosa dire ad esempio riguardo alla piscina comunale?
Caro sindaco, cari assessori e consiglieri...non sarebbe il caso di pensare alle scarpe prima di mettere le piume sul cappello? ln questo caso sarebbe una piuma particolarmente costosa tra l'altro, non solo quanto a moneta sonante, ma anche in termini di impatto ambientale. Altrimenti è inevitabile che si finisca per pensar male e, di questi tempi, mi sembra che di tutto ci sia bisogno tranne che di incentivare la già alta propensione alla disaffezione rispetto alla cosa pubblica da parte dei cittadini.