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Sanità, Sondrio cerca una mediazione con l'Alta Valle: «I due documenti redatti non sono così distanti tra loro»

Il presidente dell'Assemblea dei sindaci dell'Ambito Distrettuale della Valtellina, Massimiliano Franchetti: «In questi mesi è mancato il confronto necessario con i sindaci dell’Alta Valle. La politica non abdichi al suo ruolo»

Prosegue senza sosta l’acceso confronto politico istituzionale tra il Bormiese e gli altri quattro mandamenti della provincia di Sondrio a proposito del futuro della sanità locale. Ad esporsi, questa volta, il presidente dell'Assemblea dei sindaci dell'Ambito Distrettuale della Valtellina, nonché sindaco di Castione Andevenno, Massimiliano Franchetti, insieme a Roberto Scaramellini, curatore del “Documento unitario di riqualificazione rete ospedaliera e territorio di Valchiavenna, Valtellina e Alto Lario” (leggi qui il testo completo), il cosiddetto “documento dei 71 sindaci”, e presidente dell'Assemblea dei Sindaci della Valchiavenna, con lo scopo di fare chiarezza sulla propria posizione e trovare condivisione con i sindaci dell’Alta Valle schierati in difesa dell’ospedale Morelli di Sondalo.

«I due documenti redatti dalla provincia di Sondrio per ripensare la sanità di montagna non sono così distanti tra di loro, sono convinto che alla fine riusciremo a trovare una sintesi comune per essere forti nella trattativa con Regione Lombardia. Ciò che conta, però, è che la politica non abdichi al suo ruolo, affidandosi in toto a comitati e tecnici. Sarebbe una situazione anomala» ha commentato Franchetti.

«Per quanto riguarda l’ospedale Morelli di Sondalo nessuno ha intenzione di attivare processi di depotenziamento occulto o, addirittura, di chiusura. Il mantenimento del Morelli è un valore per tutti i sindaci e i documenti lo dimostrano. Bisogna superare il dualismo Sondrio-Sondalo. Il nostro dovere come amministratori pubblici è vedere i bisogni della popolazione e, per questo, non possiamo ignorare che la maggior parte delle persone in provincia di Sondrio vive tra Tirano e Colico. È per questo che l’ospedale di Sondrio deve crescere, perché nella situazione in cui si trova non è in grado di rispondere alle esigenza di sanità della maggioranza della popolazione» ha aggiunto il sindaco di Castione Andevenno.

«Le esigenze tra Sondrio e Sondalo sono diverse e, purtroppo, in questi mesi è mancato il confronto necessario con i sindaci dell’Alta Valle. La mancanza dei colleghi del Bormiese nei tavoli istituzionali è stata penalizzante perché il percorso seguito da loro, parallelo al nostro, ha spesso assunto toni e prese di posizione dirompenti rispetto ad un percorso che riguarda la sanità di tutta la provincia di Sondrio e non solo di uno specifico mandamento. Per questo mi metto a disposizione, personalmente, perchè si riapra ail dialogo e si rilanci quel discorso politico che in provincia di Sondrio sfortunatamente è mancato. Spero che qualcuno risponda al mio appello» ha concluso Franchetti.

Il futuro del Morelli

Sulla stessa linea di pensiero il valchiavennasco Roberto Scaramellini, presente al tavolo tecnico con Regione Lombardia dello scorso 10 luglio (leggi qui) insieme a Giuliano Pradella, rappresentante del Comitato a difesa della sanità di Montagna - "Io sto con il Morelli" e delle istanze dell'Alta Valle (leggi qui). «Il Morelli non verrà chiuso anzi, noi vogliamo rilanciarlo - ha esordito Scaramellini -. Stiamo vivendo la grande opportunità di poter far ripartire quel discorso sulla sanità in provincia di Sondrio che è fermo da troppi anni. In questo momento bisogna osare e chiedere».

Per Scaramellini il futuro pensato nel documento da lui stesso redatto per l'ospedale Morelli di Sondalo è riassumibile in quattro punti. « Uno, il Morelli continui a fare ciò che ha sempre fatto; due, al Morelli si curino le malattie pneumologiche e si faccia ricerca; tre, si valorizzi l'Unità spinale, facendola diventare riferimento a livello nazionale, con la assoluta necessità di lavorare sui cronici e non solo sugli acuti visto il basso numero di operazioni effettuate ogni anno (4 operazioni negli ultimi 3 anni, questo il dato diffuso); quattro, la richiesta  che il Morelli possa diventare un IRCCS (Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico)».

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