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Novate Mezzola, il sindaco Nonini ribadisce il no alla cava di Foppa-Ganda Grossa

Il primo cittadino: "Inammissibile mettere sullo stesso piano tutela della pubblica incolumità e l'interesse di un privato"

Spesso un'immagine può valere più di mille parole: nello scatto inviatoci dal sindaco di Novate Mezzola Fausto Nonini in primo piano sono riportati i detriti successivi alla frana del 22 gennaio scorso, mentre la freccia rossa indica il luogo in cui la società "Novate Mineraria" vorrebbe dar vita alla nuova cava di Foppa-Ganda Grossa e all'attività estrattiva.

Ogni lettore può farsi la propria opinione in merito alla distanza tra i due siti: intanto, però, nell'incontro in Prefettura dei giorni scorsi, da un lato "Novate Mineraria ha ribadito come la frana di gennaio si sia verificata in un versante relativamente distante dall’area oggetto di autorizzazione e che non vi sarebbero allo stato situazioni di pericolo per la popolazione derivanti dall’attività estrattiva e, dall'altro, la Provincia è stata convinta da questa argomentazione tanto che ha disposto che l'iter autorizzativo per la nuova attività estrattiva della cava di Foppa-Ganda Grossa possa andare avanti.

Una posizione inammissibile

Posizioni, sia quella della società mineraria, sia quella dell'ente provinciale, profondamente sbagliate per il sindaco di Novate Mezzola la cui amministrazione comunale già nelle scorse settimane aveva espresso forti perplessità sul fatto che l'iter procedesse. 

Ora le perplessità si sono trasformate in aperta critica: "Non ritengo ammissibile mettere sullo stesso piano la tutela della pubblica incolumità con gli interessi di un privato - ha sottolineato Fausto Nonini - La Provincia il 10 giugno aveva dichiarato di voler sospendere l'iter e oggi, a distanza di 20 giorni fa dietrofront come se il Comune non avesse ben motivato in maniera tecnica e oggettiva le proprie ragioni".

Necessari ulteriori approfondimenti

"Qui non stiamo parlando di una frana in senso stretto che può essere monitorata come corpo unico, è l'intera parete ad essere una possibile sorgente di crolli diffusi le cui volumetrie variano da qualche decimetro cubo a migliaia di metri cubi. - ha proseguito il sindaco di Novate Mezzola - Abbiamo avuto tre crolli, il 22 gennaio, l'8 febbraio (esattamente sopra la zona dove vogliono cavare) e il 20 febbraio, c'è già una perimetrazione di frana attiva sul versante ma attualmente si limita alla zona soprastante l'area della prospettata cava, ad ogni modo i massi quando avviene un crollo raggiungono il piede della montagna, nel migliore dei casi. Il 22 gennaio pur essendo il crollo leggermente traslato rispetto alla zona individuata dal progetto estrattivo sono stati proiettati massi anche lateralmente raggiungendo il margine dell’area (il piazzale) dove verrebbero a mobilitarsi mezzi e persone".

"La nostra richiesta di sospendere l'iter è finalizzata a poter ricevere e analizzare i risultati dello studio di analisi cinematica commissionato dalla Comunità Montana negli scorsi giorni ma deliberata già a maggio - ha concluso Nonini - Solo allora sapremo i possibili comportamenti che assumerebbero non tanto i massi in caduta, ma le schegge di notevoli dimensioni prodotte dalla frammentazione, che ricordo essere la principale causa di rischio. Ciò servirà per poter dimensionare, posizionare e infine realizzare un opera di difesa come ad esempio un rilevato che avrebbe la funzione di intercettare le proiezioni rocciose". 

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