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Manager per il Morelli, i dubbi del Movimento: "L'autonomia è un'altra cosa"

"Iniziativa che giunge in campagna elettorale dopo che Asst e Regione hanno determinato con scelte sciagurate lo scempio del 'Morelli' e della sanità di montagna". Tutte le perplessità

La scelta di Asst Valtellina e Alto Lario di cercare un manager che gestisca l'ospedale di Sondalo lascia qualche perplessità al movimento popolare “Rinascita Morelli Autonomo”. "Più ombre che luci in questa iniziativa della Asst che giunge in campagna elettorale dopo un lungo periodo (due anni e mezzo) nella quale la stessa Asst e la Regione Lombardia, con in testa l’assessore regionale alla montagna, Massimo Sertori, hanno determinato, con scelte sciagurate (Piano del Politecnico), lo scempio del “Morelli” e della nostra sanità di montagna" commenta il presidente del movimento Ezio Trabucchi.

I dubbi

Numerosi i dubbi che perplimono l'associazione di cittadini, in primis la questione sull'autonomia di gestione. "Per la prima volta Asst pone la questione dell’autonomia del presidio di Sondalo. Questo è un fatto positivo che risponde ad un’operazione verità.  Certamente non si tratta dell’autonomia del “Morelli” come ci auspicavamo. Noi avevamo proposto e chiesto l’istituzione della nuova azienda ospedaliera autonoma “Alta Valtellina” (la numero 28 di Regione Lombardia), distinta e separata dall’attuale ASST Valtellina ed Alto Lario. Il dirigente medico o sanitario sarà invece un dipendente della stessa Asst, in quanto il rapporto che si instaurerà sarà di lavoro subordinato (a tempo determinato) di natura dirigenziale pubblica. La vera autonomia è dunque cosa ben diversa". 

Troppo poco lo spazio per agire secondo Trabucchi. "Il dirigente medico o sanitario sarà inoltre tenuto ad osservare le disposizioni del POAS (Piano aziendale) recentemente approvato dalla nostra Asst, un piano che prosegue l’opera di 'smantellamento del Morelli', in linea con un altro Piano, quello del Politecnico (ottobre 2019), voluto da Regione Lombardia. Occorrerebbe tuttavia, per dare concretezza e serietà all’iniziativa, elaborare un POAS di presidio, organizzativo e gestionale, mirato allo sviluppo strategico del “Morelli”, sulla scorta di quanto già previsto ed esistente nel 2019, con 325 posto letto attivati, servizi, reparti e riabilitazioni in funzione, mentre attualmente di tutto ciò esiste ben poco. Solo così si potrebbe parlare fondatamente di un primo passo verso un assetto autonomo, che sarebbe propedeutico ad una autentica autonomia aziendale, anche eventualmente in una formulazione sperimentale".

Anche sulla figura del manager vi sono delle perplessità. "La definizione sanitaria del dirigente è riduttiva. Sarebbe stato meglio aprire ad una managerialità generale che privilegiasse gli aspetti gestionali e organizzativi, oltre che economico-finanziari. È evidente il rischio è che si introduca di fatto una direzione medica di presidio, peraltro già prevista, eccessivamente legata alle posizioni dirigenziali centrali. Al dirigente in questione vanno assegnati tempi sugli obiettivi. Alcuni passaggi sono fondamentali ed urgenti".

"Il primo è la riattribuzione al 'Morelli' del dipartimento di emergenza/urgenza di 2° livello. Deve essere eliminata la denominazione fantasiosa e fuorviante di 'centro trauma'. La complessità del territorio richiede un approccio globale all'urgenza tempo dipendente che comprende l'evento traumatico ma non solo. L'impostazione prevede il soccorso, la stabilizzazione, il trasporto e l'assistenza con il sistema di progressività delle cure. Va pertanto ridisegnato il rapporto tra il “Morelli”, i punti di primo intervento e l’Areu. Deve essere rivisto il rapporto fra Pronto Soccorso ed Unità operative. Va ricostituita la neurochirurgia, il cui sdoppiamento è fuori dai parametri normativi. Occorre attribuire a questa Unità operativa lo spazio precedente che era rinnovato con postoperatorio dedicato. L’unità spinale deve tornare ad essere 'unipolare', cioè con tutte le specialità connesse (urologia, cardiologia, pneumologia etc.) e va recuperato il suo prestigioso e riconosciuto ruolo in ambito nazionale. Occorre riequilibrare l'attività chirurgica attraverso un’attribuzione razionale di anestesisti e vanno rivisti gli spazi, superando accorpamenti critici che limitano l'operatività", evidenzia Trabucchi. 

"Questi sono i primi provvedimenti urgenti". Poi l'avvocato dell'Alta Valle, in rappresentanza del comitato di cittadini, avanza una proposta. "Per la verifica della attuazione dei provvedimenti andrebbe costituito un 'gruppo di lavoro di controllo', composto da esperti nominati da sindaci e dal movimento popolare 'Rinascita Morelli Autonomo'". "infine mi chiedo: di quale staff si potrà dotare il nuovo direttore? Sarà un 'isolato solista' che dovrà interfacciarsi con l’articolato apparato burocratico di Sondrio? Per noi sarebbe stato meglio delegare un Gruppo di studio con le varie competenze necessarie per definire un autentico assetto autonomo del 'Morelli', procedendo poi alla sperimentazione".

La fine della campagna elettorale 

"Il Movimento popolare “Rinascita Morelli Autonomo” (il primo che ha parlato di autonomia del “Morelli”) continuerà nella sua azione di stimolo e di controllo affinché si ritorni tempestivamente ad avere una sanità di montagna adeguata alle esigenze di tutto il territorio provinciale, con il “Morelli” ricostituito quale ospedale necessario e di assoluta eccellenza. Dopo la campagna elettorale per le elezioni politiche nazionali si aprirà quella per le elezioni regionali: siamo certi che la nostra gente di montagna coglierà entrambe le occasioni per esprimere il proprio giudizio sulle intenzioni e soprattutto sull’operato delle forze politiche e delle Istituzioni in merito alla volontà di rilanciare il “Morelli” e la sanità di montagna, volontà che tutti oggi dicono di avere ma, per la verità, con scarsa credibilità", conclude Trabucchi.  

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