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LEDHA e Lagambiente: «Si faccia il sentiero di Ersaf per migliorare l’accessibilità in Val di Mello»

La Lega per i diritti delle persone con disabilità e l'associazione ecologista lombarda hanno scritto una lettera a Regione Lombardia perché si realizzi il percorso di inclusione sulla sponda orografica sinistra della "valle incantata"

Il rispetto per l’ambiente naturale non può e non deve essere opposto al diritto all’accessibilità delle persone con disabilità. Per questo motivo LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità e Legambiente Lombardia hanno scritto una lettera aperta agli assessori Massimo Sertori (Enti locali, montagna e piccoli comuni) e Stefano Bolognini (Politiche sociali, abitative e disabilità) di Regione Lombardia per chiedere che il progetto presentato da ERSAF per migliorare l’accessibilità di un sentiero in Val di Mello venga realizzato.

«Chiediamo a Regione Lombardia di intervenire per ribadire il suo impegno a salvaguardia dell’ambiente naturale, senza che questo divenga motivo di esclusione delle persone con disabilità -spiegano Alessandro Manfredi, presidente LEDHA e Marzio Marzorati, vice-presidente Legambiente Lombardia-. Ribadiamo la nostra disponibilità a partecipare a ogni momento di occasione e confronto, anche di carattere tecnico, per verificare se questo progetto possa essere approfondito e sviluppato, diventando modello di riferimento esemplare per la progettazione accessibile degli ambienti naturali. Nel rispetto e nella valorizzazione delle caratteristiche uniche del paesaggio della riserva della Val di Mello».

«Il progetto per migliorare l’accessibilità del sentiero a fondo valle era stato richiesto e sostenuto con forza dalle associazioni delle persone con disabilità in Valtellina. E potrebbe rappresentare un esempio virtuoso di come il rispetto della natura non debba per forza escludere qualcuno a priori solo perché non abbastanza agile o forte. Purtroppo il progetto è stato oggetto di critiche feroci ancora prima di essere stato illustrato pubblicamente. Critiche che non vertono su specifiche scelte tecniche, ma sull’idea stessa di poter modificare un sentiero per renderlo percorribile anche da alcuni bambini, ragazzi e persone con disabilità» si legge in una nota di LEDHA.

LEDHA e Legambiente Lombardia sono «stupiti e addolorati da quello che sta avvenendo in Val di Mello, in particolare per l’uso di toni molto accesi e per la contrapposizione strumentale del diritto all’accessibilità delle persone con disabilità alle esigenze di tutela dell’ambiente».

«Favorire l’accessibilità all’ambiente naturale e ai sentieri di montagna rappresenta un obbligo normativo ineludibile. Ogni forma di esclusione fondata sulla disabilità che pregiudichi il riconoscimento di tutti i diritti umani fondamentali, compreso il rifiuto di un accomodamento ragionevole è definito discriminazione e quindi come violazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, che è legge dello stato italiano», commenta Alessandro Manfredi, presidente di LEDHA.

«La realizzazione di questo progetto può rappresentare un’opportunità per migliorare la fruizione della Val di Mello e della Val Masino nel loro complesso e rendere più sostenibile il turismo che ora non lo è. Penso che guardare a queste valli con gli occhi e con le possibilità di chi ha un deficit motorio o sensoriale sia un esercizio utile a tutti, porta vantaggi umani e permette di vivere una nuova esperienza di contatto con la natura», commenta Marzio Marzorati, vice-presidente di Legambiente Lombardia.

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