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Scuole chiuse a Grosio, il sindaco difende la scelta: «In paese un focolaio generalizzato»

Dopo i test salivari su studenti e personale scolastico individuati 9 positivi al covid-19 su 307 volontari. A preoccupare sono i 200 che non si sono presentati

È scoppiata la polemica a Grosio dopo che il sindaco, Gian Antonio Pini, ha deciso mantenere chiuse fino a data da destinarsi le scuole del paese per i troppi positivi al covid-19 ancora presenti sul territorio comunale. Un dato allarmante per il primo cittadino e l'Amministrazione comunale, frutto della mappatura su base volontaria, effettuata nei giorni scorsi tra la popolazione scolastica con dei test salivari, che non ha trovato molto consenso tra i grosini tanto che il sindaco si è trovato costretto ad illustrare nel dettaglio la propria scelta.

«Cari concittadini, il paese di Grosio tra la seconda e terza ondata di COVID-19 conta 646 casi, 131 attualmente positivi di cui 20 ricoverati e 62 contatti stretti, con il boom registrato nelle ultime due settimane. Le persone competenti in ambito sanitario ci avevano comunicato la loro preoccupazione in merito a questi numeri e purtroppo la campagna di screening dei test salivari ha confermato la presenza di un focolaio generalizzato» ha scritto Pini nella comunicazione pubblica redatta nel pomeriggio di mercoledì 7 aprile.

Screening su studenti e personale scolastico

«La popolazione invitata allo screening era di circa 500 tra docenti, personale scolastico, assistenti comunali e alunni, si sono sottoposti ai test 307 persone (il 61,4%). Abbiamo trovato 9 positivi di cui 7 bambini e 2 operatori. Mancano all' appello circa 200 persone e non troviamo una spiegazione plausibile al perché non si siano presentate essendo il test gratuito e non invasivo» ha illustrato il sindaco.

«Siamo consapevoli non ci sia una correlazione tra aumento dei contagi e scuola (dato che quest'ultima è chiusa da un mese), ma riaprire in queste condizioni sarebbe stato estremamente rischioso ed è facile ipotizzare che tempo una settimana ed avremmo avuto più della metà delle classi in quarantena, cioè in isolamento fiduciario per almeno 10 giorni. Chiudere la scuola è stata una decisione sofferta e dura, ma doverosa nel rispetto del diritto alla vita di tutti» ha rimarcato Pini.

Situazione fuori controllo

Che la situazione nel paese di Grosio sia fuori controllo lo dimostrano, oltre le numerose segnalazioni di comportamenti scorretti da parte di molti grosini, incuranti delle regole per il contenimento della pandemia, anche la sottolineatura del primo cittadino: «Si riscontra un'anomalia del rapporto tra positivi (131) e relativi contatti stretti (62). Ricordiamo quanto sia fondamentale, ai fini del contenimento del virus, dichiarare i contatti stretti, i quali hanno l'obbligo d'isolamento fiduciario di 10 giorni». «Chiediamo alla popolazione di aiutarci a non rendere vano l'ennesimo sacrificio imposto ai nostri bambini» ha dichiarato il rappresentante della popolazione allegando, inoltre, il grafico relativo all'andamento dei contagi a Grosio dal 21 febbraio 2021 ad oggi.

contagi grosio 7 aprile 2021-2

Reazioni 

Non poche le reazioni di disappunto da parte dei cittadini di Grosio per la scelta di mantenere le aule chiuse. «Forse arrivati a questo punto sarebbe più opportuno, onesto e rispettoso indagare le reali cause di questo aumento esponenziale dei contagi in paese (che sappiamo benissimo derivare da comportamenti irresponsabili ampiamente diffusi) invece di additare il settore della scuola e mettere in mezzo, ancora una volta, chi da tempo ormai sta solo subendo la mala gestione dell'emergenza sanitaria. Anche perché se ai test salivari svoltisi ieri sono risultate così tante persone positive con la scuola chiusa da un mese, è palese che la radice del problema vada cercata altrove» ha commentato una grosina sulla pagina Facebook comunale.

Polemico ma costruttivo anche un altro commento. «Ma siamo seri? 7 bambini e 2 operatori e chiudi le scuole? Lo screening aveva o non aveva lo scopo di verificare la situazione per poter tornare in maggior sicurezza? Dobbiamo usare la scuola come mezzo per “lavarci” la coscienza di azioni a tutela e rispetto del “diritto” alla vita di tutti che potevano e dovevano essere fatte prima? E non sono polemico dietro ad una tastiera...disponibile al confronto diretto perché tutti insieme possiamo darci una mano a fare meglio» ha scritto un altro abitante di Grosio.

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