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La denuncia / Ponte in Valtellina

Covid e scuola: "Mia figlia messa in quarantena senza motivo"

La denuncia della mamma di una bambina che frequenta l'istituto comprensivo di Ponte in Valtellina

I casi positivi di bambini e ragazzi tra i banchi di scuola stanno costringendo moltissimi studenti a casa in quarantena in queste settimane: una situazione pesante e difficile per i giovani che devono fare a meno degli aspetti legati alla socialità con i loro compagni, ma anche per le famiglie, specie dei più piccoli: i genitori, infatti, per occuparsi dei loro figli devono ricorrere a permessi, congedi parentali o ferie con un impatto non indifferente sulla loro attività lavorativa.

Sacrifici che i genitori stessi fanno volentieri per i loro figli quando motivati e giustificati, ma non sempre sembra essere così a sentire il racconto di una mamma la cui figlia, che frequenta l'istituto comprensivo di Ponte in Valtellina, è tenuta in quarantena dal dirigente scolastico anche se ormai non ha contatti con i compagni da quasi tre settimane.

La testimonianza

"Mia figlia - racconta la mamma valtellinese - è tornata a scuola il 10 gennaio dopo le vacanze di Natale. Il giorno successivo suo fratello è stato male, gli ho fatto fare il tampone ed è risultato positivo, quindi siamo entrati tutti in quarantena come giusto che fosse e stabilito dalle norme con mia figlia che ha seguito le lezioni con la didattica a distanza. Il 21 gennaio, al termine del periodo previsto per l'isolamento fiduciario, mia figlia si è sottoposta a tampone ed è risultata negativa quindi Ats della Montagna ha determinato la chiusura della sua quarantena".

Qui, però, sorge il problema: "Il 19 gennaio alcuni compagni di mia figlia sono risultati positivi e quindi tutta la classe è stata messa in quarantena e a seguire la didattica a distanza. - spiega la donna - Il fatto, però, è che nell'elenco dei nomi comunicati ad Ats dal dirigente scolastico come contatti dei positivi c'è anche quello di mia figlia che non aveva contatti proprio con i contatti proprio da 10 giorni e che poi il 21 è risultata negativa".

Anche la figlia della donna, dunque, è stata posta nuovamente in quarantena, nonostante il tampone negativo e il fatto che non avesse più avuto, come detto, nessun contatto con la sua classe dal 10 gennaio: "Mi sono nuovamente attivata contattando Ats della Montagna - prosegue la mamma valtellinese - che ha prontamente cancellato la quarantena di mia figlia".

Tutto risolto, quindi?

Niente affatto: "Se, quando ho fatto presente la situazione prima che Ats cancellasse la quarantena di mia figlia, il dirigente scolastico ha ribadito che lui si attiene alle norme e che le norme parlano di compagni di classe, senza precisare tra presenti e assenti, ora lui stesso pretende che mia figlia faccia domani un altro tampone come i suoi compagni per tornare a scuola lunedì. In caso contrario, a quanto dice sempre il dirigente, dovrà aspettare fino al 3 febbraio, visto che in base al protocollo predisposto per i contatti stretti bisogna attendere 14 giorni senza tampone negativo. Il punto, però, è che mia figlia non dovrebbe essere considerata un contatto stretto dei bambini risultati positivi il 19 gennaio, visto che lei a scuola non ci andava già dal 10".

Pazienza finita

"Capisco la situazione - conclude la mamma  - e siamo disposti ad affrontare le quarantene, la dad e i disagi se questi sono giustificati, però così è davvero troppo. Quello che stiamo vivendo noi e mia figlia è quello che stanno passando anche molte altre famiglie, i cui bambini sono tenuti in quarantena senza motivo e questo non va affatto bene. Il dirigente scolastico pensa di attenersi alle norme, ma non è così. In quarantena devono andarci solo i bambini che sono in classe e sono stati effettivamente contatti, non tutti, specie se sono a casa già da settimane. So che quello legato al covid, alle quarantene e ai tamponi non sia il lavoro del dirigente scolastico, ma credo che in un momento come questo anche lui debba fare un passettino in più venendo incontro alle famiglie che già dal canto loro stanno facendo molto per far fronte alle problematiche legate a quarantene e didattica a distanza". 

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