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Impianti sci, per le Olimpiadi un collegamento tra Bormio a Santa Caterina Valfurva

L'annuncio del sottosegretario regionale Antonio Rossi: "Ci rivolgeremo all'Europa"

"Tra le opere che vorremmo portare a compimento per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026 c'è sicuramente il collegamento tra i comprensori sciistici di Bormio e Santa Caterina Valfurva. Ci rivolgeremo all'Europa". A dichiararlo è stato Antonio Rossi, sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega allo Sport, Olimpiadi 2026 e Grandi eventi, in occasione del tour di presentazione del "piano di sviluppo socioeconomico" dei territori olimpici andato in scena nella giornata di mercoledì 3 novembre a Bormio e Sondrio.

"Anche gli amministratori locali hanno confermato il loro interesse alla realizzazione dell’opera. È un progetto importante, anche se si tratta di un percorso molto difficile visto che il territorio interessato fa parte del Parco Nazionale dello Stelvio. Siamo convinti sia necessario" ha aggiunto Rossi.

Fondamentale per la realizzazione del collegamento è la revisione del "Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale" (PTCP) con la modifica dei domini sciabili. "Su questo abbiamo confronti pressoché giornalieri. Ci sono delle complicazioni che si possono e si devono superare. Ne va del futuro della nostra valle" ha aggiunto l'assessore regionale alla Montagna, Massimo Sertori.

Il 18 novembre prossimo, con la firma notarile a Roma, nascerà ufficialmente la società "Infrastrutture Milano-Cortina", affidata a Luigivalerio Sant’Andrea, già commissario per i Mondiali di sci di Cortina 2021, nominato amministratore delegato. È con la neo società che si cercherà di "portare a casa" il risultato, quel collegamento tra le piste bormine e furvesi che, nell'idea degli amministratori locali, permetterebbe all'Alta Valtellina, finalmente, di competere con i grandi comprensori sciistici europei, se unito a Livigno e Valdidentro.

Piano Gasser

Del cosiddetto "piano Gasser", con la creazione di un grande comprensorio che unisca tutti gli impianti di risalita del Bormiese, se ne parla oramai da anni. Nei giorni scorsi, in occasione del primo incontro con il prefetto di Sondrio dopo il loro insediamento, anche i neo sindaci Silvia Cavazzi (Bormio) e Remo Galli (Livigno) avevano parlato dell'importanza di collegare le piste da sci.

"Da un punto di vista politico credo che tutti abbiano capito l'importanza di avere dei domini sciabili che siano funzionali alla nuova richiesta turistica. Per noi un impianto da sci rappresenta quello che una metropolitana rappresenta per Milano. È questo quello che noi vorremmo che venisse considerato quando si parla con Regione Lombardia e con la provincia di Sondrio. Per noi fare un impianto che colleghi Santa Caterina a Bormio o che colleghi i versanti di Livigno è come fare una metropolitana. Per questo vorremmo  un iter veloce perché gli altri paesi non aspettano e se noi non saremo competitivi, come abbiamo capito in questi anni di covid, senza impianti da sci il turismo non esiste" aveva commentato il primo cittadino livignasco.

"Dobbiamo avere l'obiettivo di trattenere i nostri ragazzi, i nostri giovani, sul territorio. Collegare due località con un sistema nuovo, come prevede il piano Gasser, permette anche la dismissione di impianti vecchi con un'attenzione all'ambiente innovativa. Speriamo che venga vista in quest'ottica, ma noi faremo 'battaglia' tutti insieme, con tutta l'Alta Valle, perchè si possa avere un comprensorio competitivo con altri paesi europei, già vicini a noi da un punto di vista ambientale: Svizzera, Austria e Bolzano. Loro non stanno deturpando l'ambiente ma stanno 'facendo l'ambiente', stanno facendo sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Bisogna trovare equilibrio tra queste componenti" aveva aggiunto Galli.

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