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Chiavenna, scoppia la polemica su Palazzo Vertemate Franchi

La concessione del palazzo all'Ufficio scolastico territoriale come sede di rappresentanza non è stata digerita dal gruppo di minoranza Ho a cuore Chiavenna. Il duro botta e risposta con il dirigente proprio dell'Ust Fabio Molinari

A Chiavenna scoppia la polemica sulla concessione di Palazzo Vertemate Franchi come sede di rappresentanza dell'Ufficio scolastico territoriale di Sondrio. Una decina di giorni fa il dirigente proprio dell'Ust di Valtellina e Valchiavenna Fabio Molinari aveva annunciato che la sua richiesta in tal senso era stata accolta dal sindaco di Chiavenna, Luca Della Bitta.

La sorpresa delle minoranze

Una notizia che ha colto di sorpresa e ha suscitato molte perplessità nel gruppo di minoranza "Ho a cuore Chiavenna" che ha affidato le sue riflessioni sulla questione a un lungo post sulla propria pagina Facebook.

Abbiamo appreso nei giorni scorsi, dalla stampa online, che il palazzo Vertemate Franchi, di proprietà del Comune di Chiavenna, sede museale di indubbio valore, “sarà la nuova sede istituzionale dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio”, in seguito a richiesta inoltrata dal Dirigente dell’UST dott. Molinari al sindaco Della Bitta.Pare che il Sindaco abbia risposto infatti con parere favorevole, dichiarando “abbiamo ricevuto con grande entusiasmo la sua richiesta di utilizzo di Palazzo Vertemate quale sede istituzionale per ospitare eventi…” - scrivono i consiglieri di minoranza chiavennaschi - Ci rammarichiamo del fatto che l’amministrazione non sia stata coinvolta: non sarebbe stato opportuno portare in sede di Consiglio comunale la richiesta? O meglio ancora convocare la commissione Cultura, di cui più volte abbiamo auspicato la costituzione? Ribadiamo che cultura ed arte, a nostro avviso, non sono secondari agli altri ambiti di confronto amministrativo, come i lavori pubblici o statuto e regolamenti, per citarne alcuni".

"Chiediamo quindi chiarimenti al Sindaco su cosa significhi “nuova sede istituzionale di rappresentanza” e cosa questa concessione comporti, nonché a quali condizioni la concessione sia stata conferita. - prosegue il post - Le scelte di gestione e custodia della nostra città e, in particolare, di un gioiello pubblico come lo splendido palazzo rinascimentale che l’ultima proprietaria, Maria Eva Sala, decise di donare alla comunità e al Comune di Chiavenna nel 1985, riteniamo debbano essere condivise nell’ottica di una valorizzazione e tutela del patrimonio comune".

La replica piccata di Molinari

Come spesso accade, il post su Facebook ha scatenato un'immediata serie di reazioni, alla notizia e alla presa di posizione del gruppo "Ho a cuore Chiavenna". Tra i vari commenti spicca, però, quello proprio di Fabio Molinari i cui toni sono piuttosto seccati. Il dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale, da un lato non accetta che la questione venga portata sul piano politico, dall'altro lascia emergere tutto il suo disagio e rammarico per il fatto che, tra gli autori del post e componenti del gruppo "Ho a cuore Chiavenna", ci siano anche dei docenti che, a suo dire, dovrebbero invece sposare le posizioni dell'Ufficio scolastico territoriale.

"Se avete intenzione di portare sul piano politico una questione che non è politica, avete scelto la persona sbagliata. Ritirerò immediatamente la mia richiesta ma non dimenticherò che in questo gruppo ci sono dei docenti, che dovrebbero essere un esempio di garbo istituzionale e di sensibilità pedagogica. - così ha commentato Molinari - Questo è un pessimo esempio che viene offerto alla comunità scolastica di cui siamo al servizio oltre che una modalità irrituale di discutere del “bene” secondo il concetto di Politica coniato da Aristotele. Essere nel mezzo di una becera bega politica offende il mio ruolo istituzionale e non accetto questo genere di mancanza di rispetto".

Sempre Molinari, poi, ha scritto una lettera indirizzata al sindaco di Chiavenna Luca Della Bitta e al capogruppo di "Ho nel cuore Chiavenna", per l'appunto una docente, in cui intima di rimuovere il post da Facebook o si vedrà costretto ad adire le vie legali e ribadisce il fatto che non accetta di venir trascinato, per di più da una docente, dunque da una sua "dipendente" in una diatriba politica che peraltro mette in dubbio la correttezza del suo operato.

La lettera

Alla lettera del dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale Fabio Molinari ne è ora seguita un'altra, firmata da 54 personalità del mondo della cultura, della scuola e anche della pubblica amministrazione in cui si esprime preoccupazione soprattutto per i toni utilizzati dal dirigente e per il fatto che abbia rivolto un attacco personale a due consiglieri di minoranza conoscendo il loro ambito d'attività professionale. Una lettera che si conclude chiedendo di fugare immediatamente ogni dubbio di intento sanzionatorio proprio nei confronti dei due consiglieri-docenti.

Le scuse

Una lettera a cui è seguita una nuova replica di Molinari, dai toni decisamente più concilianti: "Non era minimamente mia intenzione offendere nè tanto meno minacciare la minoranza o i docenti che svolgono il ruolo di consiglieri comunali. Se così è sembrato me ne scuso".

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